La Shell autorizzata a trivellare l’Artico: decisione finale di Obama
Sierra Club: «E’ la scelta sbagliata, questa lotta è tutt'altro che finita»
[18 Agosto 2015]
Il Bureau of Safety and Environmental Enforcement Usa ha dato il via libera finale alla Shell per trivellare l’Artico nel Mare dei Chukchi, al largo delle coste dell’Alaska. La Shell aveva già ricevuto a luglio la conditional approval dell’Amministrazione Obama per trivellare l’Artico, ma fino ad ora non aveva potuto iniziare perché gli impianti non erano dotati del capping stack, un dispositivo utilizzato per fermare le fuoriuscite di petrolio, come la fuoriuscita della Deepwater Horizon del 2010 che ha svversato 210 milioni di galloni di petrolio nel Golfo del Messico. Il capping stack era a bordo del rompighiaccio Fennica, che era fermo a Portland, nell’Oregon, per riparare uno squarcio sulla fiancata.
La partenza del Fennica verso il Mare dei Chukchi è stata ritardata di quasi due giorni dagli attivisti ambientalisti sospesi sotto il St Johns Bridge di Portland, da kayak-attivisti in ‘acqua e da manifestanti a terra che hanno impedito al rompighiaccio di lasciare il porto. E’ stata sola una delle decine di proteste che hanno avuto luogo in tutti gli Usa per chiedere – invano . al presidente Barack Obama di fermare la Shell e la trivellazione petrolifera/gasiera nell’Artico.
Una forma di pressione che comunque continua perché Obama quest’anno ha l’opportunità di rivalutare le concessioni petrolifere e gasiere della Shell esistenti e di riconsiderare quelle future. Inoltre, l’amministrazione Obama sta portando a termine il prossimo piano quinquennale, con il a quale il presidente ha il potere di impedire ogni trivellazione nel Mar Glaciale Artico.
Michael Brune, direttore di Sierra Club, la più grande e diffusa associazione ambientalista statunitense, non nasconde la sua delusione: «La decisione del presidente Obama di concedere alla Shell i permessi finali di trivellazione va contro la scienza, la volontà del popolo, e il buon senso. Stiamo assistendo a un crescente movimento contro la trivellazione nel Mar Glaciale Artico. C’è una probabilità del 75% di una grande fuoriuscita di petrolio se la Shell trivellerà nell’Artico, e una probabilità del 100% di ulteriori perturbazioni del clima. È per questo che centinaia di migliaia di americani hanno resistito ed hanno detto “Shell No” per la perforazione nell’Artico. Per preservare la sua eredità climatica, il presidente Obama deve cambiare il percorso della perforazione Artico impostato 8 anni fa dall’ex presidente George W. Bush, e non perpetuarlo. Il Presidente dovrebbe annullare le concessioni in programma per il 2016 e il 2017 ed eliminare la possibilità di perforazione nelle concessioni nel Mare Glaciale Artico da tutti i piani energetici per il futuro. La concessione alla Shell del permesso di perforare nell’Artico è stata la decisione sbagliata e questa lotta è tutt’altro che finita. La gente continuerà a invitare il presidente Obama a proteggere l’Artico e il nostro ambiente».