La controriforma medioevale della caccia di Fratelli d’Italia
Dove sono finiti l’opposizione e gli animalisti?
[21 Novembre 2022]
Il 16 novembre, con un’intervista al Secolo d’Italia, Sergio Berlato, europarlamentare di Fratelli d’Italia-Ecr, ha presentato una proposta per la modifica della legge 157/92 sulla caccia, dicendo che «Diventa quindi necessario aggiornare una legge divenuta ormai obsoleta ed inadeguata a garantire una corretta gestione del patrimonio faunistico e degli habitat naturali. Riteniamo necessario adattarla al contesto, anche temporale, in cui va applicata, sicuramente nel rispetto delle direttive comunitarie ma anche nel rispetto degli usi, costumi, tradizioni locali».
Ma, come ha fatto subito notare Angelo Bonelli di Europa Verde/Sinistra Italiana, in realtà la legge Berlato sarebbe una controriforma che violerebbe le direttive europee che si dice di voler rispettare. In effetti, come riassume Bonelli, la proposta di Berlato riassume il peggior campionario dell’estremismo venatorio circolato in questi anni: «Questa è la proposta dell’On. Berlato di Fdi che viola tutte le direttive europee e leggi di tutela ambientale e faunistica. Noi siamo pronti alla battaglia in parlamento per difendere ambiente e animali da questi sterminatori. E’ una vergogna! Faremo dura opposizione e ostruzionismo. Stop caccia!!. Questa la proposta di legge massacra ambiente e animali di Fdi chiesta da On. Berlato»
Verdi e Sinistra sono tra i pochissimi a reagire di fronte a proposte per modificare la legge 157/92 sulla raccia sembrano scritte sotto dettatura del peggiore estremismo venatorio e in sostanza chiedono di: Ridurre i parchi protetti (Direttiva europea e accordi internazionali firmati dall’italia chiedono di portare la superficie protetta al 30%); abolire le giornate di silenzio venatorio; allungare le giornate cacciabili di un’ora; allungare i periodi cacciabili; aumentare il numero di specie cacciabili; aumentare il numero di specie da usare come richiami vivi; eliminare l’anello di riconoscimento ai richiami vivi; ampliare le zone cacciabili; concedere l’abilitazione alla caccia a 16 anni; poter trasportare armi nei parchi; poter cacciare anche su terreni innevati; poter cacciare nelle zone allagate dalle piene dei fiumi; legalizzare la vendita o l’acquisto di animali abbattuti o detenuti; convertire alcune pene da sanzioni penali ad amministrative. E la controriforma non si ferma qui, tanto che più che essere quella normativa “europea” che vorrebbe far credere Berlato, sembra una magna charta della caccia dei tempi del Sacro Romano Impero di Pipino il breve.
Infatti, la proposta di legge di Fratelli d’Italia – che ignora totalmente la contrarietà alla caccia della maggioranza degli italiani e il fatto che gli italiani chiedano che la caccia sia più regolamentata e non deregolamentata – è un vero e proprio ritorno indietro: estensione della caccia e depenalizzazione dei reati venatori.
Una controriforma che libererebbe i cacciatori e i loro protettori politici da fastidi come quello della recente ordinanza del Consiglio di Stato sul calendario venatorio delle Marche che ha ribadito che il il ruolo scientifico dell’Ispra nella gestione della caccia in Italiaè centrale. Non a caso la Federcaccia Brescia – una delle aree a più a elevata concenrtwzione venatoria e di bracconaggio in Europa – ha chiesto al governo di destra d’intervenire proprio per ridimensionare il ruolo di Ispra: «Il ruolo dell’Ispra è sempre più cruciale nella gestione della caccia in Italia; i ministeri dell’Ambiente e in subordine dell’Agricoltura, ma in generale tutto il governo, devono dunque intervenire per assicurarsi di avere a che fare con un ente mosso solo da ragioni scientifiche, non ideologiche e neppure politiche. Di fatto, il parere dell’Ispra, pur non obbligatorio [in realtà è obbligatorio ma non vincolante, ndr], non in linea con le risultanze scientifiche degli altri Paesi europei e non motivato tecnicamente nei suoi rilievi, va accolto integralmente, se dunque non s’interviene sulla sua struttura è inevitabile doversi confrontare con calendari venatori contratti sia a inizio sia a fine stagione».
Un problema che la proposta di Berlato risolverebbe alla radice, consegnando la fauna ai cacciatori.
E’ evidente che Fratelli d’Italia sta pagando alcune cambiali elettorali, contando sulla complicità di pezzi dell’opposizione che sulla caccia hanno posizioni simili e sul silenzio di quella parte “animalista” della maggioranza il cui amore per gli animali si ferma ai gattini, ai barboncini e agli agnellini di Berlusconi e della Brambilla e ai mufloni dell’Isola de Giglio. Intanto, la controriforma del “caccia liberi tutti”, sta passando sotto silenzio.