Evoluzione dei primati: oltre i cambiamenti del DNA
«Reazioni chimiche che non sono il risultato di cambiamenti del DNA»
[17 Agosto 2015]
I ricercatori del progetto PRIMATE_REG_EVOL (A comparative genomic study of the contribution of epigenetic mechanisms to regulatory evolution in primates), finanziato dall’Ue, sottolineano su Cordis, il bollettino scientifico dell’Unione europea, che «La regolazione genica, che un gene sia espresso o represso, e la quantità del prodotto genico hanno un’importanza fondamentale per la crescita, lo sviluppo e la fisiologia». Per questo hanno lanciato un’iniziativa si è concentrata sul ruolo dell’epigenetica nell’evoluzione dei primati e che prende in considerazione anche «reazioni chimiche che non sono il risultato di cambiamenti del DNA»
Quelli di PRIMATE_REG_EVOL stanno studiando i cambiamenti epigenetici di cinque tessuti di esseri umani, scimpanzé e macachi mulatti e sottolineano che «I meccanismi regolatori sono il risultato della metilazione del DNA e comportano sistemi regolatori differenziali». Al termine del progetto, gli scienziati prevedono di disporre del «set completo dei dati di espressione genetica dei cinque tessuti dei tre primati con la possibilità di esplorare le differenze conservate, ma anche i geni e i percorsi che si sono modificati per effetto della selezione naturale».
Per monitorare lo stato di metilazione di quattro tessuti nei tre primati, il team di PRIMATE_REG_EVOL si è avvalso «della conversione con bisolfito dell’intero genoma, un processo che converte la citosina di base in uracile ma lascia immutata la citosina metilata» e spiega che «I dati sono poi stati analizzati per individuare le differenze proprie delle diverse specie».
Il progetto, utilizzando il sequenziamento dell’RNA, ha inoltre raccolto i profili di espressione genetica «per analizzare i geni e le cascate biochimiche che hanno subito modifiche attraverso l’evoluzione» e i ricercatori dicono che «L’integrazione dei set di dati dovrebbe permettere di individuare le caratteristiche del genoma il cui stato di metilazione porta a modifiche dell’espressione». Attualmente, il team sta sviluppando «un modello per calcolare in che misura la variazione dell’espressione genetica attraverso i tessuti e le specie possa essere attribuita all’epigenetica, in particolare alla metilazione».
Secondo i ricercatori, «L’analisi dei dati dovrebbe migliorare notevolmente la nostra conoscenza dell’evoluzione sulla base delle modifiche subite dalla regolazione genica. Nel complesso, la ricerca potrà costituire una piattaforma utile per studiare l’evoluzione a livello molecolare in generale».