Greenpeace, ecco lo shampoo che distrugge l’habitat della tigre in Indonesia
[26 Febbraio 2014]
Dopo un anno di indagini, Greenpeace International denuncia in un dossier (P&G’s Dirty Secrets) che «La multinazionale Procter & Gamble (P&G) acquista olio di palma da aziende responsabili della deforestazione in Indonesia, rendendo così i consumatori complici inconsapevoli della distruzione dell’habitat della tigre di Sumatra e dell’orango, entrambe specie minacciate di estinzione». Il rapporto rivela come «Le attuali politiche di approvvigionamento di olio di palma di P&G siano collegate a fenomeni come la conversione di foreste torbiere ed incendi forestali in Indonesia».
Gli ambientalisti sottolineano che «Le foreste indonesiane scompaiono a una velocità pari a nove piscine olimpioniche al minuto a causa della coltivazione di palma da olio. L’olio di palma è un ingrediente molto utilizzato nei detergenti come shampoo, detersivi e altri beni di largo consumo che la P&G produce».
Secondo Esperanza Mora, che si occupa della campagna foreste di Greenpeace Italia, «La Procter & Gamble deve smettere di far arrivare nelle nostre docce prodotti che causano la distruzione della foresta pluviale e garantire ai propri consumatori prodotti che rispettino uno dei più importanti polmoni del Pianeta. La multinazionale dovrebbe seguire l’esempio di aziende come Ferrero, Unilever, Nestlé e L’Oréal, che si sono già impegnate a ripulire le loro filiere dell’olio di palma da fornitori controversi» Grazie ad approfondite indagini, Greenpeace ha dimostrato che nelle concessioni di proprietà del Gruppo Plantation BW, uno dei fornitori di P&G, si sono verificate diverse uccisioni di oranghi e sono stati allestiti dei cimiteri animali clandestini in aree confinanti con il parco nazionale Tanjung Puting, brutale pratica utilizzata per allontanare altri oranghi dalle coltivazioni. Inoltre altri due fornitori della multinazionale sono coinvolti nel taglio a raso di aree di foresta pluviale nelle proprie concessioni. Negli ultimi otto mesi abbiamo cercato il confronto con la Procter & Gamble, ma invece di agire in modo serio e concreto, l’azienda si nasconde dietro mere azioni di greenwashing. Ė tempo che P&G si impegni a delle politiche di acquisto a Deforestazione Zero tagliando i propri legami con l’estinzione di specie chiave per questo ecosistema come l’orango e la tigre di Sumatra».
L’associazione ambientalista è consapevole che il commercio dell’olio di palma contribuisce allo sviluppo economico dell’Indonesia, ma fa notare che «Sempre più produttori di olio di palma sostenibile, parte del “Palm Oil Innovation Group”, insieme a gruppi come GAR e Wilmar si sono dati ambiziosi obiettivi in termini di gestione sostenibile delle coltivazioni dimostrando che si può produrre olio di palma che non costi nulla alle foreste. Non ci sono scuse quindi per P&G, o per altre aziende come Reckitt Benckiser o Colgate Palmolive. È tempo che queste aziende prendano subito un impegno come hanno già fatto altre, più responsabili e coraggiose, come l’italiana Ferrero, L’Oreal e Nestlé»
Greenpeace chiede che «la Procter & Gamble prenda immediatamente impegni concreti scegliendo solo fornitori che coltivano l’olio di palma in modo sostenibile, per fermare così la distruzione delle foreste».