Goletta Verde: subito il Parco nazionale del Magra
Sit-in di Legambiente: la transizione ecologica passa dalla tutela della biodiversità, entro il 2030 triplicare la percentuale di aree terrestri protette e sestuplicare quelle marine
[5 Luglio 2021]
Goletta Verde 2021 chiude la tappa ligure e inizia la seconda tappa in Toscana e lo fa in difesa dei mari e delle coste, con un sit-in di mobilitazione alla foce del fiume per l’istituzione del Parco Nazionale del Magra, che rientra tra le opere prioritarie da finanziare proposte dal Cigno Verde al Governo con il PNRR scritto dall’associazione e consegnato nelle mani del Presidente del Consiglio Draghi a febbraio.
Legambiente ricorda che «Il declino della biodiversità è uno dei problemi globali ambientali da affrontare subito per tutelare gli ecosistemi. La strategia europea per la tutela della biodiversità che ci chiede, al 2030, di arrivare almeno al 30% di territori e mari protetti. Ora il nostro Paese è solo all’11% di territorio dedicato alle aree terrestri protette e 5% marine. Bisogna quindi, triplicare la percentuale di aree terrestri protette e sestuplicare il territorio marino protetto per garantire la tutela di un capitale naturale di inestimabile valore».
Proprio per questo gli ambientalisti chiedono l’istituzione del Parco Nazionale interregionale del Magra, a cavallo tra Toscana e Liguria e che «E’ un sistema ecologico unico, che va difeso e gestito nella sua globalità, e non può sottostare a strumenti di tutela e valorizzazione parziali e frammentati tra le due regioni. Non solo, con l’istituzione del Parco Nazionale del Magra si darebbe un’accelerazione allo sviluppo locale e interregionale con una proposta turistica sostenibile e all’altezza della bellezza e unicità del territorio. Infatti, l’istituzione del parco nazionale darebbe l’opportunità di avere una gestione integrata di tutta l’area, garantendo la tutela dell’ambiente e la preservazione degli equilibri idrogeologici di una vasto e importante territorio a cavallo tra Toscana e Liguria».
Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria, e Fausto Ferruzza, presidente del Cigno Verde toscano, concludono: «E’ indubbio che la transizione ecologica deve passare dalla protezione della biodiversità e dal rilancio delle aree protette, anche in chiave di sviluppo economico sostenibile. Così com’è evidente ormai che la salute umana è fortemente connessa con la vitalità e la resilienza dei sistemi naturali Il bacino del Magra ha una sua identità ecologica, storica e socioeconomica da valorizzare e potenziare subito – Per questo ancora una volta chiediamo l’istituzione di un nuovo Parco Nazionale a cavallo tra i territori della Toscana e della Liguria) sottolineando due istanze fondamentali: dobbiamo innalzare la percentuale di territorio protetto in vista dell’ambizioso target della UE di arrivare al 30% di aree protette entro il 2030 e permettere che la transizione ecologica si attui anche e soprattutto costruendo infrastrutture verdi e nuovi approcci alla conservazione della natura».