Il Consiglio dei ministri ha impugnato la legge taglia parchi della Liguria
Legambiente: la Regione deve aumentare le superfici protette in coerenza con la strategia europea della Biodiversità al 2030
[22 Settembre 2022]
Su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini, Il Consiglio dei Ministri, ha deliberato di impugnare la legge della Regione Liguria n. 7 del 15/07/2022 “Modifiche alla legge regionale 29 dicembre 2021, n. 22 (Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2022 (Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2022-2024)) e altre disposizioni di adeguamento”, «In quanto talune disposizioni in materia di tutela del paesaggio, si pongono in contrasto con la normativa statale, violano gli articoli 9 e 117, secondo comma, lett. s), della Costituzione, nonché il principio di leale collaborazione».
Il provvedimento riguarda in particolare l’articolo 18 c (Modifica all’articolo 14 della legge regionale 22 febbraio 1995, n. 12 (Riordino delle aree protette)) che recita: «1. Il comma 2 dell’articolo 14 della l.r. 12/1995 e successive modificazioni e integrazioni, è sostituito dal seguente: “2. I confini dei parchi naturali regionali delle Alpi Liguri, dell’Antola, dell’Aveto e del Beigua, definiti a seguito della consultazione e del coinvolgimento degli enti locali interessati e all’esito delle conferenze svolte ai sensi dell’articolo 22 della l. 394/1991 e successive modificazioni e integrazioni, e dell’articolo 14 bis della presente legge, sono riportati nelle cartografie contenute nell’Allegato A. I confini delle altre aree protette sono quelli dei relativi provvedimenti istitutivi o quelli definiti nel Piano del Parco».
Il governo accusa la Regione Liguria di aver ridotto le superfici sottraendole alla tutela naturalistica e paesaggistica in assenza di copianificazione col ministero della Cultura.
Legambiente Liguria esulta: «Sui parchi della Liguria il Consiglio dei Ministro impugna il “pasticcio” della Regione Liguria. Rilevati diversi motivi di illegittimità nella riduzione delle superfici dei comuni nelle aree protette». Il presidente di Legambiente Liguria, Santo Grammatico, sottolinea che «Tale aspetto si può contemplare se e solo se si integra e aggiunge territorio da proteggere e mai e poi mai se invece viene sottratto, come è stato fatto in questo caso».
Il riordino voluto dalla giunta di centro-destra ligure prevedeva l’ingresso dei Comuni di Urbe nel Parco del Beigua, di Molini di Triora nel Parco delle Alpi Liguri, di Montoggio nel Parco dell’Antola. Ma in totale diminuiva la superficie protetta per il Parco dell’Antola eranosolo il Comune di Montoggio e, per una piccola parte, il Comune di Savignone, ad apportare ettari in più, tutti gli altri 11 Comuni (Busalla, Crocefieschi, Ronco Scrivia, Valbrevenna, Vobbia, Fascia, Gorreto, Montebruno, Propata, Rondanina, Torriglia) vedevano un calo dell’area protetta. Per il Parco Alpi Liguri, il Comune di Montegrosso Pian di Latte passava da 211 a soli 51 ettari protetti, compensato dall’ingresso di Molini di Triora (218 ettari) e dal mantenimento delle vecchie superfici dei comuni di Cosio di Arroscia, Mendatica, Pigna, Rezzo e Rocchetta Nervina. Per il Parco dell’Aveto aumentavano le superfici protette nei Comuni di Borzonasca e Mezzanego, ma diminuivano quelle di Santo Stefano d’Aveto, Rezzoaglio e il Comune di Ne si era visto bocciare la proposta di inserire l’area della miniera di Gambatesa. Nel Parco del Beigua diminuivano le superfici protette nei comuni di Arenzano, Genova, Masone, Sassello e Varazze, mentre aumentavano a Campo Ligure, Cogoleto, Rossiglione, Stella e Tiglieto ed entrava nel Parco il Comune di Urbe.
Grammatico conclude: «Avevamo salutato l’ingresso dei nuovi comuni nel sistema delle aree protette regionale con favore, esprimendo perplessità e chiedendo un ripensamento rispetto ai tagli effettuati negli altri Comuni, Ci ha pensato il Consiglio dei ministri e le motivazioni che portano all’impugnazione sono particolarmente severe, a proposito delle riduzioni avvenute. In attesa del completamento e dell’esito della procedura avviata, abbiamo chiesto da tempo la convocazione del tavolo di lavoro che era stato annunciato dall’assessore regionale ai Parchi Alessandro Piana e dal vicedirettore generale Agricoltura, Risorse Naturali, Aree Protette ed Interne, Federico Marenco, per avviare il percorso che porti all’aumento delle superfici protette in coerenza con la strategia europea della Biodiversità al 2030, ma ancora non abbiamo notizie. Così come non abbiamo notizie dell’integrazione dei comuni che ne hanno fatto richiesta per essere integrati nel perimetro del Parco Nazionale di Portofino e che la regione ha volutamente escluso».