Fare pace con la natura. Le tre sfide da affrontare per salvare il pianeta e l’umanità (VIDEO)

Un nuovo rapporto Unep fornisce un modello per risolvere urgentemente le emergenze planetarie e garantire il futuro dell'umanità

[19 Febbraio 2021]

In vista della fifth United Nations Environment Assembly (UNEA-5) che si terrà il 22 e 23 febbraio, il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, e la direttrice esecutiva dell’United Nations environment programme (Unep) hanno presentato il nuovo rapporto “Making Peace with Nature”, uno scientific blueprint  per affrontare le emergenze in materia di clima, biodiversità e inquinamento e che evidenzia le interconnessioni tra le sfide ambientali e lo sviluppo e descrive i ruoli che tutti i settori della società devono scolgere nelle trasformazioni necessarie per un futuro sostenibile.

Guterres ha sottolineato che «Senza l’aiuto della natura, non potremo prosperare e nemmeno sopravvivere. Per troppo tempo abbiamo condotto una guerra insensata e suicida contro la natura. Il risultato sono tre crisi ambientali interconnesse. Disastro climatico, perdita di biodiversità e inquinamento che minacciano la nostra vitalità come specie. Sono causati da produzione e consumo insostenibili».

La Andersen ha aggiunto: «Non ci sono davvero precedenti per quello che dobbiamo fare, ma se il 2020 è stato un disastro, il 2021 può e deve essere l’anno in cui l’umanità ha iniziato a fare pace con la natura e ha assicurato un futuro giusto, equo e sostenibile per tutti».

Ma il rapporto è ottimista sul futuro: «Il mondo può trasformare il suo rapporto con la natura e affrontare insieme le crisi del clima, della biodiversità e dell’inquinamento per garantire un futuro sostenibile e prevenire future pandemie».

Ma Making Peace with Nature delinea anche la gravità di queste tre crisi ambientali attingendo a valutazioni globali, compresi i rapporti  dell’Intergovernmental panel on climate change (Ipcc), dell’Intergovernmental Science-Policy Platform for Biodiversity and Ecosystem Services (Ipbes), dell’UNEP International Resource Panel e il Global Environment Outlook report, ma anche le più recenti scoperte sull’emergere di malattie zoonotiche come il Covid-19.

Gli autori del frapporto valutano i collegamenti tra le molteplici sfide ambientali e dello sviluppo e spiegano come i progressi della scienza e un processo decisionale coraggioso possono aprire la strada verso il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030 e un mondo a emissioni net zero entro il 2050, riducendo la perdita di biodiversità e l’inquinamento e i rifiuti. All’Unup dicono che «Percorrere quella strada significa innovazione e investimenti solo in attività che proteggono sia le persone che la natura. Il successo includerà ecosistemi ripristinati e vite più sane, nonché un clima stabile».

Nella Prefazione del rapporto, Guterres scrive che «Riunendo le ultime prove scientifiche che mostrano gli impatti e le minacce dell’emergenza climatica, la crisi della biodiversità e l’inquinamento che uccide milioni di persone ogni anno, [questo rapporto] chiarisce che la nostra guerra alla natura ha distrutto il pianeta. Ma ci guida anche verso un luogo più sicuro, fornendo un piano di pace e un programma di ricostruzione postbellica. Trasformando il modo in cui vediamo la natura, possiamo riconoscere il suo vero valore. Riflettendo questo valore nelle politiche, nei piani e nei sistemi economici, possiamo incanalare gli investimenti in attività che ripristinano la natura e ne vengono ricompensate. Riconoscendo la natura come un alleato indispensabile, possiamo liberare l’ingegno umano al servizio della sostenibilità e garantire la nostra salute e il nostro benessere accanto a quelli del pianeta».

Mente è in atto una massiccia ondata di investimenti per rilanciare le economie colpite dalla pandemia di Covid-19, il rapporto sottolinea «L’opportunità e l’urgenza di un’azione ambiziosa e immediata». Inoltre, definisce i ruoli che tutti, dai governi, alle imprese, alle comunità e agli individui, possono e devono svolgere.

L’Unep ricorda che «Il 2021 è particolarmente cruciale, con gli imminenti meeting delle convenzioni sul clima e la biodiversità – COP26 Unfccc e Cop15 CBD – nei quali i governi devono elaborare obiettivi sinergici e ambiziosi per salvaguardare il pianeta, quasi dimezzando le emissioni di gas serra in questo decennio e conservando e ripristinando la biodiversità».

Il rapporto dimostra che l’economia globale è cresciuta di quasi 5 volte negli ultimi 50 anni, ma a un costo enorme per l’ambiente ed è fortemente critico sul modello economico/politico dominante: «La crescita economica ha portato guadagni disuguali in termini di prosperità a una popolazione globale in rapida crescita, lasciando in povertà 1,3 miliardi di persone, triplicando l’estrazione di risorse naturali a livelli dannosi e creando un’emergenza planetaria. Nonostante un temporaneo calo delle emissioni dovuto alla pandemia, la Terra si sta dirigendo verso almeno 3° C di riscaldamento globale in questo secolo; più di 1 milione degli 8 milioni di specie animali e vegetali stimate corrono un rischio di estinzione notevolmente maggiore e le malattie causate dall’inquinamento attualmente stanno uccidendo prematuramente circa 9 milioni persone ogni anno. Il degrado ambientale sta ostacolando il progresso verso la fine della povertà e della fame, la riduzione delle disuguaglianze e la promozione di una crescita economica sostenibile, lavoro per tutti e società pacifiche e inclusive».

Il rapporto mostra come le tre grandi emergenze ambientali «Interagiscono e hanno cause comuni, e quindi possono essere affrontate efficacemente solo insieme. Le sovvenzioni ai combustibili fossili, ad esempio, e i prezzi che escludono i costi ambientali, stanno determinando una produzione e un consumo ad alta intensità  di energia e risorse naturali che sono alla base di tutti e tre i problemi».

La Andersen ha affermato che «Il rapporto ha evidenziato l’importanza di cambiare mentalità e valori e trovare soluzioni politiche e tecniche all’altezza delle crisi ambientali della Terra. Nel mostrare come la salute delle persone e la natura sono intrecciate, la crisi del Covid-19 ha sottolineato la necessità di un cambiamento radicale nel modo in cui consideriamo e valutiamo la natura. Riflettendo questo valore nel processo decisionale, sia che si parli di politica economica o di scelte personali, possiamo realizzare un cambiamento rapido e duraturo verso la sostenibilità sia per le persone che per l’ambiente. I piani di “ripresa verde” per le economie colpite dalla pandemia sono un’opportunità imperdibile per accelerare la trasformazione».

Il rapporto evidenzia i motivi per cui e come si dovrebbe intraprendere un’azione urgente per proteggere e ripristinare il pianeta e il suo clima in modo olistico e fa esempi di come può essere il cambiamento trasformativo e di come può creare prosperità, occupazione e maggiore uguaglianza. «Un cambiamento di vasta portata implica la riformulazione del modo in cui valutiamo e investiamo nella natura – dice l’Unep –   integrando tale valore nelle politiche e nelle decisioni a tutti i livelli, rivedendo i sussidi e altri elementi dei sistemi economici e finanziari e promuovendo l’innovazione nelle tecnologie e nei modelli di business sostenibili. I massicci investimenti privati ​​nella mobilità elettrica e nei combustibili alternativi dimostrano come interi settori riconoscano i potenziali guadagni derivanti da una rapida transizione».

Gli autori sottolineano che «Porre fine al declino ambientale in tutte le sue forme è essenziale per promuovere molti degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, in particolare la riduzione della povertà, la sicurezza alimentare e idrica e la buona salute per tutti. Un esempio è come l’intensificazione dell’agricoltura e della pesca in modi sostenibili, insieme ai cambiamenti nelle diete e alla riduzione dello spreco alimentare, possa aiutare a porre fine alla fame e alla povertà nel mondo e migliorare la nutrizione e la salute, risparmiando più terra e oceano per la natura».

Rafforzando l’invito all’azione, il rapporto sottolinea «La necessità che le parti interessate a tutti i livelli della società siano coinvolte nel processo decisionale» e identifica decine di azioni chiave che governi, imprese, comunità e individui possono e devono intraprendere per realizzare un mondo sostenibile.

L’Unep fa alcuni esempi:

I governi possono includere il capitale naturale nelle misure della performance economica, dare un prezzo al carbonio e trasferire trilioni di dollari in sussidi da combustibili fossili, agricoltura non sostenibile e trasporti verso soluzioni low carbon e rispettose della natura.

Le organizzazioni internazionali possono promuovere approcci One Health e ambiziosi obiettivi internazionali per la biodiversità, come reti di Aree protette ampliate e migliorate .

Le organizzazioni finanziarie possono interrompere i prestiti per i combustibili fossili e sviluppare finanziamenti innovativi per la conservazione della biodiversità e l’agricoltura sostenibile.

Le imprese possono adottare i principi dell’economia circolare per ridurre al minimo l’uso delle risorse e gli sprechi e impegnarsi a mantenere filiere trasparenti e senza deforestazione.

Le organizzazioni non governative possono creare reti di stakeholders per garantire la loro piena partecipazione alle decisioni sull’uso sostenibile delle risorse terrestri e marine.

Le organizzazioni scientifiche possono sperimentare tecnologie e politiche per ridurre le emissioni di carbonio, aumentare l’efficienza delle risorse e aumentare la resilienza di città, industrie, comunità ed ecosistemi.

Gli individui possono riconsiderare il loro rapporto con la natura, conoscere la sostenibilità e cambiare le loro abitudini per ridurre l’uso delle risorse, ridurre lo spreco di cibo, acqua ed energia e adottare diete più sane

Un futuro sostenibile significa anche imparare dalla crisi Covid-19 per ridurre la minaccia di malattie pandemiche. Il rapporto sottolinea come il degrado dell’ecosistema accresca il rischio che gli agenti patogeni passino dagli animali all’uomo e l’importanza di un approccio “One Health” che consideri insieme la salute umana, animale e planetaria.

Guterres ha concluso: «E’ ora che impariamo a vedere la natura come un alleato che ci aiuterà a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Un momento chiave si verifica oggi, quando accogliamo di nuovo gli Stati Uniti d’America nell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. Una decisione che rafforza l’azione globale. L’impegno del presidente Biden per emissioni net zero significa che i Paesi che producono due terzi dell’inquinamento globale di carbonio stanno perseguendo l’obiettivo della carbon neutrality entro il 2050. Ma dobbiamo rendere questa coalizione veramente globale e trasformativa. Se adottata da tutti i Paesi del mondo, una Global coalition for carbon neutrality by 2050 può ancora prevenire i peggiori impatti del cambiamento climatico. Ma non ci possono essere ritardi. Abbiamo poco tempo per limitare l’aumento della temperatura a 1,5° C e costruire la resilienza agli impatti futuri. Il percorso verso un’economia sostenibile esiste, guidato dalle energie rinnovabili, da sistemi alimentari sostenibili e da soluzioni basate sulla natura. Porta a un mondo inclusivo in pace con la natura. Questa è la vision che tutti dobbiamo adottare, Invito tutti a utilizzare il rapporto per rivalutare e ripristinare il nostro rapporto con la natura».

Videogallery

  • Making Peace With Nature

  • Climate, Biodiversity Loss & Pollution: Alarming report on Earth’s triple environmental emergencies

  • Climate change and conflict, double burden for displaced Burkinabes