Il sentiero delle polemiche in Val di Mello. Rispettare l’ambiente permettendo di fruirlo anche ai diversamente abili
Legambiente: «Incentivare il turismo sostenibile nelle valli alpine, questa la scommessa per far vivere la montagna lombarda»
[26 Marzo 2019]
Secondo l’assessore regionale della Lombardia alla montagna, enti locali e piccoli comuni, Massimo Sertori, il confronto che si è tenuto il 21 marzo in Regione Lombardia sul progetto del sentiero nella Val di Mello in Valtellina (SO) è stato «Un incontro proficuo».
Un incontro che ha fatto seguito alle polemiche sulla sistemazione del sentiero della Val di Mello – 3 chilometri ad anello, da 1.100 a 1.250 metri di altitudine – e che ha visto la partecipazione di esponenti regionali, dei sindaci di Mello e di Val Masino, delle associazioni rdelle persone diversamente abili, delle guide alpine e di Legambiente. E proprio da Legambiente Lombardia viene «Un giudizio positivo sul rispetto del paesaggio. Tutela dell’ambiente e fruizione della montagna possano andare di pari passo senza escludere nessuno e in totale sicurezza». Le Guide Alpine invece dicevano che il territorio sarebbe stato stravolto da un intervento impattante e hanno promosso una petizione contro il progetto che ha raccolto 20.000 firme, anche grazie all’appoggio dello scrittore Mauro Corona, e che la Lega per i diritti delle persone con disabilità aveva bocciato: «Ogni volta che i soggetti più fragili chiedono o addirittura pretendono di vivere nella società con pari dignità, qualcuno grida allo scandalo e descrive questa possibilità come una minaccia al bene comune. Dagli ideatori della petizione sono arrivate parole inaccettabili, per questo chiediamo scuse formali per l’offesa, speriamo involontaria».
Marzio Marzorati, vicepresidente di Legambiente Lombardia, ricorda che «Avevamo già espresso pubblicamente la nostra posizione sulla sistemazione del sentiero della Val di Mello. Dove è possibile, infatti, poter permettere anche a persone diversamente abili di fruire in sicurezza di sentieri e camminamenti nel rispetto del paesaggio e dell’ambiente, è una conquista per chi, come noi, si occupa di ambiente e rispetto delle diversità. In questo senso servono politiche e incentivi che permettano alle valli lombarde di uscire dall’isolamento e aprirsi a percorsi di turismo sostenibile, rispettoso dell’ambiente. Bene sta facendo in questo senso il Sindaco di Valmasino introducendo un regolamento di fruizione della valle più rispettoso dell’ambiente che regoli i flussi turistici in modo più sostenibile attraverso la riduzione dell’uso delle auto, la regolazione dei parcheggi e l’incentivazione del trasporto pubblico. Soprattutto la Val di Mello, perla di bellezza ha bisogno di cura e di attenzione per evitare l’uso indiscriminato e irrispettoso che già oggi sta subendo».
Il Cigno Verde invita laa Regione Lombardia pertanto a «Utilizzare le risorse a disposizione per elaborare percorsi che premino comportamenti virtuosi delle amministrazioni comunali nell’ottica di far uscire dall’isolamento le valli alpine. Vigileremo naturalmente che l’intervento sia realizzato nel rispetto ambientale e del paesaggio consapevoli delle positive competenze dell’Ente regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste (Ersaf)».
Proprio Ersaf, ha illustrato i lavori di riqualificazione ambientale che verranno realizzati nel fondovalle, per renderlo percorribile ai disabili dotati di Jolette e che riguarderanno il sentiero in piano e non in vetta: dalla località Gatto Rosso al Ponte della Rasica. La larghezza del sentiero, prevista dalle norme regionali, permetterà il passaggio delle apposite carrozzine, la cui gestione verrà affidata alle Associazioni di volontariato. Il piano di calpestio del sentiero resterà erboso o in terra battuta e verranno realizzati solo limitati i riempimenti di terreno, le passerelle esistenti saranno sostituite o manutenute con legname locale. Inoltre, il ponte all’inizio del sentiero verrà sostituito con uno più piccolo, destinato solo ai pedoni, e meno impattante rispetto. Saranno realizzate anche opere in bioingegneria con materiale locale sul torrente Mello per permettere il transito dei visitatori e salvaguardare le sponde del torrente dalle piene.
Interventi che dovrebbero tranquillizzare chi aveva espresso preoccupazioni su un possibile snaturamento del percorso e Marzorati conclude: «Auspichiamo che Regione Lombarda adotti questo metodo partecipativo anche per altri interventi che si realizzano nelle nostre montagne e che spesso sono realizzati senza rispetto dell’ambiente, come impianti da sci o strade forestali. Abbiamo bisogno di maggior cura e di coinvolgimento dei territori e dei diversi portatori di interesse».