Riceviamo e pubblichiamo
Il Parco di San Rossore sempre prorogato
[28 Maggio 2021]
I giornali ci avevano informato che la Regione Toscana aveva finalmente designato il nuovo Consiglio direttivo del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli dopo che, a fine maggio, una proroga ne aveva allungato i tempi. Ora apprendiamo che a cose fatte la proroga si protrarrà a tutto luglio.
Misteri a parte,merita comunque una riflessione il dibattito svoltosi in Consiglio regionale che ha riguardato in particolare i criteri in base ai quali sono stati scelti i 7 nominativi. Al rilievo critico dei 5 Stelle sulle inadeguate competenze dei prescelti – non vi è infatti nessun forestale, agrario, biologo – si è risposto che il Consiglio direttivo del Parco è soprattutto un organismo amministrativo e non scientifico.
Ben diverso il giudizio espresso del professor Tommaso Luzzati dell’Università di Pisa, che si è detto molto deluso da una scelta che ha penalizzato chiaramente l’ambiente.
Situazione che in Toscana ricorre in più realtà, se ad esempio per le Apuane in un recente articolo si parla di far west.
Ecco perché il dibattito in Consiglio Regionale sulle decisioni riguardanti il Parco conferma una palese difficoltà politico-istituzionale a gestire le politiche ambientali, se anche, come è stato detto, di fronte a un territorio di 25.000 ettari (tanti sono quelli del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli) non ci si rende conto cosa significa non avere un esperto forestale, agrario,biologico.
Qui non posso e non voglio fare a meno di ricordare che per il Parco e quel territorio l’impegno di Pisa, degli altri Comuni e anche della Regione, specie dopo gli anni 70, ha avuto inizio in anni che anche sul piano nazionale di parchi si parlava poco. A Pisa potemmo contare e non poco anche sulle nostre Università: figura emblematica e particolarmente significativa in particolare è quella di Tiziano Raffaelli, professore universitario che ha svolto il ruolo di presidente e che il Parco ha il dovere di ricordare con opportune iniziative culturali.
Insomma la ripartenza del Parco, comunque si concluda con la nomina del presidente, non può fare meno di mettere nel conto che una gestione solamente amministrativa non va bene per i parchi, che per legge hanno ben altri compiti e ruoli.
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