Il vero pericolo è il disboscamento delle antiche foreste
I cacciatori italiani in difesa del gallo cedrone… della Bulgaria
[5 Febbraio 2014]
Tanya Dimitrova in un articolo intitolato “L’amore è .. sordo” pubblicato da National Geographic Bulgaria descrive le rumorose e spettacolari parate tipiche del gallo cedrone (Tetrao uroballus) in Bulgaria, dove questi grossi uccelli che raggiungono i 5 kg di peso (2 kg le femmine) vengono chiamati uccelli sordi, proprio perché alla fine della parata lo diventano temporaneamente, cosa di cui approfittano i cacciatori appostati vicino all’arena di parata per avvicinarsi sempre più per abbatterli.
I galli cedroni stanno attirando in Bulgaria numerosi cacciatori occidentali alla ricerca di questa “emozione” e la guide bulgare dicono che qualcuno di loro davanti a questo potente spettacolo nemmeno spara agli uccelli sordi.
La Dimitrova spiega che «Il gallo cedrone occidentale è un costoso e prestigioso trofeo, il prezzo di una licenza di caccia è di 1.000 Euro per uccello. In aggiunta a questo, i cacciatori pagano per una guida da caccia, jeep, alloggio, cibo. Il vero reddito per gli abitanti supera le migliaia di euro, un incentivo finanziario serio per proteggere le arene di esibizione degli uccelli sordi nella foresta».
Anche se la Bulgaria è uno dei pochi Paesi con una popolazione stabile di Tetrao uroballus, la specie è in declino nelle antiche foreste di pini delle montagne bulgare e la Lista Rossa della Bulgaria considera i galli cedroni “Endangered”, soprattutto per la progressiva scomparsa del loro habitat a causa della deforestazione.
Ma i galli cedroni e le foreste in cui vivono hanno trovato un inaspettato alleato: le associazioni venatorie bulgare. Durante la stagione di accoppiamento, da aprile ai primi di maggio, i galli di montagna, come li chiamavano i bulgari, si riuniscono nelle arene di esibizione (lek) e competono rumorosamente tra di loro per attirare l’attenzione delle femmine. I Tetrao uroballus selezionano sempre una radura circondata da alberi secolari, di solito con esposizione sud-est, esposta al sole fin dall’alba, che spesso usano da generazioni per le loro parate, che spesso arrivano allo scontro fisico. «Nel frattempo – scrive la Dimitrova – le femmine osservano dai rami degli alberi vicini. L’idea è che la gallina selezionerà il candidato a padre i suoi pulcini più grande e più adatto basandosi sulla sua capacità di canto». Scelto il vincitore le femmine atterrano nella radure, lo circondano starnazzando e iniziano ad accoppiarsi col maschio. La concorrenza è spietata, anche perché la stagione dell’accoppiamento dura solo un paio di settimane, poi le femmine abbandonano i maschi per deporre le uova e fino all’anno successivo d evitano qualsiasi contatto con loro.
E’ anche il periodo buono per cacciare i galli cedroni perché in inverno gli adulti mangiano gli aghi di pino e quindi la loro carne odora fortemente di resina e diventa immangiabile per gli uomini, in primavera/estate invece mangiano foglie, germogli e altra vegetazione dalla foresta. Ma il loro cibo preferito sono i mirtilli ed altre bacche e le femmine trovano tra i cespugli dei frutti di bosco gli insetti e bruchi con i quali nutrono i loro pulcini.
Stefan Avramov, un esperto di specie minacciate di estinzione della Bulgarian Biodiversity Foundation, spiega su National Geographic Bulgaria che «E’ probabile che parte del motivo per cui i galli cedroni occidentali insistono a vivere solo nelle foreste secolari è perché foreste più giovani non hanno che molti cespugli di mirtilli. Un’altra teoria è che le foreste di pino e abete rosso più giovani non offrono rami abbastanza grossi per sostenere il peso di un uccello sordo maschio adulto. Il problema è che i loro alberi vengono sempre più tagliati, spesso per ignoranza. In Bulgaria c’è un taglio di massa della foresta intorno alle radure, le motoseghe sono ovunque».
Sono ormai solo un ricordo le antiche foreste della Magna Silva Bulgarica percorse dai crociati che attraversavano il Paese per andare in Terra Santa: l’abbattimento delle foreste bulgare era già cominciato nel medioevo, sotto la dominazione dell’Impero Ottomano ed è proseguita con maggiore velocità nel secolo scorso con l’industria del legname, prima, durante e dopo il regime comunista. Ma il socialismo reale si era distinto per una buona gestione forestale e oggi molti boschi centenari sono protetti da una dozzina di riserve e parchi nazionali, ma rappresentano solo una piccola parte del territorio bulgaro. Secondo il Wwf Bulgaria, sono antiche meno del 5% delle foreste fuori dai parchi nazionali e la maggior parte sono in regioni montane inaccessibili, dove non ci sono strade forestali e l’estrazione del legname è difficile o impossibile. «Per ora, la mancanza di strade è l’unica cosa che protegge queste foreste – avverte Avramov – Prima o poi l’agenzia forestale nazionale troverà i soldi. Cosa succederà allora?» Secondo il regolamento per la gestione delle risorse forestali, gli alberi che circondano le radure dei galli cedroni non dovrebbero essere tagliati, ma i ranger che autorizzano i tagli spesso non sanno (o fanno finta di non sapere) che quella certa radura circondata da alberi secolari ad alto fusto è un lek e ne autorizzano l’abbattimento.
Per proteggere l’habitat degli uccelli sordi le associazioni ambientaliste bulgare negli ultimi 5 anni hanno deciso di collaborare con un inatteso alleato: i cacciatori bulgari: L’idea – si legge su National Geographic Bulgaria – è quella di mappare i lek in tutto il Paese in una banca dati centrale per l’agenzia forestale nazionale. Ciò consentirà di ridurre il disboscamento delle foreste vetuste e di incoraggiare la conservazione degli uccelli sordi». Anche se per ora si tratta solo di una buona idea.
Ogni anno da 50 a 100 galli cedroni, meno del 5% della popolazione, diventano trofei di caccia e secondo i cacciatori bulgari questa caccia legale non mette in pericolo la specie perché non viene uccisa nessuna femmina. La maggior parte dei cacciatori che possono permettersi un trofeo gallo cedrone occidentale provengono dall’Italia e della Spagna e Italia. Intanto i cacciatori bulgari continuano a lavorare su un altro fronte: il contrasto al bracconaggio. In Bulgaria ci sono due tipi di bracconieri: i primi sono locali, gente che dopo due bicchieri di vodka vanno di notte nella foresta a sparare a un cervo, gli altri, come spiega Vladimir Peykov un ranger che è anche una guida dei cacciatori stranieri, «Sono ricchi ragazzi di città, che non possono essere disturbati con l’applicazione dei permessi di caccia. Anche se vengono presi e il ranger li denuncia, devono semplicemente fare alcune telefonate e le accuse cadono. Abbiamo paura di perseguirli. Sono ammanigliati troppo bene».
Comunque il lavoro delle guide da caccia e delle guardie forestali ha un impatto positivo nella lotta alla caccia illegale: parecchi bracconieri rinunciano a cacciare i galli cedroni perché sanno che ci sono le guide e i ranger che accompagnano i cacciatori stranieri e che sentendo uno sparo che proviene da un’arena conosciuta li potrebbero prendere rapidamente. Inoltre, circa due anni fa, Peykov installato un sistema di sorveglianza elettronica sperimentale con foto-trappole e piccole telecamere, attivate automaticamente dal movimento, in posizioni “sensibili” della foresta come lek e strade forestali, così è possibile controllare, direttamente dal cellulare, le foto (anche delle targhe delle auto) di chi entra nella foresta all’alba per, con tutta probabilità, andare a caccia di galli cedroni. E’ così che finora Peykov ed i suoi colleghi hanno catturato e multato 15 bracconieri in una sola area. Inoltre viene incoraggiata sempre più la caccia fotografica ai galli cedroni. Qualche anno fa lo stesso Peykov ha abbandonato il fucile per imbracciare una fotocamera digitale e ora dice: «Più imparavo a conoscere questi uccelli, meno desiderio avevo di ucciderli».
La Bulgaria sta diventando una destinazione sempre più ricercata dai turisti: sono molti i fotografi naturalisti, soprattutto inglesi e francesi, che pagano una guida 70 euro (una bella somma in Bulgaria) per farsi accompagnare a fotografare i galli cedroni e le associazioni venatorie locali organizzano anche safari fotografici per avvistare orsi e camosci all’interno delle antiche foreste bulgare.
Il modello di riferimento della Bulgaria è la Finlandia, dove i ricavi della caccia e dei safari fotografici ammontavano a 4,2 milioni di euro nel 2007 e nel 2012 hanno superato i 10 milioni di euro. Cacciatori e ambientalisti sperano che il gallo cedrone faccia diventare le montagne bulgare ancora più ambite per i turisti ed è per questo che hanno deciso di tutelare insieme la sopravvivenza di questo straordinario uccello ed il suo habitat.