
India: il ministro del Kerala vuole abbattere e sterilizzare le tigri

Dopo che un contadino è stato ucciso da una tigre il il 13 gennaio nella foresta di Mananthavady, nel distretto di Wayanad, il ministro della fauna selvatica e delle foreste dello Stato indiano del Kerala AK Saseendran (che fa parte del governo di coalizione del Left Democratic Front egemonizzata dai due Partiti Comunisti) ha annunciato che «Il governo sta pianificando l'abbattimento delle tigri a Wayanad per contenere la minaccia per le vite umane rappresentata dalla sovrappopolazione del grande felino e ha chiesto alla Corte Suprema dell’India il permesso di abbattere le tigri. Sebbene il dipartimento abbia preso in considerazione il controllo della popolazione delle tigri attraverso la sterilizzazione, gli esperti hanno ritenuto che non sia possibile. Quindi, il Kerala sta pensando di adire alla Corte suprema».
La vittima dell’attacco della tigre del 13 gennaio era un contadino 50enne che ha riportato gravi ferite alle mani e alle gambe ed è morto per arresto cardiaco durante il trasferimento da un ospedale all'altro. Un referto medico diceva che «Le sue ferite avevano causato emorragie eccessive». Dopo la sua morte, la gente del posto, arrabbiata contro i funzionari forestali, ha chiesto che la tigre fosse uccisa. I media locali hanno riferito che Saseendran aveva suggerito l'abbattimento come possibile soluzione al problema.
Ma il ministro ha detto alla BBC che «Il suggerimento sull'abbattimento è arrivato dalla gente del posto che aveva partecipato a un incontro con tutti i partiti politici per discutere una via d'uscita. Dobbiamo trovare una soluzione per controllare gli animali... Non ho fretta di abbattere. Ho solo ripetuto un suggerimento della gente del posto riguardo all'abbattimento delle tigri». Ma la sua maldestra marcia indietro ha ulteriormente infiammato la discussione che si era già accesa sulla conservazione della fauna selvatica, con diversi esperti che esprimevano indignazione e sottolineavano che l'abbattimento era un suggerimento «legalmente insostenibile».
Secondo il governo federale, l'India ospita oltre il 70% delle tigri del mondo (2.976), ma il loro habitat non si espande allo stesso ritmo della loro pur modesta ripresa, costringendo le cosiddette tigri "in eccedenza" a spostarsi al di fuori delle riserve protette ed entrare in conflitto con gli esseri umani.
Rispondendo a Saseendran, gli ambientalisti del Kerala gli hanno ricordato che «A meno che una tigre non sia dichiarata mangiatrice di uomini, uccidere le tigri è proibito dal Wildlife (Protection) Act (WPA). L'animale simbolo nazionale è inserito nella Tabella I della legge in base alle linee guida della National Tiger Conservation Authority, l'uccisione di tigri “aberranti” è consentita solo come ultima risorsa. Uccidere una mangiatrice di uomini e abbattere sono due cose diverse».
Per riguarda il controllo della popolazione, gli stessi funzionari forestali indiani hanno espresso dubbi sulla praticità di catturare e sterilizzare una tigre adulta.
Intanto, Saseendran ha annunciato che «il dipartimento delle foreste ha già deciso di spostare alcune delle tigri di Wayanad nella Periyar Tiger Reserve a Thekkady ed è allo studio anche il trasferimento di altri esemplari nella riserva delle tigri di Parambikulam».
L'abbattimento delle tigri è stato proposto in una riunione ad alto livello tenutasi per discutere gli attacchi a Wayanad. Sebbene l'abbattimento di animali selvatici, in particolare quelli inclusi nei programmi WPA, non sia consentito, l'incontro ha deciso di esplorare tutte le opzioni possibili.
Saseendran ha ricordato che «Il Bengala occidentale aveva approvato una legislazione per l'abbattimento delle tigri nel 2012. Tuttavia, una ONG ha bloccato l’iter, il che ha sospeso la legge nel 2014. Il Kerala ne faceva parte. Fino ad ora, nessuno ha presentato una petizione di revisione o ha ne ha chiesto la revoca».
Praveen Bhargav, ex membro del National Board for Wildlife, ha ribattuto che «Una sezione recentemente modificata del National Wildlife Act non consente di dichiarare le tigri “animali nocivi”. La proposta del ministro delle foreste non è legalmente sostenibile. C'è, tuttavia, una disposizione nella legge "in caso di grave conflitto uomo-fauna selvatica", in base alla quale il chief wildlife warden di uno Stato può consentire la caccia a una tigre "dopo essersi accertato che non può essere tranquillizzata o trasferita»
L’ambientalista esperto di tigri Ullas Karanth ha detto alla BBC che «Negli ultimi 50 anni la popolazione di tigri è aumentata solo di un migliaio, molto meno della capacità. Quindi il suggerimento di abbattere le tigri per ridurne il numero non è una buona idea. A volte sorgono problemi in alcuni habitat delle tigri dove c'è un'alta densità di animali. Ma nel 90% delle foreste delle tigri non esiste un problema del genere. In gran parte dell'India orientale e nord-orientale, le tigri sono praticamente estinte a causa dell'eccessiva caccia di prede e tigri. Non dovremmo perdere di vista questo fatto fondamentale. Se le tigri entrano negli habitat antropizzati e depredano il bestiame, le autorità dovrebbero pagare immediatamente un risarcimento. E se diventano mangiatrici di uomini, dovrebbero essere immediatamente uccise. Si tratta del controllo dei danni in casi specifici».
Ma il suggerimento di abbattere le tigri ha trovato un certo sostegno dal noto ambientalista Indiano Madhav Gadgil, che ha detto al The New Indian Express che «L'India dovrebbe consentire la "caccia razionale" degli animali per controllarne il numero. L'India è l'unico Paese ad avere una legislazione per la protezione degli animali selvatici (evidentemete si riferisce all’Asia meridionale, ndr) . Penso che sia irrazionale, sciocco, incostituzionale e nulla di cui essere orgogliosi. Nessun altro Paese protegge gli animali selvatici al di fuori dei suoi parchi nazionali».
Ma la bocciatura più pesante arriva dal segretario generale del Global Tiger Forum (del quale fanno parte tutti i Paesi dell’areale della Tigre, india compresa) ed ex segretario generale della National Tiger Conservation Authority (NTCA) che ha definito «Spaventoso il piano del governo di abbattere le tigri a Wayanad. La proposta rivela la situazione patetica in cui viviamo. Qualcuno dovrebbe informare il ministro (AK Saseendran) sulle disposizioni del Wildlife Protection Act (WPA), 1972. Non ho parole per esprimere la mia angoscia dopo aver sentito una simile dichiarazione. Citavamo il Kerala come il miglior esempio di proattività nella conservazione. Non ci saremmo mai aspettati tali dichiarazioni dallo Stato. La tigre è nella Tabella I del Wildlife Protection Act (WPA) del 1972. La caccia delle specie nella lista è vietata. Secondo la Sezione 11 della WPA, i chief wildlife wardens possono consentire la caccia alle tigri se sono convinti che gli animali mettano in pericolo la vita umana. Per cacciare una tigre, dobbiamo dimostrare che è una mangiatrice di uomini, ha detto».
Per quanto riguarda il trasferimento delle tigri da Wayanad in altri santuari, Gopal ha evidenziato che «E’ necessario uno studio dettagliato prima che tali opzioni vengano prese in considerazione. Il santuario di Wayanad fa parte della Nilgiri biosphere e ha contiguità con due aree ricche di tigri situate nei due Stati (Kerala e Tamil Nadu). Il dipartimento forestale deve creare un database utilizzando trappole fotografiche e archivi. La tigre è un animale territoriale e si sposterà da Wayanad verso le riserve di Bandipur e Mudumalai. Il database aiuterà a trovare le tigri che si spostano verso le due riserve. I funzionari dovranno anche calcolare la capacità di carico del santuario di Wayanad prima di dichiarare la sovrappopolazione. L'NTCA ha emesso procedure operative standard per la traslocazione delle tigri. Devono essere seguite».
Alti funzionari forestali del Kerala hanno smantito il ministro AK Saseendran: «Ci sono state discussioni sulla traslocazione, ma non è stata fatta alcuna proposta» e il Chief Conservator of Forest (North) K S Deepa ha concluso: he «Come parte del piano generale per la mitigazione del conflitto uomo-animali, il dipartimento sta pianificando di condurre uno studio sulla popolazione di tigri nel santuario di Wayanad. Studieremo la popolazione di tigri, la distribuzione delle prede e il bestiame. Al momento non esiste alcun documento che provi che vi sia una sovrappopolazione di tigri nel santuario di Wayanad».
