I pappagalli cenerini sono socialisti: pro-sociali e tolleranti aiutano gli altri a procurarsi il cibo (VIDEO)

Aiutano spontaneamente i conspecifici, cedendo “beni”, senza evidenti benefici per sé stessi

[10 Gennaio 2020]

I pappagalli sono considerati animali straordinariamente intelligenti. Alex, un famoso pappagallo cenerino africano (Psittacus erithacus)  dell’università di Harvard, aveva un vocabolario di oltre 500 parole umane e poteva rispondere alle domande e classificare gli oggetti spontaneamente. Ora lo studio “Parrots Voluntarily Help Each Other to Obtain Food Rewards”, pubblicato su Current Biology da Désirée Brucks e Auguste M.P. von Bayern del Max-Planck-Institut für Ornithologie, due scienziati che lavorano alla stazione di ricerca per la cognizione comparativa dei pappagalli nel Loro Parque di Puerto de la Cruz a Tenerife, dimostra che questi pappagalli hanno un alto livello di intelligenza sociale e di cooperazione: «Aiutano prontamente gli altri, anche quando non vi sono opportunità immediate di reciprocità. Inoltre, ricambiano i favori ricevuti e non sembrano gelosi, se i conspecifici ottengono una ricompensa migliore di loro stessi. Questo, inoltre, appoggia la convinzione che hanno sviluppato un livello di intelligenza paragonabile a quello di grandi scimmie, corvi e delfini.

Nel laboratorio della stazione di ricerca del Max-Planck della Loro Parque Fundación, la femmina di pappagallo cenerino africano Bella ha ricevuto alcuni gettoni di metallo da uno sperimentatore umano e ha imparato a scambiarli con uno scienziato in cambio del suo cibo preferito. Ma poi è sorto un problema: buco della sua camera di test trasparente dal quale avveniva lo scambio è stato tappato. Un’altra femmina di pappagallo cenerino, Kimmi, amica di Bella, stava aspettando nella camera di test accanto e il suo buco per scambiare i gettoni col cibo era aperto. Tuttavia, Bella ha notato che Kimmi non aveva nessun gettone.  La Brucks e von Bayern si sono chiesti cosa avrebbe fatto e hanno visto Bella raccoglie un gettone dopo l’altro e passarli a Kimmi attraverso un’apertura nella parete trasparente che separava le due camere d test vicine. Kimmi, apparentemente compiaciuta, ha accettato i doni di Bella e li ha scambiati subito con i dolcetti. Nel frattempo, Bella, evidentemente rilassata, osserva come Kimmi beneficiare della sua generosità, senza sapere se successivamente l’altro pappagallo avrebbe potuto restituirle il favore.

Al  Max-Planck-Institut für Ornithologie ricordano che «Secondo le più recenti scoperte scientifiche, oltre all’uomo, solo alcune grandi specie di scimmie si comportano allo stesso modo altruista nei confronti di individui non correlati in studi comparabili. Al contrario, tutte le altre specie testate finora non sembravano prestare attenzione al benessere dei conspecifici. Si sono comportate indifferentemente o addirittura egoisticamente in situazioni di test comparabili».

La Brucks sottolinea che «I nostri pappagalli sembrano aver capito che un altro individuo ha bisogno del loro aiuto per raggiungere un obiettivo. Se anche il buco di scambio di Kimmi fosse stato bloccato, Bella non si sarebbe preoccupata di passare i gettoni. I pappagalli cenerini africani sembrano quindi riconoscere esattamente quando un conspecifico beneficia effettivamente del loro aiuto e quando non potrebbe farlo». Un comportamento che. antropomorfizzato, si potrebbe definire “socialista”.

In un secondo studio, “Assessing African grey parrots’ prosocial tendencies in a token choice paradigm”, pubblicato l’11 dicembre 2019 su Royal Society Open Science, gli stessi pappagalli hanno dimostrato «il loro generale “atteggiamento pro-sociale”, ovvero la loro disponibilità ad aiutare e la capacità di provvedere al benessere degli altri. Inoltre, hanno dimostrato la capacità di ricambiare le azioni precedenti dell’altro, seguendo una strategia “tit-for-tat”, che è vista come un prerequisito importante per l’evoluzione della cooperazione». Nell’esperimento, i pappagalli hanno dovuto decidere tra due tipi di gettone. Uno di loro comportava un premio solo per il soggetto che lo possedeva, mentre l’altro gettone procurava cibo sia per il possessore che per il suo vicino. La principale autrice di questo studio, Anastasia Krasheninnikova, che al Max-Planck-Institut für Ornithologie si occupa di cognizione comparativa, spiega che «Inizialmente i pappagalli sceglievano a caso, senza prestare attenzione al benessere del vicino. Non appena i pappagalli sono stati testati in alternanza con il loro vicino, hanno imparato molto rapidamente a scegliere il gettone che andava a beneficio di entrambi gli uccelli».

Inoltre, il team di ricerca del Max-Planck ha dimostrato in un terzo recente studio – “Parrots do not show inequity aversion”, pubblicato nel novembre 2019 su Scientific Reports – che «i pappagalli apparentemente non sono gelosi se un conspecifico riceve una paga migliore per le stesse prestazioni lavorative o se deve lavorare meno duramente per lo stesso guadagno». E qui il loro “socialismo” diventa quasi “comunismo”.

Von Bayern, leader del team di ricerca cognitiva comparativa, evidenzia che «All’inizio, questa scoperta è stata una sorpresa, dato che il “senso di equità” è considerato un prerequisito per l’evoluzione della cooperazione. Se sei in grado di rilevare quando qualcuno ti tradisce, puoi reagire e passare a un partner cooperativo più giusto e quindi migliore».

I ricercatori del Max-Planck fanno notare che «Mentre i pappagalli restano tolleranti, i primati, ad esempio, non tollerano un trattamento così diseguale ma mostrano chiari segni di rabbia e ad un certo punto boicottano un gioco ingiusto. Probabilmente, la spiegazione di questo è che i pappagalli tendono ad essere monogami per tutta la vita, cioè rimangono legati in coppia con un singolo partner per tutta la vita, mentre i primati in genere mantengono relazioni di affiliazione e/o coalizioni con più partner in parallelo e cambiano partner spesso quando sorgono nuove opportunità».

Von Bayern conclude: «Dato che i pappagalli sono così strettamente legati a un singolo individuo e quindi così reciprocamente interdipendenti, non fa alcuna differenza se uno di loro ottiene una migliore ricompensa di tanto in tanto. Ciò che conta è che insieme funzionano come un’unità che può arrivare a ottenere molto di più di ciascuno di loro da solo (oltre a crescere la propria prole comune). Questo è probabilmente il motivo per cui i pappagalli sono molto più tolleranti nei confronti della disparità di trattamento rispetto alle specie che non sono monogame a lungo termine, pur essendo eccellenti cooperatrici».

Videogallery

  • Parrots help each other

  • Prosocial choice test in African grey parrots

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