Elezioni europee, costruttori e vandali: la pagella ecologica dei gruppi politici. Bocciata la destra Italiana
BLOOM: l’Italia è uno dei peggiori Paesi Ue per la difesa dell’ambiente al Parlamento europeo
[10 Aprile 2024]
L’associazione ambientalista BLOOM ha pubblicato ieri lo studio “Bulldozed – An unprecedented analysis of trawling in European marine “protected” areas” dal quale emerge che, quando si tratta di difendere le Aree marine protette dalle tecniche di pesca distruttive, l’Italia è l’ultima della classe, ma, purtroppo per noi Bloom dice che siamo in coda alla classifica anche quando bisogna difendere il pianeta a livello delle istituzione europee.
A meno di due mesi dalle elezioni europee del 6 – 9 giugno 2024 BLOOM presenta il sito iPolitics, uno studio senza precedenti, approfondito e dettagliato della performance ambientale dei gruppi politici e delle delegazioni nazionali presenti al Parlamento europeo nella legislatura 2019-2024. termine.
A BLOOM spiewgani che «Abbiamo analizzato i voti degli 853 eurodeputati che si sono seduti al Parlamento europeo negli ultimi 5 e anni su 150 voti cruciali attorno a 4 temi: preservare l’oceano e la pesca artigianale, combattere il cambiamento climatico, proteggere la biodiversità e l’agricoltura sostenibile e, infine, promuovere la giustizia e i diritti ambientali».
Per BLOOM il risultato è chiaro: «Il Parlamento è profondamente diviso in tre blocchi fortemente polarizzati. Da un lato, i gruppi alla sinistra dell’emiciclo (The Left, i Socialisti e Democratici e il gruppo degli Ecologisti) hanno un’ottima coscienza sociale ed ecologica. Dall’altra parte del Parlamento, i gruppi di estrema destra e conservatori (Conservatori e Riformisti Europei, Identità e Democrazia e Partito Popolare Europeo) con la loro terribile performance ambientale, hanno fatto tutto il possibile per utilizzare i loro voti per vandalizzare tutte le misure a favore della protezione del mare e dei suoi habitat. Tra i due blocchi si posiziona il gruppo della destra liberale Renew, che ha dimostrato di non possedere una vera linea politica ambientale, trovandosi diviso sulla gran parte dei testi da noi analizzati e divenendo così un pericoloso alleato della destra antiecologista».
Per quanto riguarda le forze politiche italiane (la Sinistra non ha rappresentanti e i Verdi hanno degli eurodeputati ex Movimento 5 Stelle), secondo i dati di IPolitics «Il M5S (che non è affiliato a nessun gruppo Europeo al Parlamento e appare dunque tra i Non-Iscritti, NI) ha dimostrato una coscienza ecologica esemplare ed ha largamente contribuito alla nota eccellente dell’insieme dei non-iscritti italiani, pari a 18,10/20. Il Partito Democratico, appartenente al gruppo dei Socialisti e Democratici Europei (S&D), ottiene un voto di 15,86/20. Non male, ma c’è ancora un importante margine di miglioramento per poter considerarsi veramente esemplare sulla difesa del pianeta. La delegazione del Partito Democratico, in particolare, ha ottenuto un voto scarso (14,70/20) sulla protezione degli habitat marini e della pesca artigianale, voto che si spiega a causa del sostegno dato alle pratiche di pesca ad alto impatto ambientale, in particolare la pesca a strascico che devastano i fondali marini e le aree marine « protette » italiane».
Al centro, «I partiti Azione e Italia Viva, che formano la delegazione italiana del gruppo liberale Renew, si trovano divisi tra la difesa dello status quo e l’urgenza ambientali, con un voto appena più che sufficiente : 12,29/20».
Ma la pagella ecologica è gravemente insufficiente per i Partiti italiani del governo di Giorgia Meloni: «I partiti della destra italiana, dal canto loro, si dimostrano essere tra i peggiori di tutta l’Unione Europea. Forza Italia (appartenente al Partito Popolare Europeo) e Lega (principale partito del gruppo di estrema destra Identità et Democrazia) si trovano in fondo alla nostra classifica, con un punteggio rispettivo di 1,99/20 e 2,06/20, risultando così la quarta e quinta peggiore delegazione politica nazionale di tutta l’Europa. Fanno peggio di loro soltanto la destra ungherese del PPE, il Partido Popular spagnolo e il PiS polacco. Fratelli d’Italia (appartenente al gruppo dei Conservatori e Riformatori Europei, di cui il deputato Nicola Procaccini detiene la co-presidenza) non fa meglio, con un punteggio irrisorio di 2,17/20».
BLOOM conclude: «La nostra pagella parla chiaro: con un numero estremamente importante di deputati di destra dai voti paurosamente insufficienti, l’Italia risulta essere il peggior Paese tra i grandi dell’Ue in termini di tutela dell’ambiente e, in primis, dei nostri mari».
BLOOM ha stilato un elenco di 15 punti per i futuri eurodeputati per salvare gli oceani e il clima e ha chiesto ai candidati dei principali partiti europei di firmare un impegno ad «Attuare le 15 raccomandazioni che abbiamo presentato, combinando giustizia sociale e politiche ambientali proattive durante il prossimo mandato 2024-2029 . Difendere i pescatori artigianali attraverso l’accesso prioritario alle quote di pesca e alle acque costiere, fermare le tecniche di pesca distruttive che devastano gli ecosistemi marini degradando le risorse condivise e gli habitat fragili e poco conosciuti, abbandonando i combustibili fossili, tutelando la salute dei cittadini, riformando la gestione delle attività marittime politiche a favore di un’autentica giustizia sociale e ambientale… Le nostre raccomandazioni sono diverse, ma unite da un unico filo conduttore: garantire un futuro giusto, sostenibile e sano per l’oceano, l’Europa, i suoi cittadini e il resto del mondo. La lista dei firmatari permetterà agli elettori di sapere quali candidati si impegneranno seriamente per la difesa del nostro pianeta nel corso del prossimo mandato europeo».