Festa per la liberazione delle linci nella Foresta del Tarvisio

Fase clou del progetto UlyCA2 di Carabinieri Forestali, Progetto Lince Italia dell’università di Torino, Wwf e associazioni venatorie

[13 Giugno 2023]

Secondo il Wwf, «Per la fauna italiana è un momento storico: oggi nella Foresta di Tarvisio, con il rilascio di un ultimo esemplare di lince (Lynx lynx), si completa il programma di rafforzamento della popolazione italiana di lince, che prevedeva la traslocazione in questa primavera di un totale di 5 Individui».

La lince è il mammifero più raro d’Italia e rischia di scomparire dal nostro Paese e l’evento, di rilascio è organizzato dal team del progetto  Urgent Lynx Conservation Action (ULyCA)  celebra con un’azione concreta l’International Lynx Day. E completa i rilasci avviati da marzo, a completamento di un lavoro iniziato più di due anni fa, che ha già traslocato altre 4 linci nelle Alpi Giulie italiane.

ULyCA e Wwf evidenziano che «Lo scopo del progetto è creare un nucleo di linci che consenta il ricongiungimento della popolazione alpina con quella dinarica. Le linci traslocate in Italia, in particolare, si integreranno con gli esemplari già liberati nelle Alpi Giulie slovene nell’ambito del progetto comunitario LIFE Lynx, misura resasi necessaria per contrastare l’impoverimento genetico di cui soffriva questa popolazione». La lince liberata oggi, Karlo, nome scelto in ricordo del guardiacaccia che lo catturò sui monti Dinarici nell’ottobre scorso in Croazia.

Con il rilascio odierno, sono 5 le linci reintrodotte nelle Alpi Giulie italiane e provenienti da Svizzera, Romania e Croazia: Margy è una giovane femmina di 3 anni del cantone del Giura, in Svizzera. Il suo nome è stato scelto dal capo progetto generale Raffaele Pio Manicone. E’ stata rilasciata il 9 marzo e trasferita a nord, passando per la Slovenia ha attualmente raggiunto i Nockberge nella regione della Carinzia. Anche Sofia è una giovane femmina di 6 anni del cantone del Giura, in Svizzera. Il suo nome è stato scelto dallo sponsor del progetto Wwf. È stata rilasciata il 16 marzo e attualmente si trova anche in Carinzia, a nord della città di Villach.  Jago è una lince maschio di 3 anni di Vrancea, Romania. Il suo nome è stato scelto dai cacciatori locali che lo hanno rilasciato in natura il 16 maggio. Ora sta esplorando le Alpi Giulie. Talia è una femmina di 2 anni anche lei di Vrancea, Romania. Il suo nome è stato scelto dai bambini delle scuole elementari di Tarvisio. E’ stata rilasciata insieme a Jago il 16 maggio 2023.

Il Wwf ricorda che «Le giovani linci seguono la madre fino all’età di 11 mesi prima di diventare indipendenti. Se perdono la madre prima, hanno poche possibilità di sopravvivenza. Karlo infatti si avvicinava alle case in cerca di cibo. Le esperienze passate hanno dimostrato che tali linci orfane possono essere riabilitate con successo, cioè allevate in cattività e rilasciate in natura come linci sane. Per la riabilitazione, Karlo è stato portato allo zoo Bojnice in Slovacchia, un centro specializzato per la riabilitazione delle linci. Karlo ricevette il suo nome in onore del guardiacaccia che lo catturò sui monti Dinarici. Il sito di rilascio si trova in una remota vallata della Foresta di Tarvisio al confine con la Slovenia, a circa 30 km a ovest della popolazione di lince reintrodotta nelle Alpi slovene. In questo modo si va a ripristinare la connessione tra le popolazioni di linci slovene e italiane, dando vita a un nuovo nucleo vitale in un’area strategica, un vero e proprio corridoio biogeografico in grado di fungere da ponte tra le popolazioni dinariche e alpine. Si tratta di una operazione internazionale complessa dal punto di vista organizzativo, logistico e tecnico-scientifico, che ha richiesto e richiede una ampia condivisione e partecipazione. Prima delle traslocazioni dalle aree di cattura, tutte le linci sono state sottoposte ad un accurato controllo sanitario e sono state dotate di un radiocollare per poterne seguire i movimenti alla ricerca di un territorio. Inoltre, il loro profilo genetico è stato testato per evitare traslocazioni di linci imparentate. Dopo il loro rilascio, le 5 linci traslocate vengono monitorate dal gruppo di ricerca in collaborazione con i cacciatori locali utilizzando trasmettitori GPS».

Il progetto ULyCA2 dei Carabinieri Forestali e Progetto Lince Italia dell’università di Torino, si occupa degli aspetti tecnici e logistici ed è supportato da Wwf Italia, Germania, Svizzera e Austria, oltre alla collaborazione del gruppo di lavoro “Caccia e lince” che riunisce le principali associazioni venatorie regionali. La realizzazione di questo progetto è stata possibile solo grazie alla fattiva collaborazione del Servizio Biodiversità del Friuli Venezia Giulia, dell’Autorità Veterinaria Regionale (ASUFC), del Corpo Forestale Regionale, del team dell’Ufficio Federale dell’Ambiente (BAFU) in Svizzera, della Cantone del Giura, KORA, responsabile delle catture di lince in Svizzera, l’Istituto per la salute dei pesci e della fauna selvatica dell’università di Berna e le due stazioni di quarantena degli zoo Goldau e Dählhölzli (entrambi in Svizzera). In Romania sono stati fondamentali l’Ufficio per la Biodiversità del Ministero dell’Ambiente, delle Acque e delle Foreste, Romsilva (Agenzia Statale per la Gestione delle Foreste e della Caccia) e l’ACDB, un’organizzazione di biologi attivi nel campo della conservazione. Infine, in Croazia il Ministero della Protezione Ambientale e della Pianificazione Territoriale nonché le Università di Zagabria e Karlovac e in Slovacchia il Ministero e lo zoo Bojnice che si sono occupati professionalmente della lince Karlo.