I governi scozzese e britannico chiudono la pesca al cicerello per salvare i pulcinella di mare
Una misura necessaria per salvare gli uccelli marini già in forte calo per l’influenza aviaria e il cambiamento climatico
[13 Febbraio 2024]
Secondo la Royal Society for the Protection of Birds (RSPB) «Quello compiuto è un passo monumentale per salvare gli uccelli marini. La decisione dei governi britannico e scozzese di chiudere la pesca del cicerello rispettivamente nelle acque inglesi del Mare del Nord e in tutte le acque scozzesi, arriva dopo più di 25 anni di campagna da parte della RSPB e di altri, che hanno denunciato questa pratica come una delle cause del declino degli uccelli marini. Molti uccelli marini, comprese i pulcinella di mare, fanno affidamento sui cicerelli per nutrire i loro pulcini. Ma i cambiamenti climatici e la pesca eccessiva hanno ridotto notevolmente le popolazioni di cicerelli, con un effetto a catena devastante sugli uccelli marini».
Il ministro dell’ambiente britannico, il conservatore Steve Barclay, ha sottolineato: «Ho avuto il piacere di visitare Bempton Cliffs la scorsa settimana e di vedere in prima persona il lavoro della RSPB per proteggere le nostre preziose colonie di uccelli marini. Posso confermare che il governo britannico sta chiudendo definitivamente la pesca del cicerello nelle acque inglesi del Mare del Nord, per migliorare la resilienza delle specie nostre colonie di uccelli marini e l’ambiente marino più ampio da cui dipendono. So che i membri della RSPB si battono da tempo per questa importante misura volta a favorire il recupero degli uccelli marini britannici, che sono motivo di grande orgoglio nazionale. In qualità di Segretario dell’Ambiente, mi impegno a realizzare l’azione necessaria per raggiungere il nostro ambizioso obiettivo di arrestare e invertire il declino della fauna selvatica».
Il rapporto della RSPB “Revive our Seas” del 2021 aveva delineato la necessità di una regolamentazione più rigorosa della pesca del cicerello nelle acque del Regno Unito. Il rapporto ha rilevato che «Diversi uccelli marini hanno subito un grave declino negli ultimi anni, e quelle che dipendono dai cicerelli sono quelle che hanno avuto le peggiori conseguenze. Questi includono i gabbiani tridattili, la cui popolazione nel Regno Unito si è dimezzata dagli anni ’60, così come I pulcinelle di mare, entrambi gli uccelli dichiarati a rischio di estinzione globale. Mettendo in chiaro il legame tra il declino degli uccelli marini e la ridotta disponibilità di cicerello, il rapporto ha anche scoperto grossi problemi nel modo in cui viene gestita la pesca del cicerello nel Mare del Nord. La RSPB fa notare che «Sebbene il riscaldamento dei mari, a causa del cambiamento climatico, sia ritenuto il principale responsabile della diminuzione della disponibilità di cicerello, la pesca commerciale di questa specie sta peggiorando notevolmente il problema. Ogni anno, le flotte di pesca industriale catturano centinaia di migliaia di tonnellate di cicerelli nel Mare del Nord, paralizzando la capacità degli uccelli marini di trovarne abbastanza per nutrire i loro pulcin»i.
Il censimento degli uccelli marini del 2023 ha rilevato che negli ultimi 20 anni più della metà delle specie di uccelli marini che si riproducono sulle coste britanniche e irlandesi sono diminuite. In Scozia, che ospita oltre la metà degli uccelli marini del Regno Unito, questa cifra sale al 70% delle specie in declino. Dal 2000 è scomparso circa un pulcinella di mare su 4 in tutto il Regno Unito. Sia le pulcinelle di mare che i gabbiani tridattili, che dipendono dai cicerelli per il cibo, sono a rischio di estinzione globale e sono nella lista rossa come uccelli di maggiore preoccupazione per la conservazione.
E questo ha un effettto a catena anche su altre speciue come f gli Skua, i grandi stercorari che rubando il cibo ad altri uccelli e il cui numero, a causa dell’influenza aviaria e del cambiamento climatico è calato del 76% e la RSPB denuncia che anche le popolazioni di sule e sterne rosee sono state gravemente ridotte dopo che l’influenza aviaria ha ucciso migliaia di uccelli selvatici nel 2021-22. Il numero delle tre specie era in aumento prima dell’epidemia. l’acviaria sembra aver causato anche la riduzione delle popolazioni di la riduzione delle Sterne di sandwich e delle Sterne comuni.
Il ceppo H5N1 dell’influenza aviaria si è diffuso agli uccelli selvatici nell’estate 2021, causando la morte di migliaia di animali. L’RSPB ha esaminato 13 specie di uccelli nel periodo maggio-luglio 2023 Jean Duggan, che si occupa di influenza aviaria per la RSPB ha detto a BBC News che i risultati del censimento chiariscono che «L’influenza aviaria è una delle più grandi minacce immediate alla conservazione affrontate da numerosi uccelli marini. Questo è un campanello d’allarme su quanto sia grave l’influenza aviaria e si aggiunge a molteplici altre minacce che queste specie devono affrontare».
Per questo, porre fine alla pesca industriale dei cicerelli è solo un passo necessario nello sforzo di salvaguardare gli uccelli marini che stanno subendo innumerevoli e inedite pressioni, comprese il cambiamento climatico, l’influenza aviaria e lo sviluppo marino offshore mal pianificato.
Nel 2013, il governo britannico ha condotto una consultazione pubblica per vietare la pesca del cicerello nelle acque inglesi del Mare del Nord. La RSPB e decine di migliaia di suoi sostenitori sono entrati in azione e più di 33.000 persone hanno risposto alla consultazione 8.000 sostenitori della RSPB si sono rivolti ai social media per dire ai loro parlamentari cosa volevano. La consultazione si è conclusa con il 95,5% d’accordo sulla chiusura della pesca del cicerello.
Anche il governo autonomo della Scozia ha avviato una consultazione proponendo di porre fine alla pesca del cicerello in tutte le acque scozzesi e il risultato è stato un sostegno quasi unanime: il 97%.
La Ad della RSPB, Beccy Speight, ha commentato: «Rispondendo all’appello della RSPB di porre fine alla pesca industriale del cicerello, gli annunci odierni rappresentano un’ancora di salvezza vitale da parte dei governi del Regno Unito e scozzese per gli uccelli marini nelle nostre acque quando ne hanno più bisogno. Il Regno Unito ospita colonie di uccelli marini importanti a livello mondiale, ma queste popolazioni sono in declino con la loro resilienza spinta al limite, con questi uccelli molto amati in prima linea nell’emergenza naturale e climatica. Per sostenere il recupero dei nostri uccelli marini, la RSPB raccomanda da tempo la fine della pesca industriale del cicerello nelle acque del Regno Unito per garantire fonti alimentari vitali per questi incredibili uccelli. E’ un appello sostenuto da decine di migliaia di nostri membri e sostenitori, e dimostra l’enorme sostegno pubblico alle azioni che guidano il recupero della natura. Arrestare il declino della fauna selvatica e mettere la natura sulla via del recupero deve essere sostenuto da un programma di azione governativa e c’è un chiaro sostegno dell’opinione pubblica per farlo».
Anne McCall, direttrice di RSPB Scotland ha aggiunto: «Siamo lieti che il governo scozzese abbia annunciato la chiusura di tutte le acque scozzesi alla pesca industriale del cicerello. Questo coincide con un annuncio simile da parte del governo britannico per le acque inglesi del Mare del Nord. Ci congratuliamo con la leadership mostrata dai governi scozzese e britannico nell’agire per proteggere i nostri preziosi e assediati uccelli marini su questo tema e ringraziamo le decine di migliaia di sostenitori della RSPB che hanno aggiunto la loro voce ai nostri appelli per attuare queste chiusure. Con oltre il 70% delle popolazioni di uccelli marini scozzesi in declino, porre fine alla pesca industriale del cicerello è la più grande azione che si possa intraprendere in questo momento per sostenere i nostri uccelli marini più vulnerabili. Rafforzerà la loro resilienza di fronte all’influenza aviaria e alla moltitudine di altre pressioni provocate dall’uomo che devono affrontare, come il cambiamento climatico e gli impianti offshore. I cicerelli sono una fonte alimentare fondamentale per gli uccelli marini e altri animali selvatici marini, ma sono stati colpiti negativamente sia dai cambiamenti climatici che dalla pesca non sostenibile, quindi questa è una misura molto positiva e gradita per la salute generale dei nostri mari».
Il rapporto “State of Nature 2023”, ha rilevato che in Gran Bretagna una specie su 6 è minacciata di estinzione. Per quanto riguarda la vita marina, i principali fattori di declino sono la pesca non sostenibile, il cambiamento climatico e gli impianti a mare e i porti.
La RSPB conclude: «C’è ancora molto da fare per salvaguardare gli uccelli marini e la nostra fauna marina, comprese migliori protezioni e affrontando il problema delle migliaia di uccelli marini rimasti intrappolati nelle lenze e nelle reti da pesca. La chiusura della pesca industriale del cicerello è un riconoscimento della necessità di agire ora per salvare i nostri uccelli marini e contrastare la pesca non sostenibile. Anche se ci sono molte altre sfide da superare, questo è un passo cruciale nel lungo viaggio per ripristinare il nostro mondo naturale e invertire il declino della fauna selvatica».