Wwf: proposta ampliamento Pelagos occasione per rilanciare santuario Cetacei
Galletti chiede alla Spagna di aderire a Pelagos, il Santuario dei mammiferi marini
«C'è interesse spagnolo a studiare proposta», ma il sito del ministero spagnolo non ne fa cenno
[28 Febbraio 2017]
Il Santuario internazionale del Mammiferi marini Pelagos, istituito da Italia, Francia e Principato di Monaco su una grande area maina nelle acque tra Toscana, nord della Sardegna, Corsica, Liguria e sud della Francia, è sempre stato poco più di un segno sulla carta e le associazioni ambientaliste, a partire da Greenpeace e Legambiente, lo hanno sempre criticato per la mancanza di una vera gestione e di fondi e per l’assenza di un regolamento. Eppure, il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti ha appena annunciato di aver «sondato la disponibilità della Spagna ad entrare nell’accordo Pelagos per la tutela dei cetacei nel mar Mediterraneo, cui oggi aderiscono Italia, Francia e Principato di Monaco».
Un comunicato del ministero dell’ambiente sottolinea che «E’ stato questo l’argomento di un confronto bilaterale tra il ministro italiano e la collega iberica Isabel Garcia Tejerina, che si è svolto nel Palazzo d’Europa di Bruxelles mentre è in corso il Consiglio Ambiente».
Ma la tematica non sembra scaldare molto gli spagnoli, visto che sul sito del ministero della Tejerina non c’è traccia di nessun comunicato o dichiarazione sul Santuario Pelagos e sull’incontro con Galletti.
Galletti ha ribadito «l’importanza di allargare il Santuario, che tutela i mammiferi marini da rischi quali lo spiaggiamento e le collisioni con le navi, anche a aree complesse quali il golfo del Leone e le isole Baleari». La ministra dell’agricoltura e pesca, alimentazione e ambiente della Spagna avrebbe «mostrato interesse a valutare la proposta, in particolare nella sua compatibilità con le azioni già in atto del governo spagnolo come l’adesione all’accordo Accobams (conservazione dei cetacei nel Mediterraneo, nel Mar Nero e nelle contigue aree atlantiche) e a prossime iniziative quali l’istituzione di un corridoio di protezione del passaggio dei cetacei».
Galletti conclude: «Credo che da oggi possa incominciare un lavoro importante, innanzitutto di ordine tecnico, verso un obiettivo strategico per la tutela della biodiversità mediterranea».
Speriamo che l’ampliamento alla Spagna riesca a trasformare il Santuario Pelagos in qualcosa di più di un perimetro tracciato sull’acqua del mare.
Ci spera molto la presidente del Wwf Italia Donatella Bianchi che ha detto: «Il fatto che sul santuario Pelagos si registri attenzione e una rinnovata spinta propulsiva su iniziativa del ministro Galletti sostenuta dal Wwf è un fatto positivo che lascia ben sperare. Se oggi Pelagos, con i suoi è 87.500 chilometri quadrati di superficie è la più grande area protetta del Mediterraneo, con l’adesione della Spagna all’accordo internazionale, oggetto dell’incontro bilaterale tra i ministri dell’Ambiente di Italia e Spagna di oggi, diventerebbe la più grande d’Europa e raddoppierebbe (dal 7 al 14%) la percentuale di aree tutelate nel Mediterraneo, superando il target del 10% al 2020 stabilito nel Piano Strategico globale 2014-2020 per la biodiversità biologica. Lo scorso anno, grazie allo storico accordo internazionale sottoscritto da 24 Paesi, è stato istituito il parco marino più grande al mondo nel Mare di Ross; giorni fa il ministro francese Segolene Royal ha annunciato l’ambizioso piano di protezione dell’Arcipelago del Vento, grande quanto la Francia: ora è arrivato il momento di pensare al Mediterraneo».
La Bianchi aggiunge che «Il Wwf, che ha seguito e appoggiato l’istituzione del Santuario (la cui firma dell’accordo è avvenuta a Roma nel 1999 tra Italia, Francia e Principato di Monaco) sin dalle origini, apprezza e sostiene l’iniziativa diplomatica del Governo italiano, annunciata nei giorni scorsi dal ministro dell’Ambiente, in collaborazione con il Governo francese, nei confronti del Governo spagnolo per un allargamento che ricomprenda anche il Golfo del Leone e le Baleari per rendere più efficace la tutela delle 12 specie di cetacei che sono state censite in questa area. Il Santuario dei Cetacei fin dalla sua istituzione rappresenta uno straordinario esempio di conservazione e di convivenza, che adesso va rilanciato e rafforzato con misure di protezione concrete che portino ad un equilibrio tra le realtà socio economiche e la protezione del mare, di balene, delfini, capodogli e tartarughe, ma anche di habitat preziosi per la ricchezza di biodiversità che ospitano».
La presidente del Wwf Italia, che nei giorni scorsi aveva incontrato il ministro dell’Ambiente italiano proprio sul Santuario Pelagos, conclude: «Come è noto, infatti, questi animali non vivono solo entro i confini di Pelagos: secondo i più recenti dati scientifici (Unep-Map-Rac/Spa, 2013) diversi gruppi di cetacei (tra cui balenottere, capodogli, globicefali, grampi, tursiopi e stenelle) utilizzano habitat al di fuori dei confini del Santuario, in particolare intorno alle isole Baleari, nel Golfo del Leone e al nord della Sardegna. Un primo passo che getta le basi di iniziative di tutela che in futuro potrebbero interessare anche altre aree del Mediterraneo. È importantissimo avviare, da subito, il lavoro tecnico richiamato dal ministro Galletti: a questo scopo il Wwf Italia si mette a disposizione tutte le sue competenze e il suo know how internazionale per favorire il percorso per arrivare ad un potenziamento delle attività comuni rivolte alla protezione dei cetacei, fondamentale per il futuro di Pelagos».