Wwf: «Si tratta di un risultato significativo, indice di un ecosistema molto sano»
In Buthan ci sono sempre più tigri: +27% in 8 anni
Ma bracconaggio, perdita di habitat e conflitti tra uomo e fauna selvatica costituiscono ancora oggi un pericolo per la sopravvivenza della specie a medio e lungo termine
[31 Luglio 2023]
Si è concluso l’ultimo monitoraggio sulla presenza di tigri in Buthan, condotto dal dipartimento delle Foreste del Paese asiatico – col sostegno, tra gli altri, di Unep, Undp e Wwf –, stimando la presenza di questi animali in 131 esemplari.
Si tratta di 28 in più rispetto alle tigri stimate nel 2015, durante la prima indagine nazionale sistematica, registrando quindi un incremento del 27% della popolazione negli ultimi 8 anni.
«Si tratta di un risultato significativo, indice di un ecosistema molto sano. Sottolinea, inoltre, l’impegno del Bhutan nella conservazione della biodiversità. Il Wwf continuerà a lavorare con il governo e i partner per un impegno di conservazione olistico a beneficio sia delle persone che della fauna selvatica», commenta Chimi Rinzin, direttore generale del Wwf-Bhutan.
Questo studio ha interessato l’85% della superficie del Paese (32.800 kmq) e le tigri sono state rilevate in oltre il 15% delle 1.201 fototrappole posizionate nell’area di studio. Dato rilevante è il primo avvistamento di tigri nelle due foreste di Dagana e Pemagatshel.
I principali interventi realizzati negli ultimi dieci anni per supportare la ripresa della popolazione di tigri in natura includono l’aumento del numero delle forze dell’ordine per il controllo del territorio, la definizione di programmi di conservazione che mettono al centro le comunità umane, la tutela e il ripristino dell’habitat d’elezione del felino e l’implementazione di azioni di gestione per prevenire e mitigare il conflitto uomo-tigre.
Ma il rapporto del National tiger survey e il Wwf riconoscono che se vogliamo continuare a far prosperare le tigri in Bhutan è necessario continuare a lavorare per mitigare il conflitto uomo-tigre. L’aumento del conflitto si traduce in una minore tolleranza per le tigri e rappresenta una minaccia significativa, sia per la popolazione locale che per le tigri stesse.
Non a caso l’indagine ha identificato le principali minacce per i grandi felini in Bhutan: bracconaggio, perdita di habitat e conflitti tra uomo e fauna selvatica costituiscono ancora oggi un pericolo per la sopravvivenza della specie a medio e lungo termine.
«Con l’aumento del numero di tigri, le sfide possono moltiplicarsi, ma il Bhutan è perfettamente in grado di essere un esempio a livello globale per le politiche e gli approcci che supportano la coesistenza tra grandi felini e persone», conclude Stuart Chapman, responsabile Wwf Tigers alive.