In Colombia la deforestazione è calata del 70%
La ministra Muhamad alle comunità: la conservazione paga
[10 Novembre 2023]
Da quando è stato eletto nel 2022, il presidente di sinistra della Colombia Gustavo Petro ha varato una serie di nuove politiche per proteggere le foreste colombiane, compreso il pagamento delle comunità locali per la conservazione dei boschi. E a quanto pare queste politiche stanno avendo effetto.
La ministra dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile della colombia, Susana Muhamad, ha presentato i primi rapporti sulla deforestazione da gennaio a settembre di quest’anno nell’Amazzonia colombiana che, secondo l’Instituto de Hidrología, Meteorología y Estudios Ambientales (Ideam) «Mostrano una riduzione del 70% rispetto allo stesso periodo periodo dell’anno scorso, passando da 59.345 ettari disboscati a 17.909 ettari». Secondo le stime di Ideam, nell’Arco Amazzonico, Caquetá presenta una riduzione stimata della deforestazione del 79%, Meta dell’87%, Putumayo del 54% e Guaviare del 39%.
La Muhamad ha sottolineato che «Questi dati indicano una tendenza, non sono i dati ufficiali. Come abbiamo promesso, vogliamo mostrare al Paese come sta andando la deforestazione. Si tratta di un dato incoraggiante, ma non vogliamo essere trionfalisti, né comunicare che qui stiamo già vincendo la battaglia contro la deforestazione».
Questi bollettini emessi da Ideam ogni trimestre consentono di identificare i siti critici di perdita di foreste in Colombia e sono utili per visualizzare le dinamiche della deforestazione in attesa che vengano pubblicati i dati annuali.
Di fronte a questo quadro, la ministra ha messo in guardia su due fattori che potrebbero aumentare la deforestazione nell’ultimo trimestre dell’anno, quello chiave del dato annuale: «l’aumento della stagione secca con la presenza del fenomeno El Niño e la sospensione dei colloqui di pace con i dissidenti. che potrebbe generare maggiore vulnerabilità. L’ultimo trimestre è assolutamente importante e può cambiare la cifra totale. Lancio due allarmi che sembrano fondamentali per il terzo trimestre: si è moltiplicato del 124% a Guaviare e anche del 2% a Caquetá».
La Muhamad si è rivolta direttamente alle comiunità forestali: «Conservare paga. Se volete entrare nel programma contattateci, siamo disponibili a garantire che il vostro bene conservato riceva un pagamento specifico. Ma se brucite le vostre fattorie, questo non conterà ai fini del pagamento. I nostri principali alleati sono le comunità. L’anno prossimo il pagamento sarà moltiplicato in modo significativo. Il Governo comincerà a pagare le aziende agricole salvaguardate, per questo sta lavorando con i comitati di azione comunitaria sugli accordi e sull’individuazione delle proprietà, azienda agricola per azienda agricola, soprattutto a Caquetá e Guaviare. Oltre a questo programma, il ministero lavora in 11 centri di sviluppo forestale con le comunità, avanza una richiesta di risorse reali per le riserve indigene e procede con le indagini penali e con gli accordi di conservazione sociale. Stiamo già lavorando sul campo alla caratterizzazione delle proprietà per l’incentivo alla conservazione, oltre all’avvio di 14 vigili del fuoco forestali comunitari in Amazzonia nel piano di contenimento di El Niño».
I recenti progressi in Colombia rispecchiano progressi simili nell’Amazzonia brasiliana, dove il presidente di sinistra Luiz Inacio Lula da Silva ha represso la deforestazione che è diminuita del 50% nei primi 9 mesi di quest’anno. Ma, come in Colombia, la siccità ora minaccia di vanificare questi risultati. Il Brasile ha assistito a un aumento degli incendi a causa di un clima sempre più secco.
Nel 2021, più di 100 paesi, dal Brasile alla Russia all’Indonesia, hanno fissato l’obiettivo di porre fine alla deforestazione entro la fine di questo decennio, ma finora la perdita di foreste è diminuita troppo lentamente per riuscire a tenere il passo con questo obiettivo. Per rimettersi in carreggiata, dicono gli analisti, quest’anno il mondo deve ridurre la perdita globale di foreste del 28%.