Pichetto all’iniziativa di Marevivo e Wwf: «Per aree protette 500 milioni dal PNRR, investire su qualificazione dirigenze»
Il ministro Pichetto: «Una Commissione ministeriale per la revisione del Codice dell’ambiente»
Musumeci: «Al prossimo Cdm porterò il tema dei decreti attuativi della Salvamare»
[12 Gennaio 2023]
Intervenendo all’incontro “Valore Natura. Il ruolo delle aree protette per la tutela e la valorizzazione dell’Italia”, organizzato da Marevivo e Wef , il ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto ha annunciato che «Verrà istituita una Commissione ministeriale per lavorare alla revisione completa del codice dell’Ambiente e delle norme conseguenti, alla luce del nuovo quadro costituzionale determinato con i principi contenuti negli articoli 9 e 41 della Costituzione: una riforma normativa che si affiancherà all’azione di semplificazione e allo snellimento delle procedure autorizzative. Bisogna adattarsi a un nuovo modello, riscrivere un percorso».
Pichetto, ha ricordato «A chi legge in antitesi ambiente ed energia» che «Se non vinciamo la sfida energetica, paghiamo le conseguenze al livello ambientale. Per raggiungere gli obiettivi europei, ha spiegato, “dobbiamo creare le condizioni per produrre energia pulita, abbandonare carbone e petrolio, poi anche il gas, per aumentare le rinnovabili. Un passo da compiere facendo tutte le valutazioni di equilibrio a livello ambientale, guardando sul territorio alla mitigazione e non solo all’adattamento».
Tornando alla biodiversità, che era il tema cengtrale del convegno, Pichetto ha ricordato «L’impegno italiano per l’accordo alla Cop15 di Montreal raggiunto un mese fa, in cui è previsto che il 30% dei mari siano resi area protetta. Quella percentuale serve anche a sensibilizzare rispetto al resto, ad andare oltre».
Poi, forse esagerando un filino, il ministro ha detto che «Noi siamo uno dei Paesi più avanzati sul sistema delle aree protette: è fondamentale garantire risorse finanziarie per la gestione ordinaria, ma serve anche una sfida sull’alta qualificazione e formazione della dirigenza, un investimento per creare una rete».
Pichetto ha concluso ricordando che «Nel PNRR si è tenuto conto di diverse esigenze: ci sono cento milioni per la digitalizzazione di parchi e aree marine protette e quattrocento milioni sul ripristino degli ecosistemi marini. Non è solo una sfida del governo ma di tutto il sistema».
Al convegno è intervenuto anche il è il Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare Nello Musumeci che ha promesso che «Al prossimo Consiglio dei ministri porterò il tema dei decreti attuativi della Salvamare». Sarebbe anche l’ora, visto che, slittando da annuncio ad annuncio, per i decreti della legge Salvamare è tutto fermo e che le direzioni dei due ministeri dell’ambiente e del mare si stanno confrontando su chi se ne deve assumere la responsabilità e diversi mettono in dubbio che il ministero del mare abbia competenze in materia.
Il presidente del Wwf Italia Luciano Di Tizio ha commentato: «Siamo estremamente soddisfatti dell’impegno annunciato dal ministro dell’ambiente Pichetto Fratin di istituire un’apposita Commissione per dare un seguito normativo ai principi costituzionali della tutela ambientale, della biodiversità e degli habitat e dell’interesse delle generazioni future introdotti un anno fa. Mentre le tematiche più specificatamente ambientali come bonifiche, rifiuti, processi valutativi ed autorizzativi, gestione dei distretti idrografici, sono organicamente trattate in un codice, i temi della tutela della natura sono polverizzati in una molteplicità di norme a volte contraddittorie. Ad esempio la tutela della fauna che avviene tramite la legge sulla caccia. Si tratta di un’esigenza più volte richiamata dal Wwf che ha chiesto una legge delega che consentisse di accelerare il percorso normativo e l’istituzione di un Garante della Natura, cioè di un Autority che faciliti una corretta ed omogenea applicazione normativa dal livello comunitario a quello regionale».
Anche Assorimap, l’Associazione nazionale delle imprese che riciclano le materie plastiche, accoglie con soddisfazione le dichiarazioni del ministro: «Le imprese del comparto del riciclo chiedono da tempo una semplificazione degli iter autorizzativi, oltre che una maggiore sinergia tra Stato e imprese, al fine di accelerare il processo di trasformazione del nostro Paese. L’istituzione di una Commissione per una revisione completa del codice ambientale è un segnale importante di apertura, da molto atteso da parte del comparto dell’economia circolare».