Deforestazione: un cargo di soia di troppo dal Brasile alla Francia

Blitz di Greenpeace France: il governo francese complice degli incendi record in Brasile

[3 Agosto 2021]

Mentre il Brasile è colpito dalla peggiore siccità da un secolo e la deforestazione e gli incendi continuano a devastare l’Amazzonia, il Cerrado e altri ecosistemi, in Francia, a Montoir-de-Bretagne, è attraccata la nave cargo Giewont con un carico di 70.000 tonnellate di farina di  soia proveniente dal Brasile. Ad aspettare la  Giewont  c’erano anche gli attivisti di Greenpeace France che hanno denunciato «L’inerzia del governo francese sul tema della deforestazione importata».

La Giewont è partita il 13 luglio dal porto di Salvador, vicino al Cerrado, un ecosistema devastato dalle piantagioni di soia e dall’allevamento del bestiame. Il suo carico di farina di soia destinata all’alimentazione degli animali da allevamento  francesi. Greenpeace France sottolinea che «La coltivazione della soia sta esercitando una pressione crescente sulla regione del Cerrado e ka situazione è da allarme rosso. Ieri l’Instituto Nacional de Pesquisas Espaciais (INPE) ha reso noti  dati allarmanti: 6.955 incendi individuati nel Cerrado nel luglio 2021, il 23% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Ogni anno in Francia vengono importate 2 milioni di tonnellate di semi di soia dal Brasile, senza alcuna garanzia che siano deforestation-free.

Cécile Leuba, responsabile della campagna foreste di Greenpeace France, evidenzia che «L’arrivo di questa nuova nave mercantile, la 15esima quest’anno dal Brasile secondo le nostre stime, è un terribile simbolo dell’inerzia del governo francese, mentre quest’anno gli incendi in Brasile batteranno ancora una volta nuovi record. Il Cerrado e l’Amazzonia sono ecosistemi unici, essenziali per la sopravvivenza dell’umanità e sono devastati dall’impianto di pascoli per l’allevamento del bestiame, destinati al mercato locale, e da piantagioni di soia per l’esportazione. . Il governo francese ha ripetutamente sottolineato di avere un ruolo da svolgere, ora deve agire, e gli attivisti di Greenpeace France sono lì a ricordarglielo».

Chiamati “Sentinelles des forêts” gli attivisti del gruppo locale di Greenpeace Nantes hanno seguito lo scarico della soia brasiliana e hanno dispiegato striscioni con la scritta “Déforestation : on vous a à l’œil” e “Amazonie en feu – Macron toujurs complice”.  Le Sentinelles des forêts sono presenti in tutti i principali porti francesi dove attraccano i cargo carichi di semi di soia provenienti dal Brasile, il loro obiettivo è quello di evidenziare il traffico incessante delle navi mercantili che attraccano in Francia con a bordo decine di migliaia di tonnellate di soia destinate all’alimentazione del nbestiame.

Greenpeace France  chiede che, per quanto riguarda la tratégie nationale de lutte contre la déforestation importée (SNDI), «Il governo francese adotti urgentemente misure vincolanti per attuare i suoi impegni e garantire che i semi di soia importati in Francia non siano collegati alla deforestazione o alla distruzione degli ecosistemi naturali. Deve rispettare i suoi impegni impedendo l’ingresso di materie prime o prodotti trasformati derivanti dalla deforestazione, dal degrado forestale o dalla conversione degli ecosistemi naturali».

Per quanto riguarda l’accordo di libero scambio Ue-Mercosur: Greenpeace chiede alla Francia di «Respingere definitivamente l’accordo di libero scambio tra l’Unione Europea ei paesi del Mercosur». Secondo l’expertise scientifica “Rapport de la commission d’évaluation du projet d’accord UE Mercosur” commissionata dallo stesso governo, l’entrata in vigore di questo accordo aumenterebbe notevolmente la deforestazione nei paesi del Mercosur: fino al 25% all’anno per 6 anni.