Lipu: «Una sconfitta per tutti»
Gli ambientalisti contro l’Europarlamento, bocciato il dimezzamento dei pesticidi al 2030
Wwf: «Voto condizionato dagli interessi di una parte dell’agroindustria, ora la strada della transizione ecologica dell’agricoltura è tutta in salita»
[23 Novembre 2023]
Con 299 voti contrari, 207 a favore e 121 astenuti, la plenaria dell’Europarlamento ha affossato il nuovo regolamento europeo per l’utilizzo sostenibile dei pesticidi (Sustainable use of pesticides regulation – Sur), scatenando le ire del fronte ambientalista.
Avanzata dalla Commissione Ue nel giugno 2022 per dimezzare l’uso dei pesticidi chimici entro il 2030 e limitarne fortemente l’utilizzo nelle aree sensibili urbane e ai siti Natura2000 – ad eccezione di quelli autorizzati per l’agricoltura biologica e il controllo biologico – l’iniziale proposta del Sur rappresentava una pietra miliare delle strategie Farm to fork e Biodiversità 2030, ora azzoppate.
Per il Wwf Italia si tratta di «un voto pesantemente condizionato dagli interessi privatistici di una parte dell’agroindustria. Ora la strada della transizione ecologica dell’agricoltura è tutta in salita – commentano dal Wwf Italia – Rappresenta un’importante battuta d’arresto per le ambizioni contenute nel Green deal europeo. Un voto pesantemente condizionato dagli interessi privatistici di una parte dell’agroindustria, la bocciatura del regolamento Sur è una sconfitta non solo per l’ambiente ma soprattutto per la salute delle persone e degli agricoltori».
Sono stati i gruppi europarlamentari di destra ed estrema destra, fino ad una parte dei socialisti e democratici come anche dei liberali di Renew, a respingere la richiesta di rinviare il testo in commissione Ambiente. Ora sarà il Consiglio europeo composto dagli Stati membri a doversi pronunciare nel merito, e il Parlamento dovrà votare sul testo da loro proposto.
«Una sconfitta per tutti – la definisce Federica Luoni, responsabile Agricoltura di Lipu BirdLife Italia – l’Europarlamento non ha voluto recepire le richieste arrivate dal mondo della scienza e da oltre un milione di cittadini. Ha ascoltato invece le pressioni di chi lavora non con, ma contro la natura».
Si tratta di un segnale preoccupante in vista della fase conclusiva della legislatura europea, che prevede l’adozione di importanti provvedimenti a sostegno della transizione ecologica dell’agricoltura e della tutela della biodiversità, a partire dall’accordo provvisorio sulla Nature restoration law.
«La lobby dell’agricoltura industriale europea, con l’Italia e il ministro Lollobrigida in primissima fila – sottolineano dalla Lipu – ha dimostrato ancora una volta quanto sia refrattaria alla transizione ecologica ed anzi a qualunque cambiamento ambientale dell’attuale rotta. Riduzione delle emissioni, revisione degli allevamenti intensivi, tutela degli insetti impollinatori, Restoration law e infine uso dei pesticidi: l’agricoltura industriale europea è contraria a tutto».