Il Tar Campania blocca la riapertura anticipata della caccia

Le associazioni: importante il richiamo a indicare nei calendari venatori le mappe aggiornate delle aree attraversate da incendi boschivi

[18 Agosto 2023]

Il Tribunale amministrativo regionale della Campania, richiamando la necessità di rispettare la nuova normativa sugli incendi boschivi, ha accolto il ricorso presentato da Enpa, Lipu, LNDC Animal Protection e Wwf che e frena sulle aperture anticipate per la caccia a merlo, ghiandaia e tortora selvatica.

Le associazioni protezionistiche esprimono soddisfazione e ricordano che la fauna selvatica non deve essere soggetta ai capricci della lobby venatoria. In una nota congiunta, le associazioni spiegano che «Il 19 luglio scorso la Regione Campania, con la delibera di Giunta n. 434, aveva predisposto il calendario venatorio per la stagione 2023/2024. Tra le varie disposizioni, era stata prevista un’apertura anticipata per alcune specie di uccelli. Nello specifico, secondo le intenzioni dell’amministrazione regionale, merlo e ghiandaia potevano essere cacciati il 3, il 9 e il 10 settembre mentre la tortora selvatica il 3 e 10 settembre e a partire dal 17 settembre».

LNDC Animal Protection, Enpa, Lipu e Wwf Italia  hanno impugnato la delibera e il Presidente della Terza Sezione del TAR della Campania ha accolto la domanda cautelare delle associazioni, bloccando la preapertura della caccia.

Per le associazioni è inoltre importante il richiamo del TAR alla necessità di indicare nei calendari venatori le mappe aggiornate delle aree attraversate da incendi boschivi nelle quali è vietato lo svolgimento della caccia per 10 anni in applicazione della recente modifica della legge quadro sugli incendi.

LNDC Animal Protection, Enpa, Lipu e Wwf concludono: «Siamo molto soddisfatti di questo primo importante risultato e nel contempo, da cittadini, esprimiamo amarezza nel dover essere costretti continuamente ad arrivare fino alle aule giudiziarie per difendere la biodiversità che è un patrimonio di tutti e che viene messo di continuo in pericolo proprio da chi ha la responsabilità istituzionale di tutelare i beni comuni che troppo spesso sono considerati nient’altro che merce di scambio elettorale. La fauna selvatica viene sempre e solo vista come un problema da risolvere o un passatempo per tenere buoni i cacciatori nonostante la Commissione Europea sia arrivata ad aprire una procedura PILOT a carico dell’Italia proprio per le continue violazioni della normativa a tutela degli uccelli selvatici. Fortunatamente stiamo assistendo sempre di più a una maggiore attenzione a questi temi da parte  della società civile».