La scimmia baffuta “italiana” conquista la BBC
È una specie distinta riscoperta dal ricercatore italiano Spartaco Gippoliti
[18 Gennaio 2018]
Questa volta greenreport.it ha battuto la BBC e di molte incollature. Infatti BBC News ha appena pubblicato con grande rilievo la “scoperta” di una nuova specie di scimmia al confine tra Etiopia e Sudan della quale aveva dato notizia sul nostro giornale l’11 agosto 2017 Spartaco Gippoliti, della Società italiana per la storia della fauna “Giuseppe Altobello”, che fa parte anche dell’Iucn Ssc Primate Specialist Group.
A sollevare l’attenzione di BBC News è stata la pubblicazione su Primate Conservation dello studio “On the Taxonomy of Erythrocebus with a Re-evaluation of Erythrocebus poliophaeus (Reichenbach, 1862) from the Blue Nile Region of Sudan and Ethiopia”, firmato da Spartaco Gippoliti.
BBC News Science & Environment spiega che «gli scienziati hanno analizzato la distribuzione e l’aspetto fisico degli eritrocebi in Etiopia, confermando che ci sono due specie invece di una». La “nuova” scimmia, come aveva già spiegato Spartaco Gippoliti su greenreport.it, in realtà era già stata descritta come specie a parte nel 1862 dall’esploratore tedesco Theodor Von Heuglin, ma dopo venne dimenticata e confusa con le altre 3-4 sottospecie di eritrocebi, primati che vivono nell’Africa sub-sahariana e che sono tra le scimmie più veloci a terra, raggiungendo i 55 – 65 km all’ora.
BBC News Science & Environment racconta che Gippoliti, lo scopritore dell’Erythrocebus poliophaeus, «ha riesaminato lo status delle specie degli eritrocebi nella regione del Nilo Azzurro dell’Etiopia e del Sudan. La sua analisi lo ha portato a riesumare la classificazione degli eritrocebi del Nilo Azzurro (Erythrocebus poliophaeus) proposta per la prima volta più di 150 anni fa. Quella designazione fu abbandonata nel 1927, quando lo zoologo tedesco Ernst Schwarz riorganizzò la tassonomia del gruppo di primati e decise che c’era una sola specie. Il primate baffuto appena riconosciuto vive nel bacino del Nilo Azzurro nell’Etiopia occidentale e nel vicino Sudan, è geograficamente separato dagli altri eritrocebi della regione paludosa del Sudd nel Sud Sudan e degli altipiani etiopici».
Gli Erythrocebus poliophaeus – che sono stati chiamati da Gippoliti Eritrocebi di Heuglin in onore del loro primo scopritore – hanno facce e naso neri e mancano della caratteristica fascia tra l’orecchio e l’occhio che si trova negli Erythrocebus patas. Gippoliti ha detto a BBC News Science & Environment: «Il concetto di base del genere Erythrocebus è rimasto invariato da circa 100 anni e la scoperta di una specie distinta che vive nel Sudan orientale e nell’Etiopia occidentale metterà sotto i riflettori una regione dell’Africa poco conosciuta, offrendo opportunità per nuovi progetti di conservazione nell’area».
Anthony Rylands, di Global Wildlife Conservation ha commentato la scoperta italiana: «C’è una notevole variabilità in questi primati straordinari ed è solo attraverso questo tipo di ricerca scrupolosa che otteniamo una corretta gestione della loro diversità, così da poter proteggere in modo più efficace queste specie dalle minacce che affrontano».
Intanto la scimmia baffuta “italiana” si è conquistata la copertina dell’ultimo numero di Primate Conservation, nonostante vi siano descritte altre nuove specie come un lemure nano in Madagascar e due tarsi in Indonesia e due nuove sottospecie di loris snelli nello Sri Lanka.