Greenpeace: subito un’area marina protetta per tutelare il Conero
La proposta dell’area marina protetta risale a 30 anni fa, ma niente è stato fatto
[25 Giugno 2021]
Prima di lasciare la costa marchigiana e puntare verso la prossima tappa del suo tour “Difendiamo il Mare”, Greenpeace ha voluto ribadire «La necessità di istituire l’Area marina protetta del Conero: si tratta infatti dell’unica area con fondali rocciosi in questo tratto dell’Adriatico, e proprio qui numerosi organismi trovano l’ambiente ideale per insediarsi e riprodursi».
Da una barca a vela, gli attivisti di Greenpeace, insieme ai comitati locali, hanno esposto davanti alla costa del Passetto uno striscione con scritto “Conero: subito area marina protetta”, mentre altri attivisti in acqua davanti al Trave e agli scogli delle Due Sorelle mostravano il messaggio “Difendiamo il mare”.
Greenpeace Italia sottolinea che «Abbiamo inoltre deciso di unirci agli studenti del laboratorio di zoologia del DiSVA dell’Università Politecnica delle Marche che si sono immersi per studiare i fondali dell’area. Da anni l’Università monitora le specie marine presenti, che oltre agli impatti della pesca industriale distruttiva (come la pesca alle vongole con le turbosoffianti), agli eccessivi ancoraggi e agli scarichi delle barche, oggi devono affrontare anche la minaccia dei cambiamenti climatici. Il mare della costa del Conero è una risorsa di inestimabile valore che rischia di essere distrutta se non si interviene subito. Proteggerlo vuol dire non solo tutelare la sua biodiversità, ma dare un’opportunità di sviluppo al territorio!»
La proposta dell’area marina protetta risale a 30 anni fa, ma Greenpeace ricorda che «Nonostante si siano susseguiti finanziamenti, studi e promesse elettorali, finora è mancata la volontà politica di istituirla. Per questo i comitati locali hanno depositato al Comune di Ancona la richiesta per l’ammissibilità di un referendum popolare: se la politica fallisce è bene che siano i cittadini a decidere le sorti del loro mare!»