La Gran Bretagna istituirà tre aree marine altamente protette. Ma ne boccia due

Gli ambientalisti: primo passo, ma così ci vorranno 260 anni per raggiungere il 30% di mare protetto

[28 Febbraio 2023]

Il governo conservatore britannico ha annunciato che prima del 6 luglio istituirà le rime tre Highly Protected Marine Areas (HPMA – aree marine ad alta protezione), «Mantenendo gli impegni stabiliti nell’Environmental Improvement Plan, le aree marine altamente protette consentiranno alla natura di riprendersi completamente rimuovendo tutte le attività dannose tra cui la pesca, la costruzione e il dragaggio, aumentando la biodiversità marina e sostenendo la prosperità degli ecosistemi resistenti al clima. Dalla salvaguardia degli habitat del “blue carbon” per aiutare ad affrontare il cambiamento climatico; proteggere le zone di alimentazione e di nursery di specie ittiche importanti dal punto di vista commerciale come il merluzzo e l’aringa; fino a invertire gli impatti dell’attività umana sugli ecosistemi marini degradati, le prime tre aree marine altamente protette sono state scelte per l’importanza ecologica del ripristino della natura nei siti».

I tre siti che verranno istituiti sono: ma del 6 luglio 2023 e sono Allonby Bay (Mare d’Irlanda), Dolphin Head (Canale orientale) e North East of Farnes Deep (Mare del Nord settentrionale).

Allonby Bay ospita habitat di “blue carbon” che catturano e stoccano  carbonio. Il sito contiene anche scogliere honeycomb e letti di cozze che possono purificare l’acqua e fornire un’importante protezione contro l’erosione costiera. Saranno protetti anche gli habitat di nursery e di riproduzione di una serie di specie commerciali tra cui merluzzo, passera di mare, sogliola e aringa.

Dolphin Head è stato degradato dagli impatti antropici, quindi l’HPMA rappresenta un’opportunità per recuperare completamente habitat e specie. Contribuirà a proteggere le aree di alimentazione e di nursery di molte importanti specie ittiche commerciali ed habitat ecologicamente importanti come quelli formati dalla Sabellaria spinulosa.

Il North East of Farnes Deep ha alti livelli di biodiversità. Le vaste aree di habitat fangosi sono importanti per lo stoccaggio del carbonio e per molte  specie, tra le quali uccelli, mammiferi marini e pesci. Comprende anche gli habitat di riproduzione e nursery per almeno 10 specie importanti dal punto di vista commerciale come la rana pescatrice, la triglia il merlano e l’eglefino.

Il segretario all’ambiente Thérèse Coffey ha sottolineato che «ll nostro Environment Improvement Plan ci mette sulla strada per fornire un ambiente marino migliore e arrestare il declino della biodiversità, il che è un vantaggio per tutti noi. Le aree marine altamente protette sono un passo avanti fondamentale per consentire ai nostri ecosistemi di prosperare, aumentare la resilienza climatica e garantire un ambiente marino sano e produttivo per le generazioni a venire. Le prime tre aree marine ad alta protezione comprendono siti costieri e offshore e integreranno la rete esistente di aree marine protette che coprono il 40% delle acque inglesi. La loro introduzione segue le raccomandazioni della  Benyon Review per aiutare ad avere oceani e mari puliti, sani, sicuri, produttivi e biologicamente diversi e promuove l’impegno del governo a proteggere almeno il 30% degli oceani globali entro il 2030».

Infatti, anche secondo il ministro della marina Lord Benyon, «Questo è un passo avanti cruciale per aiutare il ripristino dell’ecosistema marino nelle nostre acque e sono lieto di vedere che oggi le mie raccomandazioni diventano realtà oggi. Le prime di queste aree marine altamente protette non solo proteggeranno specie e habitat importanti, ma spingeranno il Regno Unito a proseguire nella sua missione di proteggere almeno il 30% degli oceani globali entro il 2030».

Il presidente di Natural England, Tony Juniper, ha aggiunto: «La sostenibilità a lungo termine del nostro oceano e la sua capacità di fornire i servizi ecosistemici essenziali che ci aiuteranno ad affrontare la sfida del cambiamento climatico, proteggere la sicurezza alimentare e sostenere l’economia costiera e marina dipende in parte dalla presenza delle giuste protezioni. La designazione delle prime tre Aree Marine di Alta Protezione ci spinge verso questo obiettivo. Accolgo con favore questo come un primo passo verso una maggiore protezione della nostra fauna marina. Non vedo l’ora di lavorare con il governo per identificare ulteriori aree in cui importanti habitat e specie marine possono beneficiare dei massimi livelli di protezione».

Nel 2022 il governo conservatore aveva aperto le consultazioni su 5 siti pilota, ma alla fine ha deciso di escludere dall’istituzione delle nuove HPMA due siti: Lindisfarne e Trevelyan Inner Silver Pit South a causa dell’impatto sulla  pesca.

Una decisione che non piace a Callum Roberts dell’università di Exeter che fa presente che  «Le aree farebbero una grande differenza per la vita marina al loro interno, ma coprirebbero solo lo 0,5% dei mari inglesi. A questo ritmo di progresso ci vorranno 260 anni per raggiungere il livello di protezione che secondo la scienza è necessario, ovvero il 30% dei mari altamente protetti».

Wildlife Trusts ha commentato: Tre è meglio di niente, ed è comunque sorprendente che faremo la storia designando per la prima volta siti altamente protetti. Ma non è abbastanza». Lissa Batey a capo della conservazione marina di Wildlife Trusts, ha aggiunto: «Sono davvero sorpresa che il governo abbia deciso di designare solo 3 dei cinque HPMA proposti. Sono un buon primo passo, ma dobbiamo davvero fare di più se vogliamo invertire la tendenza, favorire il ecupero della natura e riportare la fauna selvatica».

Anche per Richard Hill della Marine Conservation Society «E’ un passo avanti, ma un piccolo passo. E’ un peccato che il governo non sia un po’ più ambizioso nel proteggere i nostri mari».