Arriva l’ok di Life+ Medwolf
Il piano regionale per la gestione dei predatori in Toscana
[25 Febbraio 2014]
Gli assessori regionali all’Ambiente, Anna Rita Bramerini, alla Sanità, Luigi Marroni, e all’Agricoltura e foreste, Gianni Salvadori, hanno presentato un piano strategico di intervento per animali predatori, come lupi, cani randagi e ibridi. Il piano, che prevede misure che coinvolgono i tre assessorati, dovrebbe costare sui 4-5 milioni di euro.
Salvadori ha presentato i dati sul monitoraggio del lupo in Toscana, effettuato nel 2013 dal Centro Interuniversitario di ricerca sulla Selvaggina e sui Miglioramenti Ambientali a fini Faunistici, dal quale risultano «Una settantina di nuclei per un totale complessivo di esemplari (comprensivo anche degli animali erratici e ibridi) pari a circa 310/320 capi».
Il problema della predazioni del bestiame allevato e della percezione della presenza del lupo è particolarmente critico nelle province di Grosseto, Arezzo e Firenze, dove la Regione Toscana ha già avviato azioni specifiche per la mitigazione del fenomeno.
Le priorità del piano sono: Garantire il controllo/prevenzione del randagismo sul territorio regionale e il rispetto della normativa vigente in materia di animali di affezione (identificazione degli animali nell’anagrafe regionale, sterilizzazioni); Garantire la tutela della specie lupo “in purezza” come elemento fondamentale per la biodiversità in Toscana anche attraverso la prevenzione del randagismo e la cattura di cani vaganti e ibridi; Garantire le attività zootecniche presenti sul territorio regionale attraverso interventi di tutela dal rischio di predazione del bestiame allevato.
Le azioni già individuate anche grazie ad una serie di incontri con enti locali interessati, associazioni agricole ed ambientaliste e animaliste, mettendo insieme le varie competenze regionali in materia, sono: Promuovere l’iscrizione di tutti i cani all’anagrafe canina (riconoscimento individuale degli animali) e promuovere campagne di sensibilizzazione; Promuovere la cattura sul territorio dei cani vaganti e degli ibridi; Garantire la custodia di randagi e ibridi catturati in canili previa sterilizzazione; Intensificare i controlli sul territorio per l’applicazione della normativa e la verifica delle iniziative intraprese; Garantire i contributi per le iniziative di difesa attiva e passiva degli allevamenti; Azti (recinzioni, stalle, sistemi di allarme e video-sorveglianza, cani da guardiania addestrati); Introdurre un sistema di indennizzo diretto in caso di danni alla zootecnia consistenti sia in perdita diretta del capo predato che in perdita indiretta conseguente alla predazione (perdita produzione di latte e carne, aborti); Prevedere misure di sostegno del pascolo gestito per incentivare buone modalità di conduzione dell’attività di pascolamento; Garantire la possibilità di smaltimento delle carcasse di animali morti in azienda attraverso l’interramento da parte degli allevatori nei cosiddetti cimiteri aziendali. Nei casi diversi si procederà con il contributo pubblico per la copertura dei costi di stoccaggio, trasporto e smaltimento negli impianti di smaltimento/incenerimento.
I partner del Progetto Life+ Medwolf, dove stanno insieme ambientalisti, agricoltori, enti locali e mondo della ricerca, danno un giudizio positivo delle proposte della Regione: «Il piano strategico rappresenta un’ottima notizia per gli allevatori e per l’economia del grossetano. Ed è un’ulteriore conferma della bontà delle azioni in atto da parte del progetto. Alcune delle azioni previste dal Piano, infatti, sono tra quelle previste da Medwolf, che si basa in primo luogo sulla collaborazione con gli allevatori nella ricerca delle migliori soluzioni per ridurre il conflitto tra le attività dell’uomo e la presenza del lupo. È soltanto attraverso una gestione partecipata e condivisa, infatti, che è possibile trovare gli strumenti per la riduzione del conflitto e instaurare una pacifica convivenza. Ben vengano quindi le ulteriori possibilità e risorse messe in campo dalla Regione: andranno a rafforzare e migliorare ulteriormente quanto già si sta facendo con il progetto in corso».
Positivo anche il giudizio degli ambientalisti. «Questo Piano – afferma Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – rappresenta il modo migliore per cercare di adottare misure volte a ristabilire l’equilibrio tra presenza del lupo, specie protetta e tutelata dalla normativa Habitat, e gli allevamenti di ovini che rappresentano un presidio insostituibile per il territorio. La Maremma sta attraversando un momento di grande emergenza, con numerosissimi attacchi di greggi da parte di predatori (non solo lupi ma soprattutto cani vaganti) che mettono in difficoltà il sistema produttivo legato agli allevamenti. Nello stesso tempo assistiamo anche ad assurdi e barbari abbattimenti di predatori in modo illegale, addirittura esibiti come trofei, che non aiutano certo a risolvere questa problematica difficile e complessa. Legambiente esprime la propria soddisfazione per le misure adottate dalla Regione che vanno nella giusta direzione sia rispetto alla prevenzione e al controllo del randagismo (fenomeno molto diffuso in Maremma) sia rispetto al controllo e la difesa dai predatori e il sostegno con atti concreti agli allevatori».
Per coordinare gli interventi in Toscana sarà creato un apposito “Comitato scientifico” con il compito di supportare e coordinare le azioni che l’Amministrazione regionale attiverà sul territorio. Per quanto riguarda le problematiche lupo e ibridi ne faranno parte, fra gli altri, il professor Marco Apollonio, ordinario di zoologia all’Università di Sassari, e il professor Luigi Boitani, ordinario all’ Università La Sapienza di Roma, che si sono già occupati della problematica in Toscana. Sarà coinvolto anche l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Regioni Lazio e Toscana (Izslt).
Le Regione spiega che «Più in particolare l’assessorato all’agricoltura sarà impegnato in tutta la regione con contributi per le opere di prevenzione (stalle o ricoveri per animali; recinzioni metalliche o elettriche; sistemi di allerta e di videosorveglianza; acquisto e addestramento di cani da guardiania) e indennizzi dei danni causati dalle predazioni. Oggetto di risarcimento sarà il danno diretto (capi predati da risarcire in base al prezzario Ismea), il danno indiretto o indotto (aborto, perdita lattea e di carne da risarcire a seguito di calcolo forfetario in base a tabelle predisposte da esperti e condivise a livello regionale. Il danno indiretto o indotto accertato non potrà superare l’importo pari al triplo del danno diretto accertato. L’indennizzo sarà erogato direttamente tramite il sistema Artea, l’importo da indennizzare sarà determinato automaticamente in base a calcoli predefiniti. L’accertamento del danno dovrà avvenire da parte di un veterinario Usl. E a seguito di una dichiarazione attestante il rispetto delle norme di polizia veterinaria vigenti e l’adozione di adeguate misure di prevenzione (per le misure di prevenzione, se si tratta di primo evento predatorio, sarà sufficiente che l’allevatore dichiari di adottare adeguate misure entro un congruo termine)».
Poi c’è il progetto sperimentale “pascolo gestito” che «Sarà attivato nelle aree più critiche e consisterà in un sostegno economico per buone pratiche di gestione del bestiame supportate da intervento di tecnici specializzati direttamente in azienda e finalizzate a prevenire/ridurre attacchi da predatori».
Proseguirà il monitoraggio su base scientifica del lupo su tutto il territorio regionale e si prevederà un sostegno agli allevatori per i costi dello smaltimento degli animali morti laddove non sarà possibile procedere all’interramento delle carcasse.
Le iniziative (Lr59/09) si sviluppano su una serie di azioni mirate soprattutto al controllo del randagismo e alla sterilizzazione dei cani vaganti: «Per l’accesso all’anagrafe canina si prevede una tariffa azzerata per le fasce deboli e l’ aumento dell’orario al pubblico dei Servizi Veterinari Asl Toscana, il perfezionamento del sistema informativo di prevenzione e il maggior coinvolgimento sussidiario dei veterinari liberi professionisti. Sarà potenziata la vigilanza istituzionale e quella del volontariato e si darà maggiore impulso all’attività di controllo demografico, con il potenziamento delle attività di sterilizzazione (canile sanitario e coinvolgimento dei veterinari liberi professionisti). Si punterà inoltre sulla formazione e il potenziamento del personale addetto alla cattura e al recupero cani. Per le province di Arezzo, Grosseto e Siena un progetto speciale di eradicazione del randagismo con catture coordinate attraverso la Provincia, il Corpo Forestale, i Comuni e le Asl. Previste azioni di supporto alle amministrazioni comunali»
Nell’ambito del Piano energetico regionale si darà avvio all’azione “Definizione e attuazione delle misure necessarie per la riduzione/gestione dei danni provocati dal lupo sulle attività zootecniche”. In particolare: Attivazione di un sistema organico ed integrato di monitoraggio della presenza del lupo e degli eventi di predazione; Attivazione di misure di prevenzione; affinamento e standardizzazione per le procedure di accertamento, quantificazione e liquidazione dei danni al bestiame; Svolgimento di attività di assistenza e di informazione verso le categorie sociali interessate all’analisi delle soluzioni gestionali praticate in Italia ed in Europa e alla valutazione della loro applicabilità; Individuazione con il ministero dell’ambiente e Ispra di indirizzi – linee guida per l’individuazione degli esemplari di ibridi e per le metodiche di prevenzione del fenomeno e cattura degli esemplari.
Il 27 febbraio si terrà in Regione un nuovo incontro per il 27 febbraio a cui saranno invitate le associazioni agricole, ambientaliste, animaliste, l’Anci, l’Uncem, l’Upi e le Asl interessate.