La Cop28 e la natura. Il mondo non nega più la nostra dannosa dipendenza dai combustibili fossili

Inger Andersen: «Abbiamo le soluzioni, sappiamo cosa è necessario fare. E l’azione non può più aspettare»

[15 Dicembre 2023]

Commentando i risultati della 28esima Conferenza delle parti dell’United Nations framework convention on climate change (COP28 Unfccc) conclusasi il 13 dicembre a Dubai, la direttrice esecutiva dell’United Nations environmente programme (Unep) Inger Andersen ha detto che «La COP28 ha rivolto, per la prima volta ai colloqui sul clima, un chiaro appello ai Paesi ad abbandonare i combustibili fossili. L’accordo non è perfetto, ma una cosa è chiara: il mondo non nega più la nostra dannosa dipendenza dai combustibili fossili. Ora passiamo dalla contrattazione all’azione. Come ha affermato il segretario generale dell’Onu, l’eliminazione graduale dei combustibili fossili è inevitabile. Questo significa un’azione reale per una rapida transizione dai combustibili fossili, soprattutto per il G20, e un’azione reale sui molti altri aspetti positivi concordati alla COP28: il quadro sul Global Goal on Adaptation, l’operatività del Loss and Damage Fund e i nuovi impegni sul raffreddamento sostenibile, sulla riduzione del metano, sulla triplicazione degli obiettivi di energia rinnovabile e sulle scoperte ambientali».

La Andersen ha sottolineato che «La realtà, come delineato nell’Emissions Gap Report dell’Unep  pubblicato prima della COP, è che non siamo sulla buona strada per realizzare un mondo resiliente, giusto e low-carbon. Questa realtà non è ancora cambiata. Ora deve iniziare il duro lavoro di decarbonizzazione. Per avere qualche speranza di farlo in linea con ciò quel che la scienza ci chiede, dobbiamo stanziare maggiori finanziamenti per sostenere i Paesi in una transizione giusta, equa e pulita, il che è particolarmente importante per le nazioni in via di sviluppo che devono fare un balzo verso un’economia e uno sviluppo low-carbon. Il finanziamento e i mezzi di attuazione sono quindi fondamentali, poiché ogni Paese in via di sviluppo deve avere la capacità di porre fine urgentemente alla povertà energetica, realizzare il proprio potenziale di sviluppo sostenibile e raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Abbiamo le soluzioni; sappiamo cosa è necessario fare. E l’azione non può più aspettare».

L’International Union for Conservation of Nature and Natural Resources (IUCN) considera un passo avanti la decisione presa dai governi alla 28esima Conferenza delle parti dell’United Nations framework convention on climate change (COP28 Unfccc) di abbandonare i combustibili fossili, ma aggiunge che «Continuiamo a chiedere una maggiore azione per il clima e una chiara eliminazione graduale dei combustibili fossili. Questa eliminazione graduale è fondamentale per prevenire gli impatti peggiori dei cambiamenti climatici galoppanti e per consentire alla natura di svolgere appieno il suo ruolo nell’affrontare la crisi climatica».

L’IUCN accoglie con favore il forte riconoscimento del contributo della natura nei risultati formali del Global Stocktake: «Riteniamo che, oltre a una transizione energetica rapida e giusta, investire in ecosistemi sani e soluzioni basate sulla natura sia fondamentale per mantenere vivo l’obiettivo di 1,5° C. La natura offrirà potenti benefici in termini di adattamento e mitigazione, a condizione che intraprendiamo azioni ambiziose verso la decarbonizzazione delle nostre economie e società. La COP28  è stata eccezionale nel riconoscere l’importanza della natura. C’è stata un’ondata di sostegno per affrontare congiuntamente la crisi climatica e quella della biodiversità. Sono stati compiuti progressi su una serie di iniziative chiave su soluzioni basate sulla natura , agricoltura, acquamangrovie e oceani, tra gli altri».

L’IUCN  ricorda che «La scienza ci dice che ogni incremento del riscaldamento si tradurrà in maggiori perdite e danni sia per gli esseri umani che per la natura» e come ha sottolineato l’aggiornamento della Lista Rossa IUCN presentato proprio alla COP28 di Dubai, «Il cambiamento climatico sta già avendo un impatto sulle specie e sugli ecosistemi, con conseguenze disastrose per il benessere umano».

Secondo l’IUCN, «Un risultato notevole della COP28 è stata l’operatività del fondo per perdite e danni e gli impegni iniziali di finanziamento a esso destinati. Rimaniamo preoccupati per la mancanza di progressi nella fornitura efficace di finanziamenti per il clima, in particolare per l’adattamento. Accogliamo con favore il maggiore riconoscimento del ruolo delle popolazioni indigene nella salvaguardia di ecosistemi sani e ricchi di biodiversità. L’IUCN chiede che maggiori finanziamenti per il clima siano forniti direttamente a loro in via prioritaria».

L’International Union for Conservation of Nature and Natural Resources conclude: «Riconoscendo il ruolo della natura stiamo facendo passi nella giusta direzione. In combinazione con l’aumento dei finanziamenti per il clima e l’eliminazione graduale dei combustibili fossili, ciò contribuirà a realizzare un futuro sostenibile per tutti noi».