A Galenzana per aprire una strada carrabile basta una comunicazione
Chi ha chiuso il sentiero storico costiero ora apre una nuova strada carrabile
[18 Luglio 2016]
Chi si avventura verso Galenzana trova un paesaggio completamente stravolto: un percorso segnato da un disboscamento a raso della macchia mediterranea che, oltre a far riemergere alcune aree che ospitano vecchi ulivi ha completamente cancellato la vegetazione in aree che non sembrano certo destinate a coltivazioni, come le pinete. In loco sono visibili un trattore con cippatrice e un escavatore.
Oltre a questo intervento sulla vegetazione e sul suolo, si sta aprendo anche una nuova strada utilizzando anche quello che, secondo gli stessi che la stanno realizzando, era un sentiero percorso da asini e muli che, con una semplice SCIA viene trasformato in una strada carrabile, un nuovo accesso automobilistico all’agriturismo e a Galenzana. Inoltre, il secondo tratto in discesa non segue nemmeno una mulattiera ma un percorso che sembra essere stato aperto con una ruspa nella ripidissima cessa/sentiero che segue i pali della luce. Il tutto ai confini del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e della Zona speciale di conservazione (ZSC) e Zona di protezione speciale (ZPS) Monte Capanne –Promontorio dell’Enfola.
Per quanto riguarda l’allargamento dell’altro sentiero, quello che sale dal Formicaio, che ha comportato un notevole disboscamento e ampliamento, c’è da chiedersi se proprietari dei terreni attraversati dal percorso dove avviene l’ampliamento del sentiero siano al corrente e abbiano dato il necessario permesso.
Quindi sul colle che sovrasta Galenzana non si sta affatto “ripristinando una strada”, visto che il tracciato disboscato, ampliato o realizzato con le ruspe non è mai stata una strada ma, semmai, nella prima parte del Formicaio, una mulattiera e, nella discesa verso Galenzana, una cessa realizzata dall’Enel nei primi anni ’70 per poter mettere i pali della luce per portare l’energia elettrica al faro di Capo Poro e poi utilizzato – da pochissimi, visto quanto è ripido – come percorso pedonale.
Come si possa realizzare una strada carrabile ampliando un sentiero e una cessa con una semplice SCIA resta un mistero. Ci chiediamo anche come sia possibile realizzare con questa modalità una nuova strada carrabile al posto di un sentiero/mulattiera e di una ripidissima cessa Enel percorribile a piedi e se questo sia conforme alle normative nazionale sulla tutela dell’ambiente e del paesaggio e con gli strumenti urbanistici del Comune di Campo nell’Elba.
Inoltre, come abbiamo più volte fatto rilevare in relazione ad altri lavori realizzati nell’area, ci si trova in presenza di un’area contigua alla ZCS/ZPS e al Parco Nazionale dove sarebbe necessaria una valutazione di incidenza della quale non sembra esserci traccia. Il tutto indifferenti al fatto che su quanto è successo e sta succedendo a Galenzana sia stata presentata da Ermete Realacci (PD, presidente della Commissione ambiente della Camera) e da Marisa Nicchi (SEL – Sinistra Italiana) una interrogazione al ministero dell’ambiente che è stata oggetto immediatamente di un inquietante falso comunicato che qualcuno ha diffuso spacciandosi per l’ufficio stampa dello stesso ministero.
Un anno fa, durante un incontro nella sala consiliare del Comune di Campo, sia il Parco Nazionale che il Comune dissero che gli accessi e i lavori a Galenzana erano condizionati da ulteriori approfondimenti ed alla risoluzione dei problemi di chiusure e spostamenti di percorsi sull’intera sentieristica dell’area. Invece, chi ha chiuso il sentiero storico costiero di accesso pubblico a Galenzana ora apre indisturbato e con una procedura incontrollata una nuova strada carrabile, modificando e ampliando a suo piacere una mulattiera e una cessa/percorso dell’Enel, disboscando e danneggiando muretti a secco in un’area in forte declivio e in evidente dissesto idrogeologico. Intanto si rincorrono le voci di nuovi ampliamenti e della costruzione di “bungalow” all’interno del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.
Chiediamo al Comune di Campo nell’Elba e alla Soprintendenza di verificare se quanto realizzato e in corso di realizzazione è conforme agli strumenti urbanistici vigenti e ai vincoli ambientali e paesaggistici che ricadono sull’area.
Chiediamo al Parco Nazionale di verificare quanto sta succedendo a Galenza e di dare seguito all’impegno a non rilasciare nulla-osta fino a che non saranno riaperti i veri sentieri di accesso a Galenzana e per impedire che si realizzino nuove strade e nuovi parcheggi all’interno dell’Area protetta, a scapito della vegetazione che il Parco deve proteggere.