Il piano dell’Australia per fermare la crisi di estinzione e salvare 110 specie prioritarie
Il 30% del territorio australiano sarà protetto. Ambientalisti e Verdi: bene ma non basta
[5 Ottobre 2022]
La ministra federale dell’ambiente e dell’acqua australiana, Tanya Plibersek, ha presentato il “Threatened Species Action Plan: Towards Zero Extinctions” che definisce un percorso per la conservazione e il recupero delle specie minacciate nei prossimi 10 anni. In una nota del ministero si legge che «La necessità di agire per proteggere le nostre piante, animali ed ecosistemi dall’estinzione non è mai stata così grande. Questo è stato evidenziato nello State of the Environment Report. Il piano d’azione ha obiettivi ambiziosi, che includono la prevenzione di nuove estinzioni di piante e animali e la protezione e la conservazione di almeno il 30% della massa terrestre australiana. Dando priorità a 110 specie e 20 luoghi, il Piano guiderà l’azione dove è più necessario e fornirà benefici a cascata ad altre piante e animali minacciati negli stessi habitat. Il governo si impegna a proteggere le specie minacciate e sta spendendo 224,5 milioni di dollari per il programma Saving Native Species per aumentare i risultati per piante e animali autoctoniminacciati. Le specie e i luoghi prioritari sono stati identificati da scienziati indipendenti che hanno applicato i principi di definizione delle priorità, inclusi il rischio di estinzione, i molteplici vantaggi e l’unicità».
Il piano è suddiviso in obiettivi che si concentrano su questioni specifiche come il recupero delle specie, le specie invasive, la protezione dell’habitat e il cambiamento climatico. Comprende obiettivi per migliorare la traiettoria delle specie prioritarie e la condizione dei luoghi prioritari, riducendo l’impatto dei gatti rinselvatichiti e delle volpi su habitat importanti, con approcci “contemporanei” alla pianificazione della conservazione e proteggendo almeno l’80% delle specie vegetali minacciate.
Il ministero dell’ambiente e dell’acqua australiano ha anche annunciato le decisioni di includere nell’elenco delle specie minacciate 20 specie e 3 comunità ecologiche minacciate e spiega che «15 specie e 3 comunità ecologiche sono state aggiunte all’elenco delle specie minacciate dell’Environment Protection and Biodiversity Conservation Act. 4 specie sono state aggiornate a una categoria di minaccia superiore, mentre una specie manterrà la sua attuale categoria di minaccia. E’ ora in atto un comprehensive statutory Conservation Advice per indirizzare la protezione di tutte le specie e comunità elencate. Molte di queste specie sono state gravemente colpite dai recenti incendi della Black Summer. Questi elenchi ci dimostrano che l’approccio precedente non ha funzionato. Il governo precedente aveva la testa sotto la sabbia riguardo alla crisi del nostro ambiente. L’avvio dell’Action Plan ci indirizzerà su un percorso più forte per il futuro».
La Plibersek ha sottolineato che «Il Threatened Species Action Plan rafforza il nostro impegno per fermare l’estinzione delle piante e degli animali australiani. Questi sono gli obiettivi più forti che si siano mai visti. Sulla base del contributo di ricercatori ed esperti della comunità, questo piano identifica 20 luoghi prioritari e 110 specie prioritarie e guiderà le azioni di recupero che andranno a beneficio di un’ampia gamma di specie minacciate e dei loro habitat. La nostra fauna autoctona continua a essere minacciata dai cambiamenti climatici, dai disastri naturali, dai predatori selvatici [introdotti] e dall’attività umana. In particolare, gli incendi boschivi della Black Summer hanno avuto risultati devastanti per molte specie. Siamo determinati a dare alla fauna selvatica una possibilità migliore. Elencare le specie come minacciate dalla legislazione ambientale nazionale è un passo fondamentale nella protezione delle specie e degli habitat che necessitano di un aiuto urgente. Il nostro approccio attuale non ha funzionato. Se continuiamo a fare quello che abbiamo fatto, continueremo a ottenere gli stessi risultati. L’Australia è la capitale mondiale dell’estinzione dei mammiferi. La necessità di agire non è mai stata così grande. Non eviterò i problemi difficili né accetterò il declino ambientale e l’estinzione come inevitabili».
Gli Australian Greens hanno fatto notare al governo laburista che gli obiettivi sarebbero irraggiungibili se i governi federale e degli Stati continuassero ad aprire nuove miniere di carbone e a trivellare nuove riserve di gas.
Le associazioni ambientaliste australiane hanno accolto favorevolmente l’Action Plan ma criticano il fatto che la strategia per le specie minacciate dell’Australia stia e ancora “selezionando i vincitori” identificando le cosiddette specie prioritarie quando le leggi nazionali australiane identificano come minacciate quasi 2.000 specie. Per gli ambientalisti la prevenzione delle estinzioni in Australia richiederebbe finanziamenti notevolmente maggiori per le misure di conservazione e il recupero delle specie minacciate e un’azione immediata per contro le principali minacce, in particolare la distruzione dell’habitat.
Il Wwf Australia ha detto che «Il piano d’azione del governo australiano sulle specie minacciate è benvenuto e dovrebbe essere seguito da un investimento nello sviluppo e nell’attuazione di piani di recupero per tutte le specie minacciate per fermare l’estinzione
Per Rachel Lowry, chief conservation Officer del Wwf Australia, «E’ bello vedere un piano che enfatizza obiettivi chiari e rapporti trasparenti. La fauna selvatica e i luoghi selvaggi dell’Australia sono entrati in una pericolosa spirale discendente. Applaudiamo il governo per essersi impegnato a cambiare questa traiettoria per una serie di specie minacciate e per i loro habitat. E’ meraviglioso vedere l’Australia unirsi ad altri Paesi sviluppati, tra cui la Nuova Zelanda e gli Stati membri dell’Ue, nel fissare l’obiettivo di nuove estinzioni zero. Fermare le estinzioni con soluzioni basate sulla scienza è possibile, in particolare per una nazione ricca. E’ anche incoraggiante vedere che il piano si concentra fortemente sulla conoscenza e sulle attività delle Prime Nazioni che miglioreranno la resilienza delle specie prioritarie e dei luoghi vulnerabili ai cambiamenti climatici».
Ma anche la Lowry ha incoraggiato il governo ad «Andare oltre e investire in piani di recupero a tempo determinato per ogni specie minacciata, nonché nelle risorse per implementarli. L’Australia ha più di 1.900 specie minacciate elencate. Questo piano seleziona 110 vincitori. Non è chiaro come aiuterà le nostre altre specie minacciate “non prioritarie”, come il nostro alianto maggiore in via di estinzione, ad esempio. Piani di recupero costosi e con scadenze temporali sono essenziali per tutte le specie minacciate. Altrimenti vedremo più animali autoctoni oltrepassare silenziosamente la linea dell’estinzione».
La Lowry ha anche esortato il governo a «Rivedere le carenti leggi ambientali dell’Australia per proteggere le specie minacciate e il loro habitat. Questo governo ha l’opportunità di fornire una nuova generazione di leggi sulla natura e un regolamentatore indipendente con risorse adeguate per aiutare a garantire la protezione di tutte le specie minacciate. Il piano dovrebbe anche essere accompagnato da una visione ambiziosa per rilanciare l’Australia. Per rigenerare veramente l’Australia, dobbiamo andare oltre la semplice prevenzione di ulteriori estinzioni e ripristinare ciò che abbiamo perso. Non vediamo l’ora di lavorare con il governo per ristabilire e riportare alcune delle nostre specie chiave più vulnerabili nei loro precedenti territori».
James Trezise, il direttore della conservazione dell’Invasive Species Council, ha detto a Radio National ABC che «Il raggiungimento degli obiettivi del piano richiederebbe investimenti significativi in strategie di abbattimento delle minacce. Sebbene l’estinzione zero sia un obiettivo incredibilmente importante, il test chiave sarà se le decisioni, le riforme e gli impegni di finanziamento presi dal governo ci porteranno Il piano è più ambizioso e mirato rispetto alle precedenti iterazioni. Designare specie prioritarie non significa che altre piante e animali verranno trascurati. Sono davvero specie chiave in ambienti particolari. E se ci concentriamo su quelle specie, creiamo una sorta di effetto ombrello per l’intero ecosistema di cui fa parte la pianta o l’animale. Il governo prevede di introdurre ancora nuove leggi ambientali il prossimo anno».
Euan Ritchie, che insegna ecologia e conservazione della fauna selvatica alla Deakin University, ha detto a The Guardian che «Tutti i livelli di governo dovrebbero collaborare per prevenire le cause alla base del declino ambientale e dell’estinzione delle specie, tra cui il disboscamento, le specie invasive e la continua dipendenza dai combustibili fossili. La maggiore ambizione nel piano è stata accolta favorevolmente, ma non è ancora all’altezza di ciò che sarà necessario per arrestare e invertire il declino della biodiversità e la crisi dell’estinzione dell’Australia».