Gli insetti invasivi danneggiano l’economia mondiale: decine di miliardi di danni
I danni (sottostimati) per la salute sono di 6,1 miliardi di euro all’anno
[6 Ottobre 2016]
Secondo un team internazionale di ricercatori guidato da Franck Courchamp, direttore ricerca del laboratorio ecologie, systématique et évolution dell’università Paris-Sud/Cnrs/AgroParisTech, il costo minimo annuo dei danni provocato dagli insetti invasivi nel mondo ammonta a 69 miliardi di euro. oltre ai danni riguardanti beni e servizi ci sono quelli per la salute e le perdite agricole. Lo studio, pubblicato su Nature Communications mette insieme i più importanti database mai elaborati sui danni imputabili agli insetti invasivi in tutto il mondo.
Perché studiare gli insetti? Gli scienziati dell’Institut de recherche pour le développement (Ird) che hanno partecipato alla ricerca rispondono: «Da migliaia di anni sono responsabili della propagazione di malattie nell’uomo e nel bestiame e di danni considerevoli, dall’annientamento dio colture e riserve, passando per la distruzione delle infrastrutture, fino alla devastazione delle foreste, alterando così gli ecosistemi e rendendoli fragili. Nel regno vivente, la sola classe degli insetti (circa 2,5 milioni di specie) è probabilmente il gruppo più costoso. Inoltre, fanno parte delle specie invasive più virulente: l’87% dei 2.500 invertebrati terrestri che hanno colonizzato nuovi territori sono degli insetti».
Tra gli insetti studiati, la termite di Formosa (Coptotermes formosanus) si piazza al primo posto come distruttrice con oltre 26,7 miliardi di euro di danni all’anno causati nel mondo grazie alla sua grande capacità di dispersione che ne fa la specie più invasiva secondo l’Iucn. Nessuno è mai riuscito a eradicare le termiti di Fiormosa una volta installatesi e la sua attuale distribuzione fa temere un suo insediamento in Europa con il cambiamento climatico.
Altri studi sottolineano i danni provocati dalla Plutella xylostella, un lepidottero originario del Mediterraneo che si è diffuso in tutto il mondo che provoca ogni anno danni per 4,1 miliardi di euro, e dal coleottero Tetropium fuscum, che solo in Canada provoca danni per 4 miliardi di euro all’anno.
Secondo il nuovo studio, è l’America del Nord ha subire le più grandi perdite finanziarie causate dagli insetti invasivi: 24,5 miliardi di euro all’anno, mentre l’Europa subisce danni per 3,2 miliardi di euro all’anno. Ma i ricercatori sono convinti che «questa differenza si spiega con una mancanza di fonti di valutazione e non con una reale differenza di esposizione al pericolo». Quindi, «Il costo annuo totale stimato di 69 miliardi di euro è ampiamente sottovalutato. Numerose regioni del mondo non offrono abbastanza dati economici per produrre una stima precisa, che è quindi stata minimizzata».
Inoltre, il team di ricercatori si è concentrato sulle 10 specie invasive più costose, senza tener conto di quelle molto numerose che provocano meno danni. Infine, se si considerano i valori stimati dei servizi ecosistemici a livello globale (diverse centinaia di miliardi di dollari per la sola impollinazione delle coltivazioni), le perturbazioni causate dagli insetti invasivi potrebbero raggiungere un livello molto più alto di quello delle stime attuali-
I ricercatori dell’ Ird dicono che «Gli insetti nel loro insieme pesano particolarmente sull’agricoltura, consumando il 40 % dei beni di consumo (l’equivalente di quel che potrebbe nutrire un miliardo di esseri umani). Sulla salute, il costo attribuibile agli insetti invasivi supera i 6,1 miliardi di euro all’anno (senza tener conto della malaria, del virus Zika, o anche dell’impatto economico provocato su certi fattori come il turismo, la produttività, ecc)». Le regioni del mondo che spendono di più per curare i danni creati dagli insetti invasivi sono l’Asia (2,55 miliardi di euro all’anno), l’America del Nord (1,85 miliardi di euro all’anno) e l’America Centrale e del Sud (1,66 miliardi di euro all’anno). Tra le malattie più pesanti finanziariamente la prima è la dengue, per la quale si spendel’84% dei 6,1 miliardi di euro.
Il riscaldamento globale, ha spinto le piante e gli animali verso i poli, in particolare verso nord e Franck Courchamp, del Cnrs francese, evidenzia che «La distribuzione di molte specie invasive è oggi limitata da barriere di temperatura e il cambiamento climatico potrebbe consentire loro di invadere le regioni che fino ad ora erano inospitali. Il modo migliore per combattere questa crescente minaccia – diffuso principalmente attraverso il commercio internazionale – non sono più i pesticidi. Abbiamo visto molto bene che non hanno funzionato».. Ma Courchamp esclude anche la manipolazione genetica per provocare estinzioni locali rilasciando maschi che producono solo prole maschile, «La soluzione migliore è la bio-sicurezza. Questa comprende l’ispezione delle navi e degli aerei che trasportano merci da alcune regioni, la legislazione per garantire che le importazioni ad alto rischio vengano trattate e la e la rapida eradicazione di nuovi invasori».
Lo studio conclude sottolineando che «Una maggiore vigilanza e la messa in opera di procedure di risposta a una invasone biologica permetterebbero di far risparmiare alla società decine di miliardi di euro. Queste misure di prevenzione potrebbero dividere almeno per 10 il costi delle malattie provocate dalle zanzare».