La primavera anticipata è la killer dei bombi

Il cambiamento climatico sta facendo uscire prima i bombi del letargo invernale, mettendo a rischio le specie, con un impatto sulle colture agricole umane

[6 Settembre 2022]

Il cambiamento climatico è collegato al declino globale della biodiversità e il suo impatto sulle specie è un campo di ricerca in rapida crescita. In molte aree, il cambiamento climatico aumenta la probabilità di un inizio della primavera e di una fioritura anticipate delle piante cultivate primaverili, delle piante selvatiche e degli alberi. Si tratta  di una fonte di cibo necessaria per le regine dei bombi che escono dal letargo invernale e che cercano polline e nettare dopo essersi svegliate affamate e bisognose di energia.

Lo studio “Strong phenological shifts among bumblebee species in North America can help predict extinction risk”, pubblicato recentemente su Biological Conservation dai biologi Olga Koppel e Jeremy Kerr della facoltà di scienze dell’università di Ottawa, ha scoperto che «L’arrivo anticipato della primavera in alcune parti del Nord America ha un impatto negativo sulla sopravvivenza dei bombi, il che potrebbe potenzialmente minacciare le colture agricole e altre fonti vegetali impollinate dalle api».

Si tratta di uno dei primi studi ad analizzare l’influenza del cambiamento climatico sui cambiamenti climatici stagionali in relazione ai bombi. La Koppel e Kerr hanno scoperto che lei bombi «Stanno spostando di conseguenza i loro tempi di attività all’inizio dell’anno, minacciando la loro capacità di trovare fonti di cibo o facendogliele perdere del tutto».

La Koppel evidenzia che «Questo studio rappresenta una base cruciale per comprendere che il clima può influire sui tempi stagionali degli eventi biologici. La sopravvivenza dei bombi è fortemente nel nostro interesse, poiché dipendiamo fortemente dalle colture agricole impollinate dalle api, inclusi ortaggi, frutta e persino fibre per l’ abbigliamento come il cotone. Le oltre 40 specie di bombi originarie del Nord America forniscono questo prezioso servizio economico».

Essere in grado di abbinare i tempi del risveglio dal letargo invernale con la presenza delle risorse floreali dà un vantaggio alle specie di bombi. Ma è improbabile che I bombi che emergono dal letargo prima dell’arrivo dei fiori primaverili – la loro principale fonte di cibo – sopravvivano e questo porta ad avere  colonie di bombi più piccole con minori probabilità di persistere in quell’area l’anno successivo. I bombi che si sincronizzano con i mutevoli tempi della primavera sfruttano appieno le risorse floreali stagionali ed è più probabile che persistano nel tempo.

La Koppel e Kerr hanno esaminato la relazione tra il clima e l’emere primaverile dei bombi in un database di esemplari provenienti da collezioni museali di tutto il Nord America, che comprende 21 specie e 17.000 individui e  hanno scoperto che «Il clima ha spiegava fortemente la variazione nei tempi di emergenza primaverile in 15 delle 21 specie di bombi».

La Koppel conclude: «Questa ricerca ha dimostrato che i tempi di emergenza dei bombi possono essere fortemente distorti nella direzione dei cambiamenti climatici, il che ha implicazioni per ricerche simili su altre specie, nonché per la conservazione urgente di queste preziose specie di impollinatori. “Questo studio fornisce una roadmap per valutare le risposte temporali su larga scala ai cambiamenti climatici per molti insetti e altri animali».