Il gatto selvatico è tornato in Scozia
Reintrodotto nel Cairngorms National Park dal progetto Saving Wildcats
[16 Ottobre 2023]
Il progetto Saving Wildcats, guidato dalla Royal Zoological Society of Scotland (RZSS) in partnership con NatureScot, Forestry and Land Scotland (FLS), The Cairngorms National Park Authority, Nordens Ark e Consejería de Sostenibilidad, Medio Ambiente y Economía Azul della Junta de Andalucía, ha completato il primo ciclo di rilasci di gatti selvatici (Felis silvestris) in Scozia.
Alla RZSS spiegano che «19 gatti selvatici, che sono stati rilasciati in piccoli gruppi in località all’interno del Cairngorms National Park e del Cairngorms Connect landscape durante l’estate, sono stati monitorati quotidianamente utilizzando collari radio GPS. Utilizzando la tecnologia di tracciamento, i ricercatori sono stati in grado di raccogliere dati preziosi sul tipo di aree in cui vivono i gatti e su come si muovono all’interno di quel territorio».
Keri Langridge, responsabile conservazione in-situ di Saving Wildcats e che guida il team di monitoraggio, spiega che «Finora la maggior parte degli iesemplari è rimasta relativamente vicina ai luoghi di rilascio, mentre altri hanno esplorato più ampiamente Badenoch e Strathspey. I gatti utilizzano solitamente un misto di praterie accidentate, boschi misti e habitat ripariali, che forniscono prede come topi e arvicole, nonché copertura per nascondersi dalle minacce e disturbi, comprese persone e cani. Le trappole fotografiche che abbiamo posizionato nei siti di rilascio hanno anche registrato video degli animali che mostravano comportamenti positivi come la caccia alle prede».
Come per altri animali selvatici autoctoni, non bisogna disturbare questi felini: i gatti selvatici e le loro tane sono protetti dalla legge ed è un reato disturbare deliberatamente o imprudentemente un gatto selvatico o il suo luogo di riposo. Anche è estremamente raro vedere uno di questi sfuggenti animali in natura, la gente è invitata ad astenersi dal condividere con altri qualsiasi luogo di avvistamento.
Helen Senn, responsabile del progetto Saving Wildcats e ei programmi scientifici e di conservazione della RZSS, sottolinea che «Il processo è ancora in una fase molto iniziale, ma il primo rilascio di gatti selvatici in Gran Bretagna è stato finora un successo. La vita in natura è piena di rischi e, sebbene la maggior parte dei gatti selvatici liberati stiano attualmente bene, dobbiamo ricordare che questi sono ora animali selvatici che probabilmente dovranno affrontare sfide significative mentre andiamo verso l’inverno, con condizioni meteorologiche estreme e un declino atteso delle risorse naturali e delle prede».
Il team sul campo di Saving Wildcats ha registrato il decesso di un gatto selvatico tra quelli rilasciati quest’anno e la Senn fa notare che «Nonostante gli attenti preparativi del progetto, sarebbe molto insolito che tutti i gatti selvatici rilasciati sopravvivessero tutti al primo anno, Il team sul campo è stato allertato su una potenziale mortalità attraverso il monitoraggio quotidiano dei dati di movimento registrati dai collari GPS. Hanno immediatamente cercato il gatto selvatico nell’ultima posizione registrata e sono riusciti a recuperare il corpo. Un esame post mortem effettuato dal nostro team veterinario esperto ha rivelato che il gatto è morto di peritonite, un’infezione della cavità addominale. Questi sono i primi rilasci di prova e, sulla base dell’esperienza di progetti simili in tutto il mondo, saranno necessari ulteriori rilasci e molti altri anni di azioni di conservazione per aumentare la probabilità di salvare questa specie iconica in Scozia».
I gatti selvatici sono stati re-introdotti utilizzando l’approccio del “rilascio graduale”, che include un periodo di acclimatazione nell’habitat prima del rilascio dell’animale. Questo ha comportato il fatto che i ricercatori abbiano spostato temporaneamente i gatti selvatici dal centro di allevamento per il rilascio dell’Highland Wildlife Park di RZSS, in recinti all’interno di Cairngorms Connect. Alla RZSS fanno notare che «Gli studi dimostrano che le misure di rilascio graduale possono aiutare ad acclimatare gli individui, ridurre lo stress e aiutare a ridurre la mortalità post-rilascio. La decisione di utilizzare un approccio di rilascio graduale è stata presa dopo ampie discussioni con specialisti di tutto il mondo con esperienza significativa in altri progetti di selezione conservativa per il rilasci»o.
Una parte fondamentale del progetto Saving Wildcats è il coinvolgimento dei proprietari dei terreni, dei gestori del territorio e delle comunità locali nelle aree nelle quali vivono i gatti selvatici liberati. Il team di Saving Wildcats sta lavorando a stretto contatto con i proprietari di terreni dove ora ci sono i gatti selvatici e li informano e ricevono informazioni sugli spostamenti di questi sfuggenti. animali
Ellen Quinn-Gordon, volontaria per Newtonmore, Kingussie e Aviemore, ha dichiarato: «E’ così emozionante condividere nuovamente il nostro bellissimo parco nazionale con i gatti selvatici. Anche se è improbabile che ne veda uno in natura, sapere che sono là fuori ad esplorare la loro nuova casa è fantastico. Essendo una delle nostre cause del Local Co-op Community Fund, siamo orgogliosi di sapere che i nostri membri hanno contribuito a un progetto così importante».
Quest’anno, nel centro di allevamento per il rilascio gestito da Saving Wildcats all’Highland Wildlife Park di RZSS. sono nati 13 gattini selvatici che, una volta che avranno dai 6 agli 8 mesi verranno trasferiti in recinti pre-rilascio per prepararsi al rilascio in natura nell’estate 2024. E sarà un altro passo importante per il ritorno del gatto selvatico in Scozia.