Wwf Sicilia: spazzare via quella opaca area di interessi illeciti e criminali che sta dietro gli incendi
Emergenza incendi, i Verdi: «Si ripristini subito il Corpo forestale cancellato da Renzi. Cingolani che fa?»
Facciamo Eco e Sinistra Italiana: il cambiamento climatico è qui e dobbiamo intervenire subito
[13 Agosto 2021]
Dopo aver ricordato che «Tra le aree del mondo maggiormente interessate dagli incendi segnalate dalla Fire Information for Resource Management System della NASA figurano anche le regioni del Sud Italia, ormai da settimane sconvolte da una serie di roghi che stanno progressivamente fagocitando migliaia di ettari di macchia mediterranea e minacciando le abitazioni» e che «L’European Forest Fire Information System (EFFIS) che fornisce alla Commissione e al Parlamento europei dati giornalieri sugli incendi boschivi nell’Unione segnala anche che, solo ieri, sono andati in fumo 4.700 ettari di boschi, 14.724 negli ultimi 7 giorni». i portavoce della Federazione dei Verdi – Europa Verde, Eleonora Evi e Angelo Bonelli, sottolineano che «Dall’inizio dell’anno, incendi per lo più di natura dolosa hanno spazzato via circa 110 mila ettari dei nostri boschi, nel silenzio assordante di chi, come Cingolani, dovrebbe perseguire la tutela del nostro patrimonio naturalistico come una missione e invece, come i suoi predecessori, non trova altra soluzione che servirsi di una flotta di canadair data in appalto ai privati con costi stellari».
Evi e Bonelli evidenziano che «Sono passati vent’anni da quando una legge, fortemente voluta dai Verdi, ha introdotto il reato di incendio boschivo, eppure non si è fatto nulla per aumentare le iniziative di prevenzione e rafforzare il controllo del territorio, ma, al contrario, la responsabilità principale di questa situazione è di chi ha deciso di sciogliere il Corpo Forestale dello Stato quando era Presidente del Consiglio Matteo Renzi: una scelta irresponsabile che ha distrutto un patrimonio prezioso di esperienze, conoscenza del territorio e un presidio fondamentale nella lotta al fuoco. E il Ministro Cingolani cosa fa? Si tratta dell’ennesima emergenza di cui il Ministro semplicemente non si occupa mentre ha il dovere di intervenire cancellando una volta per tutte la riforma Madia e presentando un provvedimento per ripristinare subito il Corpo Forestale dello Stato e controllando l’applicazione del catasto degli incendi».
Sulla questione interviene anche la deputata di FacciamoEco Rossella Muroni: «Ci sono dei video strazianti online, con voci disperate che guardano e aspettano, senza poter far nulla, un incendio che distruggerà tutto. Perché c’è un momento in cui non si può fare più nulla e lo sa bene chi sta vivendo questi drammi in Calabria e in Sicilia. C’è il record di temperatura europea a Siracusa ed è l’unico che non avremmo davvero voluto questa estate. C’è il rapporto dell’IPCC sul clima che ci dice che non c’è altra strada che agire subito. Il clima sta peggiorando come un incendio che non si ferma e se non puntiamo dritti agli obiettivi che abbiamo individuato, ci troveremo di fronte a una catastrofe che non avremo più tempo per fermare. Senza nessun rifugio verso cui correre».
La pensa così anche il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni: «A Siracusa il termometro ha segnato 48,8° C, la temperatura più alta mai registrata in Europa. Nel frattempo le nostre regioni continuano a bruciare. Dopo Sardegna, Abruzzo, Puglia e Sicilia, anche la Calabria è devastata dalle fiamme. Vittime, sofferenza e danni incalcolabili. Questo significa cambiamen to climatico. Qualcuno ha ancora il coraggio di negarlo? Non abbiamo alternative. L’emergenza climatica è qui e dobbiamo intervenire. Subito e senza mezze misure».
Invece, la Delegazione siciliana del Wwf denuncia che «La puntualità e la sintonia con le condizione metereologiche avverse, la contemporaneità, la metodicità, la “professionalità” e la spudorata consapevolezza di impunità, rendono indubbio il fatto che siamo dinanzi un’entità organizzata, “cosciente” e “pensante”, in grado di “pianificare” gli incendi a fronte di ben precisi obiettivi che vanno ricercati in disparati interessi, grandi e piccoli».
Per questo, dicono gli ambientalisti siciliani, «La risposta per combattere gli incendi deve essere anch’essa “pensata”, “pianificata” e adeguata a tutte le possibili cause che generano gli incendi. Occorre spazzare quella opaca area di interessi illeciti e criminali, che vede nel circuito diabolico “brucio, ottengo i finanziamenti, riforesto, ribrucio”, una fonte inesauribile da sfruttare all’infinito. Gli incendi sono diventati più che mai una perversa leva per movimentare ingenti risorse economiche che, attraverso le infinite campagne antincendio, sono portatrici di tutele clientelari, di sprechi e di assistenzialismo, di uso emergenziale ed incontrollato delle risorse. Solo attraverso un cambiamento radicale del Sistema Forestale Regionale si potranno perseguire questi obiettivi.Una struttura, senza finalità politiche elettoralistiche e clientelari ma dotata di alta professionalità e forte motivazione».
Di fronte a tutto questo il Panda siciliano ritiene che sia «indispensabile anche la presenza dello Stato in tutte le sue forme (forze di Polizia, Magistratura Civile, Penale ed Amministrativa, Prefetture ecc..) per costituire un sistema di intelligence e di controllo, dei costi e delle attività illecite. Occorre inasprire il reato di incendio elevandolo a crimine di natura e tentato omicidio».
Confermando che «La soluzione più efficace, che non elimina ma riduce il pericolo degli incendi, è la prevenzione e la manutenzione, associata ad un costante controllo del territorio», la delegazione siciliana del Wwf ritiene che «Nell’immediato e cioè già ora, questa estate, sono indispensabili, per proteggere quanto rimasto, le seguenti iniziative da parte della Regione Sicilia: Potenziare in modo urgente e per quanto possibile, il Corpo Forestale Regionale in uomini e mezzi e sincronizzare le attività della Protezione Civile Regionale con quelle del Servizio Antincendio Boschivo e i corpi militari dello stato. Intervenire presso i Comuni con aiuti o in casi di inadempienze con diffide, per metterli in grado di controllare più efficacemente il territorio e fare rispettare le ordinanze sugli incendi. Fare in modo che il catasto degli incendi venga aggiornato in tempo reale, sempre di concerto fra regione e Comuni, per potere applicare i provvedimenti di legge esistenti in materia, valido deterrente, questo, per l’appicco di altri incendi. Rendersi sostenitrice della immediata formazione di Nuclei interforze di Polizia che con operazioni di intelligence ed analisi dei fatti fin qui avvenuti, possa almeno riuscire a ricostruire i singoli incendi e possibilmente scovare o quanto meno “impensierire” gli artefici. Sviluppare nell’ambito di S3 e del PNRR Siciliano nuove tecnologie di early warning, contrasto agli incendi e di supporto alle indagini implementando i controlli in remoto, la digitalizzazione del sistema e il controllo del territorio».