E i parchi provinciali?
[27 Gennaio 2014]
A Collesalvetti per iniziativa del sindaco e dell’assessore all’ambiente d’intesa con gli ecodem della Toscana si è discusso di parchi sulla base di una serie di studi raccolti in un Quaderno del Gruppo di San Rossore consegnato anche al Ministro Orlando.
Pochi giorni prima la Regione aveva dato il via con il voto del Consiglio regionale all’impegno di presentare finalmente la nuova legge regionale sui parchi. Tra le questioni a cui dovrà essere data al più presto possibile risposta c’è quella dei parchi provinciali che con l’andata in pensione delle province dovranno cambiare casa.
A Collesalvetti la discussione infatti ha riguardato soprattutto il parco provinciale dei Monti livornesi istituito parecchi anni fa e che non ha mai avuto peraltro vita facile specie ma non solo per le crescenti difficoltà finanziarie. Ora salta l’intesa della provincia con i tre comuni interessati e dovrà essere ricercata una gestione diversa. Idem per quanto riguarda le ANPIL ossia le aree naturali protette di interesse locale presenti soltanto in Toscana. L’ipotesi presa in considerazione qualche anno fa fu quella di affidarne la responsabilità alle province per superare una frammentazione comunale che era risultata inidonea ad una efficace gestione.
Ipotesi ovviamente che viene meno oggi per le ragioni appena dette. E’ recentissima d’altronde la decisione della regione toscana di istituire alcuni nuovi siti ambientali specialmente sulla nostra costa che ripropongono questa esigenza di messa in rete di aree protette che rischiano di andare ognuna per conto suo ossia da nessuna parte.
A Collesalvetti in particolare il sindaco, Lorenzo Bacci (Nella foto), ha ricordato che quando si discute di questi problemi in regione al tavolo siedono numerose rappresentanze ma poi è estremamente difficile individuare a chi gli impegni fanno capo. Problema come è risultato chiaro dall’intervento del presidente del parco di San Rossore che non si pone dove la responsabilità è affidata appunto ad un preciso soggetto istituzionale.
Ecco perché questa volta la nuova legge regionale non può subire altri e inspiegabili ritardi se non vogliamo pregiudicare ulteriormente la condizione dei nostri parchi e aree protette.