I rospi delle canne introdotti in Australia sono diventati cannibali a una velocità spaventosa

I rospi velenosi australiani sono straordinariamente diversi da quelli che sono stati portati per la prima volta fuori dal loro areale nativo meno di 100 anni fa

[27 Agosto 2021]

Lo studio “The evolution of targeted cannibalism and cannibal-induced defenses in invasive populations of cane toads”, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America (PNAS) da un team di ricercatori australiani e delle università di Sydney e Maquarie e dell’Institut de Recherche pour le Développement della Polinesi Francese, sottolinea che gli esemplari delle specie invasive sono diventati così numerosi che possono diventare non solo cannibali ma stanno sviluppando nuovi tipi di difese per respingere questi attacchi.

Lo studio fa l’esempio di una specie molto prolifica e aggressiva: il rospo delle canne (Rhinella marina), una specie tossica e invasiva nota per divorare tutto ciò che può inghiottire nella sua enorme bocca: dai rifiuti ai  piccoli roditori e persino uccelli, che dopo 86 dalla sua introduzione in Australia è diventato anche cannibale. Mentre in Sud America, da cui proviene. Il cannibalismo nei rospi delle canne è limitato.

Secondo Nature, «La scoperta potrebbe aiutare i ricercatori a comprendere le basi evolutive di come emerge questo comportamento insolito ed estremo».

Volker Rudolf, della Rice University, che non ha partecipato allo studio ma studia il cannibalismo animale da anni, sottolinea che «Gli scienziati hanno già visto il cannibalismo evolversi nelle specie. Ma la cosa eccitante di questo lavoro è che i ricercatori lo stanno quasi vedendo svilupparsi davanti ai loro occhi, dato che il comportamento è sorto in meno di 100 anni: un battito di ciglia per gli standard evolutivi».

La principale autrice dello studio, la biologa Jayna DeVore dell’università di Sydney ed esperta di specie della Tetiaroa Society, una ONG della Polinesia Francese, spiega che «Questi rospi sono arrivati ​​al punto in cui il loro peggior nemico sono loro stessi».

I ricercatori stimano che ormai in Australia ci siano più di 200 milioni di questi grossi anfibi voraci e velenosi in Australia e la DeVore dice che «Sono diventati così abbondanti che affrontano una pressione evolutiva maggiore esercitata l’uno sull’altro, mentre competono per le risorse e per qualsiasi altra cosa in Australia».

La storia dell’introduzione dei rospi delle canne in Australia è quella di un disastro e a iniziarlo sono stati gli agricoltori che importarono per la prima volta  circa 100 Rhinella marina sudamericani nel 1935 con l’intento di tenere sotto controllo gli scarabei della canna (Dermolepida albohirtum) che stavano devastando le piantagioni di canna da zucchero. I rospi giganti non sono riusciti a sconfiggere i coleotteri infestanti ma si sono invece moltiplicati senza freni, anche perché, grazie alla loro pelle velenosissima, ricoperta di bufotossine, non hanno predatori naturali ed hanno quindi velocemente conquistato tutta l’Australia settentrionale e orientale.

Anche se questi rospi che da adulti raggiungono i 25 centimetri di lunghezza sono un predatore temibile, di solito sono i loro girini ad essere cannibali e ad attuare l’unico comportamento che sembra contenere l’espansione della loro specie: più girini insieme possono divorare più del 99% dei piccoli che emergono dalle decine di migliaia di uova in una singola covata.

DeVore e  il suo team volevano capire se il comportamento cannibale fosse comune a tutti i rospi della canna o se fosse dovuto a quanto siano invasivi quelli australiani. Così hanno catturato rospi della canne sia in Australia che nella Guyana francese e li hanno allevati per produrre girini nella prima fase di sviluppo e girini più vecchi. Quindi i ricercatori australiani e francesi hanno esposto un singolo girino “anziano” a 10 piccoli del suo gruppo, provenienti dall’Australia o dal Sud America, centinaia di volte e hanno scoperto che «I girini australiani invasivi avevano 2,6 volte più probabilità di cannibalizzare i piccoli rispetto a quelli nativi sudamericani».

Gli scienziati sanno da tempo che i girini australiani sono attratti dai piccoli a causa dell’odore della pelle tossica degli animali più giovani. Uno degli autori dello studio, il biologo evoluzionista Rick Shine dell’università di Sydney, sottolinea: «Abbiamo questa enorme valanga di migliaia e migliaia di minuscoli girini di rospi delle canne che si avvicinano a questa sostanza chimica» La DeVore, Shine e i loro colleghi sono riusciti a osservare questo fenomeno durante i loro esperimenti: «I girini australiani avevano quasi 30 volte più probabilità di nuotare verso una trappola contenente piccoli rispetto a una trappola vuota e i girini sudamericani non mostravano alcuna preferenza per nessuno dei due».

Anche se la velocità con cui i rospi australiani hanno evoluto questo comportamento è impressionante, il team è rimasto ancora più sorpreso dalla velocità con cui questi anfibi velenosi hanno sviluppato una difesa per proteggersi. Infatti, i ricercatori hanno scoperto che «Quando i piccoli australiani invasivi condividevano una vasca con i girini più vecchi in gabbia dello stesso gruppo, era più probabile che i piccoli avessero un periodo di sviluppo più breve rispetto a quello dei piccoli sudamericani. I girini più vecchi non tendono a mangiare i girini più vecchi, quindi i rospi potrebbero essersi evoluti per accelerare la loro fase di schiusa». Per la DeVore, «Questo limiterebbe la quantità di tempo che trascorrono vulnerabili al cannibalismo, anche se l’adattamento alla fine arresta la loro crescita»

Roshan Vijendravarma, un biologo evoluzionista dell’Institut Curie di Parigi, che ha studiato il cannibalismo nei moscerini della frutta, afferma su Nature che «Le differenze tra il comportamento dei rospi invasivi e quelli nativi probabilmente hanno una base genetica, data la loro estrema gravità e la velocità con cui si sono evoluti in tempi relativamente brevi: poche generazioni di rospi».

Il team della DeVore  e di Shine pensano che valga la pena esplorare questa idea e la stanno studiando E Shine conclude: «Sebbene ci siano ancora misteri intorno alle tendenze cannibalistiche dei rospi delle canne, una cosa è certa: i rospi delle canne che stanno attualmente saltellando in tutta l’Australia sono animali straordinariamente diversi da quelli che sono stati portati per la prima volta fuori dal loro areale nativo».