Gli elefanti asiatici seppelliscono i loro cuccioli morti

In India, trovati 5 cuccioli sepolti sulla schiena nei canali di irrigazione. I branchi hanno partecipato alle sepolture

[13 Marzo 2024]

Secondo lo studio “Unearthing calf burials among Asian Elephants Elephas maximus Linnaeus, 1758 (Mammalia: Proboscidea: Elephantidae) innorthern Bengal, India”, pubblicato sul  Journal of Threatened Taxa da Parveen Kaswan del West Bengal Forest Department dell’Indian Forest Service e da Akashdeep Roy del Department of Humanities and Social Sciences dell’Indian Institute of Science Education and Research (IISER), in India, degli elefanti asiatici hanno seppellito 5 cuccioli morti nei canali di irrigazione, fornendo nuove possibili intuizioni sulla complessa vita sociale ed emotiva dei mammiferi .

In passato, gli elefanti africani di foresta (Loxodonta cyclotis) erano stati visti ricoprire con foglie e rami esemplari deceduti del loro branco, ma finora gli scienziati non avevano documentato alcun caso di elefanti asiatici (Elephas maximus) che seppellissero i loro morti. Almeno fino a quando, tra settembre 2022 e ottobre 2023, nelle piantagioni di tè nel nord dello Stato indiano del  West Bengala sono stati trovati 5 cuccioli di elefante asiatico sepolti che sembra siano stati posti sulla schiena in canali di irrigazione profondi fino a 66 centimetri e  poi ricoperti di terra.  Anche se le teste e i torsi  dei cuccioli morti erano stati per lo più sepolti, le loro quattrozampe sporgevano dal tereno.

I ricercatori indiani spiegano che i cuccioli seppelliti avevano tra i 3 mesi e 1 anno ed erano morti per cause naturali, come infezioni e malnutrizione. I lividi che avevano sulla schiena suggerivano che il loro branco avesse trascinato i corpi dei cuccioli morti per lunghe distanze per poter raggiungere le piantagioni di tè per seppellirli, in alcuni casi gli elefanti adulti avrebbero viaggiato per 48 ore portandosi dietro i cuccioli morti fino al luogo scelto per la sepoltura.

Kaswan e Roy dicono che «Gli elefanti hanno posizionato i corpi nei fossati con le zampe rivolte  verso l’alto in modo che più membri del branco potessero partecipare al processo di sepoltura. La presenza di impronte e sterco di più elefanti nei siti supporta ulteriormente questa teoria». I ricercatori sospettano anche che gli elefanti asiatici abbiano intenzionalmente dato priorità alla copertura delle teste e dei torsi dei cuccioli  deceduti per proteggerli dagli animali spazzini.

Roy ha detto in un’intervista al National  che «Gli elefanti sono esseri senzienti e sanno cosa stanno facendo». Gli abitanti dei villaggi e i gestori delle piantagioni di tè vicini ai siti dove sono stati trovati i cuccioli seppelliti hanno sentito gli elefanti vocalizzare ad alta voce per 30 – 40 minuti prima di lasciare le aree di sepoltura e secondo i ricercatori questo «Potrebbe indicare che i branchi erano in lutto».

Roy e Kaswan che i richian mi degli elefanti potrebbero esprimere lutto e che i branchi hanno mostrato un comportamento di aiuto e compassionevole. Roy ricorda che «Le sepolture dei cucciolisono eventi estremamente rari in natura. Siamo rimasti sorpresi dal fatto che i cuccioli fossero sepolti a zampe in su, ma se la mandria seppelliva collettivamente ciascun vitello, questa sarebbe la posizione più accessibile per posizionare la carcassa nel canale di drenaggio. In quanto animali sociali, per gli elefanti potrebbe essere molto importante seppellire la testa del cucciolo».

Una spiegazione in linea con i risultati dello studio “Viewing the rare through public lenses: insights into dead calf carrying and other thanatological responses in Asian elephants using YouTube videos” pubblicato nel 2022 su Royal Society Open Science da  Sanjeeta Sharma Pokharel, Nachiketha Sharma e Raman Sukumar dell’Indian Institute of Science che ha scoperto che gli elefanti asiatici facevano la guardia ai corpi dei membri del branco morti, emettevano rumori e sembravano confortarsi a vicenda per calmarsi. Gli autori di quello studio evidenziarono che «Utilizzando video caricati su YouTube, documentiamo e costruiamo un repertorio provvisorio di risposte tanatologiche (comportamenti legati alla morte) negli elefanti asiatici (Elephas maximus). Le risposte tanatologiche più frequentemente osservate includevano cambiamenti posturali, guardia/veglia, contatto, investigazione della carcassa, comportamenti epimeletici e vocalizzazioni. Descriviamo anche alcuni comportamenti osservati raramente, tra cui il trasporto di cuccioli morti da parte di femmine adulte, comportamenti simili a rassicurazioni e tentativi di sostenere conspecifici morenti o morti, alcuni dei quali erano noti solo aneddoticamente negli elefanti asiatici. Le nostre osservazioni indicano l’importanza dei dati video open source su piattaforme digitali per ottenere informazioni su comportamenti raramente osservati e supportano le prove accumulate di capacità cognitive più elevate degli elefanti asiatici nel contesto della tanatologia comparata».

Il nuovo studio pubblicato sul  Journal of Threatened Taxa rivela che dopo aver seppellito i cuccioli gli elefanti asiatici sembraano fare di tutto per evitare di avvicinarsi ai luoghi di sepoltura. «Una teoria è che gli animali colleghino quei percorsi con “brutti ricordi”», ha detto Roy a WordsSideKick.com .

I ricercatori sospettano che gli elefanti abbiano selezionato le piantagioni di tè come luoghi di sepoltura proprio per la presenza di trincee pre-scavate e perche sono in luoghi semi-remoti.

Gli elefanti sono creature molto intelligenti in grado di risolvere enigmi e di stabilire le differenze tra le quantità di cibo. Capiscono anche quando le loro dimensioni corporee  sono d’intralcio e sono stati visti spostare oggetti su cui posizionarsi  per raggiungere meglio il cibo .

Ma altri ricercatori invitano alla cautela quando si cerca di dare un senso al comportamento degli elefanti. Ad esempio, è possibile che le teste dei cuccioli  fossero sepolte e che le loro zampe fossero esposte  semplicemente perché i canali di irrigazione erano troppo poco profondi.

Commentando i risultati dello studio di Kaswan e Roy su New Scientist, l’esperto di elefanti Chase LaDue dell’Oklahoma City Zoo and Botanical Garden ha evidenziato che «Queste osservazioni forniscono prove impressionanti della complessità sociale degli elefanti. Altri hanno notato che gli elefanti sembrano comportarsi in modi unici nei confronti dei loro parenti defunti, ma questo paper è il primo a descrivere quella che sembra essere una sepoltura metodica e deliberata dei cuccioli di elefante dopo che sono stati portati al luogo di sepoltura». Il ricercatore statunitense ha però avvertito che «Dobbiamo stare attenti a come interpretiamo questi risultati, soprattutto perché la vita mentale ed emotiva degli elefanti è per noi ancora in gran parte misteriosa. Potremmo immaginare gli elefanti che abbiano spinto un cucciolo morto in uno stretto fossato e, data la forma scomoda e la distribuzione del peso, il cucciolo sia atterrato sulla schiena con i piedi in aria. Quindi, a causa della profondità ridotta del fossato, i piedi siano stati lasciati insepolti, non perché abbiano deliberatamente seppellito la testa, ma a causa della topografia unica del luogo di sepoltura». Ma lo stesso LaDue aggiunge che « Capire come si comportano gli elefanti e rispondono ai rapidi cambiamenti nei territori dominati dall’uomo può aiutarci a sviluppare strategie di conservazione che promuovano la coesistenza tra persone ed elefanti».

L’areale in cui un tempo gli elefanti vagavano liberamente si sta restringendo man mano che gli esseri umani si espandono, soprattutto in India, il paese più popoloso del mondo. Solo il 22% circa del territorio utilizzato dagli elefanti è all’interno di aree protette e, come ricorda Smthsonian Magazine, «Gli esseri umani stanno sempre più invadendo e frammentando l’habitat degli elefanti asiatici, motivo per cui l’International Union for the Conservation of Nature classifica la specie come “in via di estinzione” Si stima che tra i 48.000 e i 51.000 individui vivano allo stato selvatico, di cui circa il 60% vive in India e il resto è sparso tra Nepal, Myanmar, Thailandia, Sri Lanka, Malaysia, Indonesia e Cina».