Ipbes, i valori di mercato non riflettono l’importanza della natura: biodiversità in crisi (VIDEO)

IPBES Values Assessment: esistono più di 50 metodi e approcci. Rendere visibili i diversi valori della natura

[12 Luglio 2022]

Secondo l’Assessment report on the diverse values and valuation of nature dell’Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (IPBES), «Il modo in cui la natura viene valutata nelle decisioni politiche ed economiche è sia un fattore chiave della crisi globale della biodiversità che  un’opportunità vitale per affrontarla».

La valutazione metodologica durata 4 anni e condotta da 82 scienziati ed esperti di spicco di ogni regione del mondo è stata approvata dai rappresentanti dei 139 Stati membri dell’IPBES e rileva che «Esiste un’attenzione globale dominante per i profitti e la crescita economica a breve termine, escludendo spesso la considerazione di molteplici valori della natura nelle decisioni politiche». E l’IPBES fa notare che «Le decisioni economiche e politiche hanno privilegiato prevalentemente determinati valori della natura, in particolare valori strumentali della natura basati sul mercato, come quelli associati al cibo prodotto in modo intensivo. Sebbene spesso privilegiati nel processo decisionale, questi valori di mercato non riflettono adeguatamente il modo in cui i cambiamenti della natura influiscono sulla qualità della vita delle persone. Inoltre, il processo decisionale trascura i molti valori non di mercato associati ai contributi della natura alle persone, come la regolamentazione del clima e l’identità culturale».

Unai Pascual (Spagna/Svizzera), che ha co-presieduto l’Assessment insieme a Patricia Balvanera (Messico), Mike Christie (Regno Unito) e Brigitte Baptiste (Colombia), spierga che «Con oltre 50 metodi e approcci di valutazione, non mancano i modi e gli strumenti per rendere visibili i valori della natura. Solo il 2% degli oltre 1.000 studi esaminati consulta le parti interessate sui risultati della valutazione e solo l’1% degli studi ha coinvolto gli stakeholders in ogni fase del processo di valutazione della natura. Quello che scarseggia è l’utilizzo di metodi di valutazione per affrontare le asimmetrie di potere tra le parti interessate e per incorporare in modo trasparente i diversi valori della natura nel processo decisionale».

Il nuovo Assessment Repot IPBES  è un lavoro profondamente interdisciplinare che, basandosi su un’ampia revisione condotta da esperti in scienze sociali, economia e discipline umanistiche, valuta i valori su oltre 13.000 riferimenti, inclusi articoli scientifici e fonti di informazione provenienti dalla conoscenza indigena e locale. Inoltre, si basa direttamente sul 2019 IPBES Global Assessment, che ha identificato il ruolo della crescita economica come un fattore chiave per la perdita di natura, con 1 milione di specie di piante e animali ora a rischio di estinzione. Per aiutare i responsabili politici a comprendere meglio i modi molto diversi in cui le persone concepiscono e apprezzano la natura, il rapporto fornisce una tipologia nuova e completa dei valori della natura che  evidenzia  «Come diverse visioni del mondo e sistemi di conoscenza influenzino i modi in cui le persone interagiscono e apprezzano la natura».

Perché questa tipologia sia utile al processo decisionale, gli autori del report  presentano 4 prospettive generali: vivere da, con, dentro e come natura. Vivere dalla natura enfatizza la capacità della natura di fornire risorse per sostenere i mezzi di sussistenza, i bisogni e i desideri delle persone, come cibo e beni materiali: «Vivere con la natura si concentra sulla vita “diversa da quella umana”, come il diritto intrinseco dei pesci in un fiume a prosperare indipendentemente dai bisogni umani. Vivere nella natura si riferisce all’importanza della natura come ambiente per il senso del luogo e dell’identità delle persone. Vivere come la natura vede il mondo naturale come una parte fisica, mentale e spirituale di sé stessi».

Il rapporto fa notare che «Negli ultimi quattro decenni, il numero di studi che valutano la natura è aumentato in media di oltre il 10% all’anno. L’obiettivo più importante dei recenti studi di valutazione (2010-2020) è stato il miglioramento della condizione della natura (65% degli studi di valutazione esaminati) e il miglioramento della qualità della vita delle persone (31%), con solo il 4% concentrato sul miglioramento delle problematiche relative a giustizia sociale. Il 74% degli studi valutativi si è concentrato sui valori strumentali, il 20% sui valori intrinseci e solo il 6% sui valori relazionali».

La Balvanera sottolinea che «La valutazione dei valori fornisce ai decisori strumenti e metodi concreti per comprendere meglio i valori che gli individui e le comunità hanno della natura. Ad esempio, mette in evidenza 5 passaggi iterativi per progettare la valutazione in base alle esigenze di diversi contesti decisionali. Il rapporto fornisce anche linee guida su come migliorare la qualità della valutazione tenendo conto della pertinenza, della solidità e dei requisiti di risorse dei diversi metodi di valutazione. Diversi tipi di valori possono essere misurati utilizzando diversi metodi e indicatori di valutazione. Ad esempio, un progetto di sviluppo può produrre benefici economici e posti di lavoro, per i quali è possibile valutare i valori strumentali della natura, ma può anche portare alla perdita di specie, associate a valori intrinseci della natura, e alla distruzione di siti del patrimonio importanti per l’identità culturale, incidendo così sui valori relazionali della natura. Il rapporto fornisce una guida per combinare questi valori molto diversi».

Christie evidenzia che «La valutazione è un processo esplicito e intenzionale. Il tipo e la qualità delle informazioni che gli studi di valutazione possono produrre dipendono in gran parte da come, perché e da chi la valutazione è progettata e applicata. Questo influenza quali e quali valori della natura verrebbero riconosciuti nelle decisioni e quanto equamente sarebbero distribuiti i benefici e gli oneri di tali decisioni». La Baptiste aggiunge che «Riconoscere e rispettare le visioni del mondo, i valori e la conoscenza tradizionale delle popolazioni indigene e delle comunità locali consente alle politiche di essere più inclusive, il che si traduce anche in risultati migliori per le persone e la natura. Inoltre, riconoscere il ruolo delle donne nella gestione della natura e superare le asimmetrie di potere spesso legate allo status di genere, può favorire l’inclusione della diversità dei valori nelle decisioni sulla natura».

Il Rapporto rileva che esistono una serie di valori profondamente radicati che possono essere allineati con la sostenibilità, sottolineando principi come unità, responsabilità, amministrazione e giustizia, sia nei confronti delle altre persone che della natura. Secondo la Balvanera, «Spostare il processo decisionale verso i molteplici valori della natura è una parte davvero importante del cambiamento trasformativo a livello di sistema necessario per affrontare l’attuale crisi globale della biodiversità. Questo comporta la ridefinizione dello “sviluppo” e della “buona qualità della vita” e il riconoscimento dei molteplici modi in cui le persone si relazionano tra loro e con il mondo naturale».

Gli autori dell’Assessment Report  identificano 4 “punti di leva” incentrati sui valori che possono aiutare a creare le condizioni per il cambiamento trasformativo necessario per un futuro più sostenibile e giusto: Riconoscere i diversi valori della natura; Incorporare la valutazione nel processo decisionale; Riformare le politiche e le normative per interiorizzare i valori della natura; Cambiare le norme e gli obiettivi sociali sottostanti per allinearli agli obiettivi globali di sostenibilità e giustizia. La Pascual spiega ancora; «La nostra analisi dimostra che vari percorsi possono contribuire a raggiungere un futuro giusto e sostenibile. Il rapporto presta particolare attenzione ai percorsi futuri legati a “economia verde”, “decrescita”, “gestione della terra” e “protezione della natura”. Sebbene ogni percorso sia sostenuto da valori diversi, condividono principi in linea con la sostenibilità. Anche i percorsi derivanti da diverse visioni del mondo e sistemi di conoscenza, ad esempio quelli associati al vivere bene e ad altre filosofie del vivere bene, possono portare verso la sostenibilità».

Tra gli altri strumenti offerti dal Rapporto per rafforzare la presa in considerazione di una maggiore diversità dei valori della natura nel processo decisionale ci sono: un’esplorazione dei punti di ingresso per la valutazione in tutte le parti del ciclo politico; 6 linee guida interconnesse incentrate sui valori per promuovere percorsi di sostenibilità; una valutazione del potenziale dei diversi strumenti di politica ambientale per sostenere il cambiamento trasformativo verso futuri più sostenibili e giusti, rappresentando valori diversi e un’illustrazione dettagliata delle capacità richieste dai decisori, per promuovere la considerazione e l’inclusione dei diversi valori della natura nelle decisioni.

Presentando il rapporto, la presidente dell’IPBES Ana María Hernández Salgar ha concluso: «Stiamo perdendo la biodiversità e i contributi della natura alle persone si stanno degradando più velocemente ora che in qualsiasi altro momento della storia umana. Questo è in gran parte dovuto al fatto che il nostro attuale approccio alle decisioni politiche ed economiche non tiene sufficientemente conto della diversità dei valori della natura. L’IPBES Values Assessment viene pubblicato in un momento estremamente importante, appena prima dell’accordo previsto entro la fine dell’anno dalle parti della Convention on Biological Diversity per un nuovo Global Biodiversity Framework per il prossimo decennio. Le informazioni, le analisi e gli strumenti offerti da Values Assessment danno un contributo inestimabile a tale processo»,

E il primo partner IPBES a commentare il rapporto è stata proprio la segretaria esecutiva della CBD, Elizabeth Maruma Mrema, che lo ha definito tempestivo: «Questa “valutazione dei valori” ci aiuterà a comprendere meglio i diversi modi in cui le persone interagiscono e traggono vantaggio dalla natura, e ci aiuterà anche a capire il modo in cui possiamo misurarli. Ai sensi della Convenzione, questa comprensione sfumata dei valori fornirà una solida base per una migliore progettazione delle politiche a livello nazionale, compreso il mainstreaming, la pianificazione nazionale e la politica economica, nel più ampio contesto delle politiche nazionali per lo sviluppo sostenibile. Quest’anno alla COP15, i governi dovrebbero adottare un Global Biodiversity Framework che consentirà al mondo di piegare la curva sulla perdita di biodiversità e di metterci su un percorso di vita in armonia con la natura. L’attuazione degli obiettivi e dei target in ​​questo quadro globale sulla biodiversità, che integrerà l’Agenda di sviluppo sostenibile 2030, è assolutamente supportata dalla conoscenza dei diversi tipi di valori della natura, come dimostrato nella valutazione dei valori IPBES. Per questo, plaudo al lavoro di tutti gli esperti IPBES e attendo con impazienza il suo utilizzo attivo da parte di tutte le Parti e degli alla Convenzione».

La direttrice esecutiva cdell’United Nations environment programme (Unep), Inger Andersen, ha ricordato che «La natura è ciò che ci sostiene tutti. Ci fornisce cibo, medicine, materie prime, ossigeno, regolazione del clima e molto altro ancora. La natura, in tutta la sua diversità, è il bene più grande che l’umanità possa mai desiderare. Eppure il suo vero valore è spesso escluso dal processo decisionale. Il sistema di supporto vitale della natura è diventato un’esternalità che non arriva nemmeno sul foglio del libro mastro. E così, si perde nella ricerca del profitto a breve termine. Se non apprezziamo la natura e non ne rendiamo conto nel processo decisionale, continuerà ad andare persa. E questa non può che essere una cattiva notizia per l’umanità. La valorizzazione della natura è fondamentale per il successo del post-2020 Global Biodiversity Framework, attualmente in fase di negoziazione tra gli Stati membri delle Nazioni Unite. E’ per questo motivo che il Values Assessment report dell’IPBES, il cui segretariato è ospitato dall’Unep, è così cruciale. Questa relazione chiarisce che dobbiamo porre la valutazione scientifica della natura al centro del processo decisionale economico. L’Onu ha adottato il System of Environmental and Economic Accounting come standard per i conti nazionali dei Paesi. Dobbiamo assicurarci che sia implementato in tutto il mondo, per apprezzare finalmente la natura per il suo incredibile contributo e quindi proteggerla».

Per Audrey Azoulay, direttrice generale dell’Unesco, «La diversità delle espressioni culturali è un’opportunità straordinaria per capire come viene percepita la biodiversità in tutto il mondo, imparare gli uni dagli altri e immaginare soluzioni. Questo rapporto di valutazione IPBES sui valori è un passo importante verso questo obiettivo, per comprendere e cambiare il modo in cui ci relazioniamo con la natura. Fare pace con la natura è una questione di cambiamento comportamentale, etico e di valori. La riconciliazione sta già avvenendo nei siti Unesco in tutto il mondo e queste nuove relazioni possono essere condivise con il mondo. Per questo, crediamo nel potere delle scienze umane e sociali e dell’educazione».

Il direttore generale della Fao, Qu Dongyu, ha sottolineato che «Gli ecosistemi resilienti e produttivi sono alla base dei sistemi agroalimentari sostenibili. Una migliore comprensione dei molteplici valori e benefici della natura è essenziale per decisioni corrette che incidono sull’uso e sulla conservazione delle nostre risorse naturali. I responsabili politici devono valutare in che modo le loro decisioni influenzeranno le diverse componenti della biodiversità e i diversi segmenti della società in tutto il mondo e nel tempo. Questo Assessment Report IPBES offre un’ampia gamma di opzioni, prospettive e approcci per aiutare a integrare i diversi valori della natura nelle politiche. I risultati del rapporto IPBES rafforzeranno gli sforzi per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile, per affrontare gli impatti della crisi climatica, della perdita di biodiversità e del degrado dell’ecosistema e per aprire potenziali percorsi olistici per una migliore produzione, una migliore nutrizione, un ambiente migliore e una vita migliore per tutti, senza lasciare indietro nessuno».

Achim Steiner, amministratore dell’United Nations development programme (Undp), ha concluso: «L’IPBES, il principale meccanismo mondiale per il dialogo politico basato sull’evidenza sul rapporto tra persone e natura, ha presentato il suo Assessment Report sui valori e la valutazione della natura. Il rapporto evidenzia un grande gap tra scienza e politica, con meno del 5% degli studi di valutazione che si sono fatti strada nella politica. Con il completamento del Global Biodiversity Framework post-2020, il Values ​​Assessment sta aiutando a colmare questo gap di lunga data supportando i decisori nella scelta e nella progettazione di metodi di valutazione appropriati per la natura. Fornisce inoltre una roadmap  tanto necessaria ai Paesi per rendere operativi i loro impegni in materia di biodiversità e gli obiettivi di sviluppo sostenibile dipendenti dalla natura».

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