La guerra tra gruppi di animali aumenta la sopravvivenza dei cuccioli
Il caso delle manguste nane del Sudafrica
[20 Marzo 2024]
Le battaglie tra gruppi concorrenti di animali – esseri umani compresi – possono portare a lesioni gravi o alla morte e si è sempre pensato chela guerra tra gruppi avesse un effetto negativo sul successo riproduttivo, ma secondo lo studio “A positive effect of cumulative intergroup threat on reproductive success”, pubblicato recentemente su Proceedings of the Royal Society, Series B da un team di ricercatori britannici dell’università di Bristol e australiani dell’University of New England – Armidale, «La prole degli animali può sopravvivere meglio quando i loro gruppi sono in maggiore conflitto con le fazioni rivali».
Per arrivare a questa conclusione contro-deduttiva i ricercatori hanno utilizzato un decennio di dati sulla life-history di una popolazione selvatica di manguste nane (Helogale parvula), scoprendo che «Il tasso di sopravvivenza dei cuccioli in realtà aumentava quando la minaccia cumulativa di conflitto con gruppi rivali era maggiore».
Le manguste nane sono i carnivori più piccoli dell’Africa e vivono in gruppi territoriali di 5 – 30 individui che si riproducono in modo cooperativo. Lo studio, finanziato da un European Research Council Consolidator Grant. fa parte del Dwarf Mongoose Research Project delle università di Bristol e Pretoria che studia ininterrottamente dal 2011 gruppi selvatici di manguste nane abituati alla presenza dei ricercatori. Gli animali dello studio vengono contrassegnati individualmente con tintura per capelli bionda, vengono addestrati a salire su una bilancia per pesarsi e possono essere osservati. da pochi metri di distanza mentre svolgono il loro comportamento naturale in condizioni ecologicamente valide
L’autrice principale dello studio, Amy Morris-Drake, della School of Biological Sciences di Bristol, sottolinea che «I gruppi impegnati in più interazioni intergruppo non hanno prodotto più giovani. Piuttosto, una maggiore minaccia da parte di estranei era associata a una maggiore probabilità di sopravvivenza dei cuccioli una volta emersi dalla tana di riproduzione».
Per capire cosa potrebbe portare al miglioramento della sopravvivenza dei cuccioli. il team ha condotto osservazioni comportamentali dettagliate dei gruppi di studio di manguste nane in Sudafrica, scoprendo che quando incontrano rivali o indicatori della loro recente presenza, gli adulti aumentano il loro comportamento di sentinella (guardia alzata). L’autore senior dello studio, il professor Andrew Radford dell’università di Bristol, spiega che «L’aumento del comportamento sentinella è probabilmente un tentativo di raccogliere maggiori informazioni sull’altro gruppo. Ma le sentinelle rilevano anche le minacce predatorie e avvertono i compagni di gruppo del pericolo, quindi di conseguenza i cuccioli vulnerabili sono potenzialmente più sicuri».
L’aspettativa generale è che il conflitto tra gruppi abbia conseguenze negative per il successo riproduttivo. In uno dei rari studi precedenti su questo tema, “Between-Group Competition Impacts Reproductive Success in Wild Chimpanzees”, pubblicato nel 2020 su Current Biology da un team di ricercatori del Max-Planck-Institut für evolutionäre Anthropologie, quando c’era un livello di minaccia maggiore da parte di altri gruppi, la sopravvivenza fetale degli scimpanzé era inferiore e gli intervalli tra le nascite erano più lunghi.
Radford sottolinea che «Non stiamo suggerendo che il conflitto abbia un effetto positivo diretto sul successo riproduttivo. Invece, potrebbero esserci benefici collaterali derivanti da cambiamenti comportamentali – come una maggiore vigilanza – che derivano da un aumento del livello di minaccia».
La Morris-Drake conclude: «Il nostro lavoro suggerisce che se vogliamo comprendere l’importanza della guerra sulle società, oltre ai combattimenti reali, dobbiamo considerare le minacce. Inoltre, dobbiamo indagare non solo sulle azioni sul campo di battaglia, ma anche sulle conseguenze più ampie».