Il Cile è il primo Paese a ratificare il trattato globale degli Oceani. Greenpeace: giorno storico. L’Italia segua l’esempio
Il presidente Boric dà il via alla realizzazione di 4 nuovi dissalatori
[17 Gennaio 2024]
Il Cile è il primo Paese al mondo a ratificare il Trattato globale per la protezione degli Oceani, approvato nel marzo 2023 dalle Nazioni Unite. Infatti, il senato cileno ha approvato all’unanimità l’Accordo sulla conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità marina al di là delle giurisdizioni nazionali (BBNJ), un tassello importante nel sistema globale di governance degli oceani, al quale il Cile partecipa attivamente e vanta una lunga tradizione storica.
Il ministro degli esteri cileno, Alberto van Klaveren, ha detto che «L’approvazione di questo trattato conferma la vocazione oceanica che il nostro Paese ha sempre avutoz.
L’accordo introduce la regolamentazione delle risorse genetiche marine d’alto mare, l’equa distribuzione dei loro benefici, meccanismi per la creazione di aree marine protette, l’attuazione di misure ambientali valutazioni di impatto e creazione di capacità e trasferimento tecnologico verso i paesi in via di sviluppo.
Van Klaveren ha sottolineato che «Il trattato è vantaggioso per il nostro Paese poiché consente al Cile di partecipare alla governance globale di aree che esulano dalla nostra giurisdizione nazionale. Questo elemento è strategico per gli interessi nazionali, sia per la natura oceanica del Cile (abbiamo una delle zone economiche esclusive più grandi del mondo), sia per la sua situazione di Paese in via di sviluppo».
Con questo voto, il Cile compie un primo grande passo avanti verso la rapida ratifica dell’accordo che entrerà in vigore 120 giorni dopo il deposito della 60esima ratifica da parte dei Paesi di tutto il mondo e il segretario generale dell’Onu dovrà convocare la prima Conferenza delle Parti (COP) del trattato entro un anno dall’entrata in vigore. L’Italia, come tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, si è impegnata a ratificare il Trattato prima della Conferenza Onu sugli Oceani che si terrà a Nizza nel giugno 2025.
Una volta entrato in vigore, il Trattato costituirà uno strumento giuridico fondamentale per creare nuovi santuari marini, anche nel Mediterraneo, e raggiungere l’obiettivo di tutelare almeno il 30% della superficie delle acque del globo, salvaguardando la vita negli oceani da cui dipende anche la nostra sopravvivenza.
Per Greenpeace la ratifica del Cile è «Un primo passo importante in vista della Conferenza sugli Oceani dell’Onu in programma nel 2025, quando almeno 60 Stati dovranno avere ratificato l’accordo affinché entri in vigore e consenta di proteggere il 30% dei mari entro il 2030».
Laura Meller, referente della campagna Protect the Oceans di Greenpeace, ha commentato «Il voto unanime del Senato cileno in favore della ratifica del Trattato è un primo passo cruciale verso la protezione degli oceani. Ci auguriamo che altri Paesi seguano al più presto l’esempio del Cile per dare concretezza al Trattato e proteggere realmente i nostri mari».
Il Cile ha candidato Valparaíso come sede del segretariato del BBNJ e sottolinea che «Questa proposta si basa su una visione che riafferma il ruolo storico e futuro del Cile come paese a vocazione oceanica. Inoltre, promuove la città come un nuovo hub globale per la governance dell’oceano, basato su una tradizione portuale e scienze oceaniche di livello mondiale».
Intanto, a proposito di mare, il presidente del Cile Gabriel Boric nello stessa giorno della ratifica del trattato ha fatto qualcosa che qualche associazione ambientalista italiana non approverebbe: ha annunciato l’avvio della procedura di gara per installare impianti di desalinizzazione nella Regione di Coquimbo. E proprio il comune di Coquimbo ospiterà un grande impianto di desalinizzazione multiuso. I lavori inizieranno nel secondo semestre del 2024.
In una nota il governo del Cile sopiega che «Si stima che l’impianto avrà una capacità di 1.200 litri/secondo e andrà a beneficio di 540.000 persone , garantendo un approvvigionamento stabile di acqua potabile alla conurbazione Coquimbo-La Serena, consentendo inoltre di inviare acqua desalinizzata a Ovalle».
Boric ha detto che «Durante l’ultima visita, avevo annunciato da Río Hurtado che la regione avrebbe avuto almeno un impianto di desalinizzazione e voglio raccontarvi come stiamo facendo progressi nel realizzare queste promesse. Nel settore di Panul, nel comune di Coquimbo, installeremo il tanto atteso impianto di desalinizzazione multiuso per la regione (…) Inoltre, questo impianto invierà acqua a Ovalle».
Grazie a una nuova legge approvata dal governo di sinistra, il ministero delle opere pubbliche (MOP) può costruire impianti di dissalazione per il consumo umano e prevede l’attuazione, a partire dal 2024, della prima fase di un sistema di impianti di dissalazione, che comprende la costruzione di 4 dissalatori per contribuire ad affrontare il problema crescente scarsità d’acqua.
Il MOP conclude: «Pertanto, con l’obiettivo di mitigare il deficit idrico che affligge i Servicios Sanitarios Rurales (APR) della regione, il ministero dei lavori pubblici prevede l’installazione di tre impianti di desalinizzazione per fornire ai Servizi Sanitari una fonte di acqua sicura per il consumo umano. Progetti rurali nelle province di Limarí, Choapa e nella valle di Quilimarí per un investimento di quasi 209 milioni di dollari».