In 100 anni scomparso il 90% degli elefanti africani (VIDEO)

Al via la campagna SOS Elefante per la realizzazione del progetto “Una foresta per gli elefanti”

[3 Maggio 2023]

In Africa è allarme estinzione per gli elefanti e il Wwf lancia l’SOS perché «Nell’ultimo secolo il numero di elefanti nel continente africano è drasticamente crollato, passando dai 12 milioni stimati circa un secolo fa ai 415.000 riportati nell’ultimo censimento».

Secondo il Wwf, «Il bracconaggio oggi resta la causa principale del declino di entrambe le specie di elefanti africani. Si stima che ogni anno vengano uccisi circa 20.000 elefanti per il commercio illegale di avorio. A questo si aggiungono le uccisioni generate dai conflitti tra gli elefanti e le comunità locali, purtroppo in crescita a causa della deforestazione (trasformazione di aree di foresta e savana in coltivazioni), carenza di cibo o di acqua».

Proprio a causa del conflitto con le attività umane, il Kenya ogni anno abbatte tra i 50 e i 20 elefanti “problematici”, mentre tra il 2010 e il 2017 circa 200 persone sono morte in conflitti uomo-elefante. Eppure, gli elefanti svolgono un ruolo cruciale nell’ecologia delle savane e delle foreste. Il Wwf ricorda che «In alcune foreste tropicali è possibile incontrare specie di alberi che riescono a riprodursi efficacemente soltanto se i semi sono stati digeriti dallo stomaco di un elefante: i succhi gastrici svolgono un’importante funzione di attivazione della germinazione. Questi grandi pachidermi sono anche dei veri e propri “ingegneri” del loro habitat: aprono radure, camminamenti, determinano la distribuzione degli alberi e della vegetazione in generale, e creano habitat utili ad altre specie animali».

Il Wwf denuncia che «In 100 anni abbiamo già perso oltre il 95% degli elefanti africani» e per questo ha lanciato la campagna “SOS Elefante”: donando al 45594 con SMS o chiamata da rete fissa, fino al 21 maggio, si può aiutare il Wwf a salvare questi meravigliosi animali dall’estinzione, attraverso la realizzazione del progetto “Una foresta per gli elefanti”.

In Africa vivono due specie di elefantI: l’elefante di savana (Loxodonta africana) è classificato come “in pericolo” e l’elefante di foresta (Loxodonta cyclotis) è tra le specie in “pericolo critico”, con elevato rischio di estinzione a breve termine.

Da più di 30 anni il Wwf attua programmi di conservazione dell’elefante di foresta in Camerun, Repubblica Centrafricana, Repubblica del Congo, Repubblica Democratica del Congo e Gabon ma avverte che «Senza una repentina accelerazione e rafforzamento delle attività di conservazione, la specie andrà incontro ad un processo di estinzione locale già nel corso dei prossimi 10 anni»

Il Progetto “Una foresta per gli elefanti” verrà realizzato nel territorio del Tridom (Gabon, Camerun, Repubblica del Congo), che comprende il selvaggio e ricchissimo parco di Ntokou Pikounda, l’ultimo vero avamposto per la conservazione degli elefanti di foresta. Dal 2018 il parco è a tutti gli effetti un’area protetta gestita in collaborazione con il Wwf che spiega: «Il progetto comprende azioni di studio e monitoraggio tramite foto trappole, analisi genetiche e tagging, rafforzamento del sistema antibracconaggio, vera e propria piaga in quest’area (circa 1.000 elefanti uccisi ogni anno) – aumentando le risorse disponibili per gli uffici che lavorano sul campo, le tecnologie avanzate e la formazione delle guardie. L’impegno prevede inoltre un’intensa attività finalizzata a migliorare la convivenza tra elefanti con le comunità locali, prevenendo i conflitti attraverso un nuovo approccio, denominato SAFE, che punta al raggiungimento di 5 obiettivi misurabili: sicurezza per le persone; sicurezza per la fauna selvatica; protezione dei beni; protezione dell’habitat; monitoraggio efficace. Infine, contribuire alla gestione del Parco Nazionale di Ntokou Pikoumba».

Tra le attività concrete promosse dal Wwf negli anni per la conservazione degli elefanti africani ricordiamo: la mitigazione dei conflitti con l’uomo, lo sviluppo del programma “Zero Poaching”, la collaborazione con il programma TRAFFIC per ridurre il commercio di avorio, il lavoro di sostegno alle comunità locali attraverso lo sviluppo di attività economiche sostenibili, l’educazione ambientale, l’assistenza medica e il sostegno alla scolarizzazione.

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