La salute delle api mellifere sempre più a rischio per molteplici fattori di stress
Gli stress influencer delle api: un livello di complessità a cui non avevamo mai pensato prima
[24 Aprile 2024]
Secondo lo studio “Honey bee stressor networks are complex and dependent on crop and region”, pubblicato recentemente su Current Biology da un team di ricercatori canadesi e statunitensi, «Non è un singolo pesticida o virus a stressare le api mellifere e a incidere sulla loro salute, ma l’esposizione a una complessa rete di molteplici fattori di stress interagenti incontrati durante il lavoro di impollinazione dei raccolti».
Dopo decenni di ricerche sul ruolo svolto da specifici pesticidi, acari parassiti, virus o fattori genetici. gli scienziati non sono stati in grado di spiegare l’aumento della mortalità delle colonie di api e questo ha portato il team di ricerca autore del nuovo studio a chiedersi se, concentrandosi su un fattore di stress alla volta, fosse stato trascurato qualcosa.
L’autore corrispondente della ricerca pubblicata su Current Biology, il biologo Amro Zayed, research chair in genomics all’università canadese di York, sottolinea che «Il nostro studio è il primo ad applicare analisi a livello di sistema o di rete ai fattori di stress delle api su vasta scala. Penso che questo rappresenti un cambiamento di paradigma nel campo perché siamo stati così concentrati sulla ricerca dell’unica grande cosa, la pistola fumante. Ma stiamo scoprendo che le api sono esposte a una rete molto complicata di fattori di stress che cambiano rapidamente nel tempo e nello spazio. E’ un livello di complessità a cui non avevamo mai pensato prima. Per me, questa è la grande sorpresa di questo studio».
Infatti, il team dello studio – che comprendeva anche comprendeva anche ricercatori delle u niversità di British Columbia, Victoria, Lethbridge, Manitoba, Laval e Guelph e di Agriculture and Agri-Food Canada e Ontario Beekeepers’ Association – dà uno sguardo molto più ampio all’interazione dei fattori di stress e ai loro effetti.
All’università di York fanno notare che «Non tutti i fattori di stress, però, sono uguali. Alcuni fattori di stress sono più influenti di altri – quelli che i ricercatori chiamano gli influencer dei social media del mondo delle api – avendo un impatto enorme sull’architettura di una rete altamente complessa e sui loro co-fattori di stress». I ricercatori hanno anche scoperto che «La maggior parte di questi fattori di stress influencer sono virus e pesticidi che compaiono regolarmente in combinazione con altri fattori di stress specifici, aggravando gli effetti negativi attraverso le loro interazioni».
La principale autrice dello studio, la biologa Sarah French dell’università di York, evidenzia che «Capire quali fattori di stress si verificano contemporaneamente e sono in grado di interagire è profondamente importante per svelare il modo in cui influiscono sulla salute e sulla mortalità delle colonie di api mellifere. Ci sono stati molti studi sui principali pesticidi, ma in questa ricerca abbiamo visto anche molti pesticidi minori ai quali di solito non pensiamo o che non studiamo. Abbiamo anche trovato molti virus che gli apicoltori in genere non testano o non gestiscono. Vedere i fattori di stress influencer interagire con tutti questi altri fattori di stress, siano essi acari, altri pesticidi o virus, non è stato solo interessante, ma sorprendente. Il modo in cui i fattori di stress influencer si verificano con altri fattori di stress è simile al modo in cui gli esseri umani sperimentano comorbilità, come quando a qualcuno viene diagnosticata una malattia cardiaca. E’ più probabile che abbiano anche il diabete o l’ipertensione o entrambi, e ognuno di essi ha un impatto sull’altro. E’ simile al modo in cui esaminiamo le colonie di api. Osserviamo tutto ciò che accade nella colonia e poi confrontiamo o amalgamiamo tutte le colonie insieme per osservare i modelli più ampi di quel che sta accadendo e come tutto è correlato. Due o più fattori di stress possono davvero creare una sinergia tra loro. portando ad un effetto molto maggiore sulla salute delle api».
Dal Québec alla British Columbia, le colonie di api hanno il compito di impollinare alcune delle colture più preziose del Canada: mele, olio e semi di canola, mirtilli a cespuglio alto e basso, soia, mirtillo rosso e mais. Lo studio ha coperto più scale temporali, fornendo numerose istantanee, anziché la consueta singola istantanea nel tempo. Il team di ricerca ha scoperto che «Le api mellifere erano esposte in media a 23 fattori di stress contemporaneamente che si combinavano per creare 307 interazioni».
La ricerca fa parte del progetto Beecsi “OMIC tools for assessing bee health”, finanziato con 10 milioni di dollari da Genome Canada nel 2018 per utilizzare strumenti genomici per sviluppare una nuova piattaforma di valutazione e diagnosi della salute basata su marcatori specifici dello stress. All’università di York ricordano che «L’industria delle api mellifere è un’industria da miliardi di dollari. Nel 2021, le api mellifere hanno contribuito con circa 7 miliardi di dollari in valore economico impollinando frutteti, verdure, bacche e semi oleosi come la colza e hanno prodotto da 75 a 90 milioni di libbre di miele. Capire quali sono fattori di stress fornirebbe il massimo beneficio e se gestiti contribuirebbe notevolmente allo sviluppo degli strumenti giusti per affrontarli, qualcosa che spesso manca agli apicoltori».
La French aggiunge che «Sono necessarie ulteriori ricerche per svelare il modo in cui i fattori di stress interagiscono e incidono sulla mortalità delle api mellifere e sulla salute delle colonie in futuro. E’ veramente necessario chiarire quali di questi composti potrebbero avere quella relazione e come possiamo svilupparla per studiare quelle relazioni specifiche».
Ma la scienza potrebbe non riuscirci in tempo: le api mellifere sono in cattive condizioni di salute a causa di morìe di colonie, parassiti, agenti patogeni e fattori di stress in aumento tutto il mondo. Alcuni apicoltori in Canada e negli Usa ischiano di perdere fino al 60% delle loro colonie durante l’inverno.
Zayed conclude: «Il nostro studio suggerisce che alcune combinazioni si verificano molto frequentemente e questo è rilevante perché le vediamo ancora e ancora, ma non sappiamo come queste combinazioni influenzino la salute delle api. la ricerca ci aiuta a stabilire le priorità di quali esperimenti possiamo ora riportare in laboratorio e a stabilire in che modo queste interazioni influenzano le api».