Il cambiamento climatico sta “schiacciando” l’areale dei bombi
Uno studio dimostra che il rapido declino delle specie di bombi è causato dal global waming
[10 Luglio 2015]
Lo studio “Climate change impacts on bumblebees converge across continents” pubblicato su Science da un team di ricercatori canadesi, tedeschi e statunitensi, sottolinea che «Per molte specie gli areali geografici si stanno espandendo verso in risposta ai cambiamenti climatici, mentre rimangono stabili lungo i range più vicino all’equatore». Utilizzando 423.000 osservazioni su 67 specie di bombi realizzate in tutta Europa e nel Nord America in oltre 110 anni, i ricercatori hanno valutato gli effetti dei cambiamenti climatici legati agli spostamenti degli areali dei bombi, i limiti e i movimenti di questi insetti sia per quanto riguarda la latitudine che per e fasce termiche lungo i gradienti di altezza.
Si tratta dell’analisi più completa dell’incidenza dei cambiamenti climatici su questi importantissimi impollinatori e purtroppo mostra che «Il declino rapido della popolazione delle specie di bombi in America del Nord e in Europa è strettamente legato ai cambiamenti climatici».
Jeremy Kerr, del Dipartimento di biologia dell’università canadese di Ottawa e principale autore dello studio, spiega che «Gli impollinatori sono essenziali per la sicurezza alimentare e per la nostra economia e quest’ultime saranno danneggiate dalla perdita generalizzata di impollinatori a causa dei cambiamenti climatici. Dobbiamo trovare il modo di migliorare il futuro degli impollinatori a livello continentale, ma, prima di tutto, dobbiamo cominciare a prendere delle misure severe per rallentare il cambiamento climatico».
Studi precedenti realizzati su altre specie ed a scale minori avevano stabilito che gli animali si spostano verso il polo nord mano a mano che il clima si riscalda, ma il nuovo studio dice che le specie di bombi non sembrano in grado di farlo e che comunque perdono territori a sud e «Scompaiono da vaste regioni a causa di un riscaldamento rapido a livello continentale».
Si tratta della prima analisi realizzata in un intero continente a studiare come un importante gruppo di impollinatori reagisce ai cambiamenti climatici. Lo studio ha anche permesso di scoprire un nuovo meccanismo biologico che spiega come le specie possono rispondere a questi cambiamenti in funzione del loro passato evolutivo.
I ricercatori non sanno perché bombi non si spostano verso nord, ma sospettano che sia qualcosa che ha a che fare con la loro storia evolutiva. Mentre molti altri insetti si sono originariamente evoluti in climi tropicali e si sono poi spostati, i bombi sono originari del Paleartico o delle zone più fredde nell’emisfero settentrionale e, secondo Kerr e il suo team, «Il riscaldamento globale ha intrappolato i bombi in una sorta di morsa climatica. Per le specie che si sono evolute in ambiente fresco, come bombi, il riscaldamento globale potrebbe essere il tipo di minaccia che porta molte di loro a scomparire per sempre».
Kerr conclude: «Il territorio occupato dai bombi nell’Europa del Sud e nell’America del Nord è diminuito di circa 300 km. L’ampiezza del ritmo di queste perdite è senza precedenti. Dobbiamo stabilire nuove strategie per aiutare queste specie a resistere agli effetti dell’attività umana sul clima, può anche darsi aiutandole a spostarsi in zone nordiche». Ma l’unico modo sicuro per salvare la vita ai bombi, così come a molte altre specie, è quello di fermare il cambiamento climatico.