Il gioco e il cibo ricco di carne riducono l’istinto predatorio dei gatti
I risultati di uno studio britannico che piacciono anche a proprietari di gatti, conservazionisti e animalisti
[15 Febbraio 2021]
La caccia di uccelli, rettili e piccoli mammiferi da parte dei gatti domestici, randagi e inselvatichiti ha un impatto fortissimo sulla biodiversità , tanto che alcuni Paesi hanno preso misure perché i proprietari dei gatti li tangano in casa o per impedire – anche con eradicazioni – che i gatti randagi e rinselvatichiti contribuiscano all’estinzione di specie autoctone. Metodi che spesso animalisti e proprietari dei gatti trovano inaccettabili.
Il nuovo studio “Provision of high meat content food and object play reduce predation of wild animals by domestic cats Felis catus“, pubblicato su Current Biology da un team di ricercatori dell’Environment and Sustainability Institute dell’università di Exeter guidato da Martina Cecchetti, ha scoperto che «L’introduzione di un alimento commerciale premium in cui le proteine provenivano dalla carne ha ridotto del 36% il numero di animali predati portati a casa dai gatti» e anche che «Da cinque a dieci minuti di gioco quotidiano con un proprietario hanno portato a una riduzione del 25%».
Uno degli autori dello studio, Robbie McDonald , spiega che «La ricerca precedente in questo settore si è concentrata sull’inibizione della capacità dei gatti di cacciare, tenendoli in casa o adattandoli con collari, dispositivi e deterrenti. Sebbene tenere i gatti in casa sia l’unico modo sicuro per prevenire la caccia, alcuni proprietari sono preoccupati per le implicazioni sul benessere derivanti dalla limitazione dell’accesso all’aperto del loro gatto. Il nostro studio mostra che – utilizzando metodi del tutto non invasivi e non restrittivi – i proprietari possono cambiare ciò che i gatti stessi vogliono fare. Giocando con i gatti e cambiando la loro dieta, i proprietari possono ridurre il loro impatto sulla fauna selvatica senza limitare la loro libertà».
Nello studio, i proprietari sino stati coinvolti nel gioco dei loro gatti simulando la caccia, spostando un giocattolo fatto di piume legato a una cordicella e a una bacchetta in modo che i gatti potessero inseguilo, attaccarlo e afferrarlo. I proprietari hanno anche dato ai gatti un topo giocattolo con cui giocare dopo ogni “caccia”, imitando una vera uccisione.
Non è invece chiaro quali elementi del cibo a base di carne abbiano portato alla riduzione della caccia.
La Cecchetti, che ha condotto gli esperimenti, spiega che «Alcuni alimenti per gatti contengono proteine provenienti da fonti vegetali come la soia ed è possibile che, nonostante formino una “dieta completa”, questi alimenti lasciano alcuni gatti carenti di uno o più micronutrienti, spingendoli a cacciare. Tuttavia, la produzione di carne solleva chiari problemi climatici e ambientali, quindi uno dei nostri prossimi passi è scoprire se agli alimenti per gatti potrebbero essere aggiunti specifici micronutrienti per ridurre la caccia. Abbiamo anche in programma di indagare se diversi tipi di gioco hanno effetti diversi e se la combinazione di strategie può ridurre ulteriormente la caccia».
Lo studio, basato su test durati 12 settimane su 355 gatti in 219 famiglie nel sud-ovest dell’Inghilterra, ha anche esaminato l’effetto dei dispositivi esistenti utilizzati per limitare la caccia da parte dei gatti.
Il collare colorato “Birdsbesafe” ric duce del 42% il numero di uccelli catturati e portati a casa, ma non ha avuto alcun effetto sulla caccia ai mammiferi. I campanelli dei gatti non hanno avuto un effetto complessivo rilevabile, anche se i ricercatori dicono che l’impatto dei campanelli varia ampiamente a seconda dei singoli gatti, suggerendo che alcuni gatti imparano a cacciare con successo nonostante indossino un campanello e altri meno.
Lisa George, di Helston in Cornovaglia, la proprietaria di Minnie, una gatto soriana di tre anni che ha preso parte ai test, ha detto ai ricercatori e di Exeter: «Minnie ama cacciare. Il più delle volte, porta la sua preda a casa e la lascia andare in casa. Abbiamo avuto uccelli in camera da letto, topi nel cestino della carta straccia (che abbiamo impiegato tre giorni per catturare), conigli nel ripostiglio. Cambiando il cibo di Minnie (in precedenza con un marchio del supermercato), con il ily’s Kitchen, ho scoperto che non cacciava quasi per niente. Questo è continuato per tutto il tempo in cui ha mangiato questo cibo. Posso onestamente dire che non potevo credere a questa differenza per quanto riguarda il suo comportamento di caccia».
George Bradley, di SongBird Survival che ha sostenuto progetto e studio, ha sottolineato che «Questo ultimo studio che abbiamo finanziato è un’ottima notizia per gli uccelli. I dati dimostrano che i proprietari di gatti (come me) possono fare alcuni piccoli e facili passaggi per migliorare davvero la salute e la felicità dei nostri animali domestici, oltre a fare una grande differenza per tutta la nostra fauna selvatica, in particolare i nostri amati uccelli canori».
Anche secondo Sarah Ellis, responsabile del Cat Advocacy di iCatCare, che fa parte del gruppo consultivo di questo progetto di ricerca, «Apportare queste modifiche facili da implementare sarà una vittoria per uccelli, gatti e proprietari di gatti. Siamo davvero incoraggiati dai risultati di questo studio. Mentre molti proprietari di gatti sono amanti della fauna selvatica e trovano sconvolgente l’uccisione e il ferimento di animali selvatici da parte dei loro gatti, molti proprietari ritengono anche che tenere i loro gatti in casa o limitare il loro accesso all’esterno avrebbe un impatto negativo sulla qualità della vita dei loro gatti. A iCatCare, siamo particolarmente entusiasti degli effetti positivi del gioco: questa è un’attività che i proprietari possono facilmente introdurre a costo zero o poco costosa, richiede poco tempo ed è molto cat-friendly».
Anche Adam Grogan, responsabile fauna selvatica della Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals (RSPCA), la più grande associazione animalista britannica, ha accolto v con favore i risultati dello studio e conclude: «E’ probabile che la stimolazione fisica e mentale di un gioco simil-preda aiuti a mantenere un gatto in condizioni ottimali e fornisca uno sbocco comportamentale appropriato per i suoi comportamenti predatori. La RSPCA si prende cura sia dei gatti che degli animali selvatici e vogliamo fornire consigli ai proprietari di gatti che andranno a beneficio del benessere sia dei gatti che degli animali selvatici. Questo progetto ci fornisce alternative per i proprietari di gatti che sono semplici ed efficaci e davvero facili da adottare».