La genitorialità prolungata aiuta i giovani corvi a diventare più intelligenti
Biologia, ambiente e vita sociale consentono ai corvidi e agli esseri umani di apprendere abilità che favoriscono la loro sopravvivenza
[12 Giugno 2020]
Lo studio “Extended parenting and the evolution of cognition”, pubblicato recentemente su Philosophical Transactions of the Royal Society B da Natalie Uomini e Russell D. Gray del Max-Planck-Institut für Menschheitsgeschichte (MPI-SHH), da Michael Griesser della Sun Yat-sen University e dell’Universität Konstanz e dalla ricercatrice britannica Joanna Fairlie, analizza i dati sulla vita sociale e la life-history di diverse migliaia di uccelli canori, tra i quali 127 corvidi, la famiglia che comprende ghiandaie, corvi, cornacchie e gazze. I risultati dimostrano che rispetto agli altri uccelli i corvidi hanno cervelli più grandi e un’”infanzia estesa”, durante la quale «i genitori offrono ai giovani un rifugio sicuro per apprendere e praticare le abilità di cui hanno bisogno per sopravvivere da adulti».
All’MPI-SHH fanno notare che «Anche gli esseri umani sono insoliti tra i primati per la lunghezza della nostra “infanzia estesa”». Gli scienziati pensano che «Questo periodo dell’infanzia e dell’adolescenza, che ci dà molto tempo per esplorare, creare e imparare, sia un motivo essenziale per cui siamo abbastanza intelligenti da apprendere abilità che richiedono anni per essere padroneggiate».
Ma gli umani non sono le uniche specie con un’infanzia lunga: anche gli elefanti, alcuni pipistrelli, le balene, i delfini e alcuni uccelli – specialmente i corvidi – la hanno.
Il team di ricercatori si è chiesto se un’infanzia estesa rende intelligenti anche altre specie e, in tal caso, qual è il ruolo della genitorialità? Per rispondere a queste domande ha nesso insieme i risultati del lavoro sul campo su due specie di corvidi: le ghiandaie siberiane (Perisoreus infaustus) e corvi della Nuova Caledonia (Corvus moneduloides) e ne è venuta fuori una nuova visione rivoluzionaria sull’evoluzione dell’intelligenza che mette al centro la genitorialità.
I ricercatori hanno passato anni a osservare queste due specie di uccelli in natura capire in che modo l’apprendimento dei giovani uccelli e la loro sopravvivenza in età adulta siano legati alle cure genitoriali ricevute durante l’adolescenza. In un sito in Svezia, i ricercatori hanno realizzato esperimenti sul campo per testare la capacità delle giovani ghiandaie siberiane di apprendere abilità vitali cruciali: riconoscere un predatore pericoloso e aprire una puzzle box per accedere al cibo. Nel Paleartico settentrionale, le ghiande siberiane vivono in gruppi familiari che possono includere non solo i giovani di una coppia riproduttiva, ma anche i giovani nati in altri gruppi e che possono restare con il gruppo familiare allargato anche per 4 anni. I ricercatori hanno scoperto che i giovani che sono rimasti con i genitori ne hanno beneficiato di più: «Hanno imparato più velocemente guardando i loro genitori e hanno ricevuto più cibo dai loro genitori»-
IN un sito di studio in Nuova Caledonia, i ricercatori hanno seguito i corvi della Nuova Caledonia per capire come i giovani di questa specie – notoriamente molto intelligente e in grado di costruire e manipolare attrezzi – imparano un’abilità essenziale per la loro sopravvivenza: creare strumenti per recuperare del cibo. «Ci vuole circa un anno per imparare questa abilità – spiegano all’MPI-SHH – un investimento che in termini di tempo è costoso per i genitori che devono ancora nutrire i giovani. Sorprendentemente, questi corvi possono stare con i loro genitori per un massimo di tre anni, consentendo una “infanzia” molto più lunga della maggior parte degli altri corvi. I genitori e gli altri adulti sono estremamente tolleranti nei confronti dei giovani corvi. Mentre gli adulti usano uno strumento per procurarsi il cibo, nutrono i giovani, li tengono d’occhio e tollerano persino il furto dello strumento e il contatto fisico dei giovani. Come risultato di questo ambiente di apprendimento tollerante, i corvi della Nuova Caledonia hanno la più grande dimensione
Gli autori dello studio sostengono che il ruolo essenziale svolto dalla genitorialità nell’evoluzione cognitiva è stato finora trascurato: «Spesso considerata semplicemente una faccenda inevitabile, la cura genitoriale è la ragione per la quale i bambini possono trascorrere la loro infanzia imparando e facendo errori».
Griesser evidenzia che «La genitorialità estesa ha profonde conseguenze per l’apprendimento e l’intelligenza. Le opportunità di apprendimento nascono dall’interazione tra infanzia estesa e genitorialità estesa. Il rifugio sicuro offerto dalla genitorialità estesa è fondamentale per le opportunità di apprendimento. Crea lunghi periodi di sviluppo che si ripercuotono nell’infanzia estesa».
Oltre ad andare a beneficio dei giovani “studenti”, la genitorialità prolungata aiuta a pagare i costi di una lunga infanzia: «Dover nutrire altre bocche è costoso, ma quando c’è abbastanza cibo disponibile nell’ambiente, i genitori possono permettersi di continuare a nutrire i giovani più a lungo – spiegano i ricercatori – Con un rifugio sicuro, i giovani uccelli hanno il tempo di far crescere un cervello più grande, apprendere abilità difficoltose e accedere a risorse alimentari vitali. Queste abilità acquisite portano a una migliore sopravvivenza e forse consentono alle specie anche di espandersi in nuovi ambienti».
Per analizzare le differenze tra I corvidi e tutti gli altri passeriformi, I ricercatori hanno usato metodi comparativi filogenetici. Come gli esseri umani, i corvidi hanno cervelli molto più grandi rispetto alle loro dimensioni corporee, hanno anche periodi di sviluppo prolungati, sia nel nido che dopo l’involo, un’altra caratteristica che li fa somigliare agli umani. La Uomini fa notare che «Sia gli esseriumani che i corvidi trascorrono la giovinezza imparando abilità vitali, circondati da adulti tolleranti che supportano il loro lungo processo di apprendimento. Inoltre, i corvidi e gli umani hanno la capacità di apprendere per tutta la vita: un tipo di intelligenza flessibile che consente agli individui di adattarsi ai mutevoli ambienti per tutta la vita».
Da questo studio emerge con forza l’importanza della genitorialità: «I genitori hanno un ruolo vitale nell’aiutare i cervelli dei giovani a diventare più intelligenti – concludono i ricercatori – I bambini, come i giovani uccelli, non possono acquisire le capacità isolatamente. Invece hanno bisogno di un ambiente educativo e di supporto che consenta lo sviluppo del pieno potenziale del loro grande cervello».