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Nell’ultimo anno si sono registrati oltre 300 decessi, mentre continua una grave crisi sanitaria

In Brasile gli indigeni Yanomami continuano a morire a causa dei cercatori d'oro illegali

Survival: «Se questa situazione dovesse continuare la loro terra diventerà inabitabile»
 |  Natura e biodiversità

A un anno dalla massiccia operazione governativa messa in campo dal presidente brasiliano Lula per liberare il territorio degli indigeni Yanomami dai cercatori d’oro illegali, la situazione continua ad essere catastrofica.

I dati diffusi dal servizio sanitario ufficiale nell’area mostrano che nell’ultimo anno almeno 308 indigeni sono morti (la maggior parte bambini sotto i 5 anni), l’incidenza della malaria è aumentata del 61% e il tasso di influenza del 640%.

«Nel territorio indigeno Yanomami permangono ancora gruppi di minatori armati che appartengono a bande criminali organizzate, che distribuiscono armi alla popolazione indigena e cercano di controllarla – recita una recente risoluzione della Corte inter-americana per i diritti umani – I servizi sanitari nell’area funzionano a malapena. Nove avamposti sanitari, che avrebbero dovuto essere riaperti, sono ancora chiusi».

Foto e video recenti provenienti dal territorio mostrano una malnutrizione drammatica tra bambini e adulti Yanomami, ma anche cercatori d’oro illegali che agiscono nell’area nell’impunità.

«Il governo non è riuscito a risolvere la situazione nemmeno con il decreto d’emergenza. I minatori sono ancora nella terra yanomami. E oggi le attività minerarie sono più distruttive di quanto non lo fossero negli anni ’80 e ’90», dichiara Dario Kopenawa Yanomami, vice-presidente dell’Associazione Yanomami Hutukara.

«Nonostante le promesse fatte dal presidente Lula al momento del lancio dell’operazione per sfrattare i cercatori d’oro, un anno fa, la situazione attuale nel territorio Yanomami è catastrofica – commenta nel merito Fiona Watson, direttrice del Dipartimento ricerca e advocacy di Survival international – I minatori stanno ritornando nell’area, e i vecchi siti di estrazione vengono ripristinati. Le forze armate, che sono coinvolte nell’operazione per sfrattare i minatori, si muovono lentamente. Molti avamposti e servizi sanitari cruciali, che sarebbero essenziali, non funzionano. Se questa situazione dovesse continuare, moriranno centinaia di altri Yanomami e la loro terra diventerà inabitabile. È assolutamente cruciale che le nuove misure appena annunciate dal Presidente Lula vengano attuate immediatamente nell’ambito di un’operazione prolungata e completa per sfrattare i minatori in modo definitivo e per fornire l’assistenza sanitaria urgente necessaria. Inoltre, è essenziale che queste attività vengano poi mantenute nel tempo, altrimenti questa tragedia si ripeterà ancora e ancora, fino a quando gli Yanomami non saranno stati decimati. È ora che tutti coloro che guadagnano dall’estrazione illegale dell’oro rispondano dei loro crimini».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.