Giornata dell’ambiente, Greenpeace e Federparchi: perseguire gli obiettivi europei del 30% di aree protette entro il 2030

Le ottimistiche stime di Ferderparchi: in Italia siamo al 21% di superficie protetta a terra e al 16% a mare

[5 Giugno 2023]

Nella Giornata mondiale dell’ambiente, Greenpeace Italia diffonde immagini subacquee che documentano la straordinaria ricchezza della biodiversità nei fondali dell’Arcipelago Toscano per richiamare all’importanza di proteggere il mare, il più grande ecosistema del pianeta, messo a dura prova da attività antropiche ed effetti dei cambiamenti climatici.

Greenpeace spiega che «Le riprese, effettuate il 30 e 31 maggio nei fondali al largo delle isole di Montecristo, Pianosa, Capraia e d’Elba, sono state realizzate nell’ambito della spedizione di Greenpeace Italia “C’è di mezzo il mare”, che toccherà diverse aree di elevato valore biologico ed ecologico della Penisola. L’obiettivo è monitorare e documentare la biodiversità e la fragilità dei nostri mari, minacciati dai crescenti impatti della crisi climatica, dell’inquinamento da plastica, della pesca distruttiva e selvaggia che mettono a dura prova l’habitat di specie marine da tutelare».

L’organizzazione ambientalista ricorda che «Il Mediterraneo, è uno dei cosiddetti “hotspot” di biodiversità: pur occupando solo l’1% della superficie totale dei mari e degli oceani, ospita infatti oltre 17 mila specie, il 20-30% delle quali è autoctono: secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), si tratta del più alto tasso di endemismo di specie marine al mondo. Diverse, tuttavia, sono a rischio estinzione: è il caso della posidonia oceanica, dei molluschi pinna nobilis (altrimenti noto come nacchera) e patella ferruginea, della foca monaca e dei coralli bianchi profondi».

Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace Italia, sottolinea che «La rete della vita nel Mediterraneo, meravigliosa e complessa, ci ha sostenuto e ci sostiene da sempre: noi ne siamo parte. Il mare ci dà ossigeno e cibo, regola il clima e nasconde un mondo ancora da scoprire. Più lo esploriamo, più capiamo quanto sia minacciato e quanto sia urgente proteggerlo: per questo, nella Giornata mondiale dell’Ambiente torniamo a ribadire l’importanza di accelerare l’istituzione di una rete efficace di aree protette che tuteli il 30% dei nostri mari entro il 2030».

Anche secondo il afferma il presidente di Federparchi Luca Santini, «La tutela dell’ambiente necessita di adeguate politiche per la sostenibilità e, allo stesso tempo, è di fondamentale importanza la tutela del territorio, degli ecosistemi e della biodiversità. Riteniamo pertanto che sia necessario un impegno di tutti i soggetti in campo al fine di mantenere e perseguire gli obiettivi europei per raggiungere, entro il 2030, il 30% di  superficie tutelata, sia a terra che a mare».

Santini conclude facendo un bilancio delle aree protette molto ottimistico e le cui percentuali di territorio e mare protette non sono quelle che gli ambientalisti ritengono reali, soprattutto per quanto riguarda il mare: «In Italia, complessivamente, siamo al 21% di territorio protetto a terra e al 16%  della superficie marina. È quindi necessario uno sforzo per centrare il target della Ue, anche perché aumentare le aree  protette vuol dire, oltre a proteggere la natura,  contribuire al  contrasto dei mutamenti climatici e favorire la diffusione di modelli di sviluppo sostenibile, oggi unica strada possibile per creare benessere e occupazione».

Infatti, per arrivare al 16% di mare protetto in Italia bisogna includere il Santuario internazionale dei mammiferi marini Pelagos, che resta poco più di un segno sulla carta,  e le ZPS/ZSC marine che, quando non coincidono con le Aree marine protette o le estensioni dei Parchi nazionali a mare sono protette a livello più teorico che pratico.