Il punteruolo rosso ha raggiunto anche la remota Isola di Socotra
La lotta al parassita delle palme resa ancor più difficile dalla guerra nello Yemen e dall’occupazione saudita-emiratina
[12 Giugno 2020]
Lo studio “First record of the red palm weevil Rhynchophorus ferrugineus (Olivier) on Socotra Island (Yemen), an exotic pest with high potential for adverse economic impacts”, pubblicato su Rendiconti Lincei. Scienze Fisiche e Naturali da Arne Witt del Centre for Agriculture and Bioscience International (CABI), Vladimir Hula della Mendel University, Ahmed Saeed Suleiman dell’Environmental protection agency del governatorato dell’Arcipelago di Socotra e Kay Van Damme del Senckenberg Forschungsinstitut und Naturmuseum Frankfurt, hanno confermato per la prima volta la presenza del punteruolo rosso della palma (Rhynchophorus ferrugineus) nell’isola di Socotra, a sud dello Yemen, che rischia di mettere a rischio i già scarsi mezzi di sussistenza della popolazione e la biodiversità unica di quest’Arcipelago sperso nell’Oceano Indiano.
Come sappiamo bene anche in Italia, il punteruolo rosso, un coleottero Curculionidae, ha già devastato piantagioni di palme da datteri in tutto il mondo, come nei Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo (CCG), dove le perdite annuali per la lotta al punteruolo rosso e per le palme gravemente infestate – l’1 . 5% del totale – variano da 5,18 a 25,92 milioni di dollari.
IL team di ricercatori teme che il punteruolo rosso, che ormai sembra ben insediato sull’isola patrimonio mondiale cdell’Unesco, avrà «Probabilmente un impatto negativo significativo sui mezzi di sussistenza, poiché i datteri sono il più importante alimento prodotto localmente dopo il latte e la carne».
Lo studio, che fa parte della Topical Collection “Twenty years of biodiversity research and nature conservation in the Socotra Archipelago”, edita da Fabio Attorre e Kay Van Damme, ideate in occasione della 18esima Friends of Socotra Conference tenutasi a fine settembre 2019 all’Orto Botanico di Palermo, evidenza zia che «Sono necessarie ulteriori indagini per determinare l’esatta distribuzione del parassita della palma su Socotra e quale impatto le invasioni attuali stanno avendo sulla produzione di datteri». Tuttavia, le ricerche iniziali e le successive indagini «confermano la presenza del parassita nelle piantagioni di palme da dattero sulla costa nord-orientale, entro 5 km dalla capitale Hadiboh, così come in almeno 22 piantagioni di palme a Socotra lungo la costa settentrionale, da ovest a est tra Dihamd e Riy di Hamri, estendendosi a sud nella pianura di Hadiboh da Hadiboh fino alle colline pre-montane verso la zona di Qishn. Non sono state trovate infestazioni nel sud (zona settentrionale) e ad ovest (zona di Qalansiyah) di Socotra». I ricercatori raccomandano di sviluppare una strategia specifica per il controllo del punteruolo rosso della palma che possa includere metodi culturali e sanitari e l’uso di trappole ai feromoni».
Secondo Witt il punteruolo rosso è stato accidentalmente introdotto negli ultimi anni attraverso l’importazione di merci, comprese talee e piante in vaso, importate dallo Yemen continentale, e ricorda che «Il punteruolo rosso della palma è considerato uno dei parassiti più problematici al mondo della palma da datteri. C’è il rischio che una riduzione del reddito derivante dalla moria delle palme comporterà una maggiore pressione da parte delle comunità sulle risorse naturali disponibili contribuendo a un’ulteriore perdita di biodiversità. Anche le cattive pratiche di gestione, come l’uso indiscriminato di pesticidi, avranno un impatto negativo sugli insetti endemici e su altri organismi». Il problema è che quando i primi sintomi dell’infestazione sono visibili è spesso troppo tardi ed è improbabile che eventuali trattamenti abbiano successo, con conseguente morte della pianta interessata.
Witt ha aggiunto che «Le indagini sulle navi in arrivo nel porto di Hadiboh e sui mercati locali hanno rivelato che un gran numero di beni, in particolare frutta, verdura, parti di piante e piante in vaso, vengono importati regolarmente dallo Yemen. Tuttavia, non possiamo escludere la possibilità che il coleottero sia stato introdotto da uno degli altri Stati arabi nel Golfo Persico che esportano sempre più merci, comprese le piante vive, sull’isola; le palme da dattero sono note per essere importate a Socotra frequentemente da altri Paesi del Golfo e questa pratica sembra essere continuata negli ultimi anni». In particolare dopo che Socotra è diventata di fatto una colonia degli Emirati arabi uniti e dell’Arabia saudita che da anni combattono contro il governo sciita degli Houthi insediato a Sana’a e si contendono lo Yemen meridionale e Socotra.
Per Witt, «Uno dei problemi più importanti è la necessaria creazione di strutture di quarantena e misure fitosanitarie per l’isola e l’adesione a queste misure da parte di diversi Paesi che ci esportano merci. Queste informazioni aiuteranno nello sviluppo e nell’implementazione di una strategia di gestione e determineranno se l’eradicazione è una possibile opzione praticabile».
Gli scienziati concludono evidenziando che l’eradicazione del punteruolo rosso è riuscita nelle isole Canarie, «un’esempio di cosa si può fare se la gestione è ben coordinata e ha il sostegno delle comunità». Obiettivo difficile da raggiungere però a Socotra, in un’isola poverissima, in guerra e occupata da eserciti stranieri.