Lampedusa e Linosa, tre progetti per diventare isole sostenibili
[4 Aprile 2014]
Tre progetti per un futuro pulito e sostenibile e per la gestione ambientale ed energetica dell’isola di Lampedusa. La presentazione è avvenuta nell’ambito delle iniziative organizzate da Emmaus Italia, Legambiente, Libera, Comune di Lampedusa e Linosa e associazione Archivio Storico per “Lampedusa Sostenibile” e “Lampedusa Città dell’Europa”, durante un convegno che si è tenuto alla sala conferenze dell’aeroporto di Lampedusa.
La sindaca dell’Arcipelago, Giusi Nicolini, ha ricordato che «Lampedusa e Linosa non solo sono piccoli territori, ma sono anche estremamente isolati dal punto di vista geografico e quindi svantaggiati dal punto di vista degli approvvigionamenti e dei servizi. La messa a punto di un sistema di produzione di energia diffuso basato sulle fonti rinnovabili che, per quanto riguarda sole, mare e vento, abbiamo in abbondanza, e di un piano di raccolta differenziata dei rifiuti moderno ed efficiente, che possa trattare la frazione organica con impianti locali, non solo comporterà una forte riduzione dei costi per la collettività, ma produrrà alta qualità ambientale e nuova economia. Siamo convinti che la sfida della modernità debba passare per l’autosufficienza energetica e la sostenibilità. Una rivoluzione verde che porterà benefici a tutti coloro, abitanti e turisti, che vivono e amano le nostre isole».
Azzeroco2 ha presentato Lampedusa Green Bike, un progetto nato dalla partecipazione del Comune di Lampedusa e Linosa al Bando del Ministero dell’Ambiente “Fonti rinnovabili, risparmio energetico e mobilità sostenibile nelle isole minori”, che punta ad avviare una nuova esperienza di mobilità sostenibile a Lampedusa, con la creazione di una rete di biciclette pubbliche e private per stimolare una mobilità interna più leggera e rispettosa del contesto ambientale locale. «Lampedusa Green Bike mira a ridurre il flusso di veicoli a motore in direzione delle principali spiagge e punti di interesse – spiegano ad Azzero CO2 – offrendo al turista e al cittadino residente un servizio aggiuntivo per godere a pieno della permanenza sull’isola».
Exalto, Cnr e Res Nova Die, hanno presentato il progetto Smart Island che punta a superare i limiti attuali di produzione e distribuzione di energia presenti nelle isole minori del Mediterraneo e ridistribuire i vantaggi di una smart grid isolana alle aziende locali e alla popolazione residente. Secondo le tre organizzazioni «Il sistema di distribuzione energetico e di mobilità intelligente permetterà la nascita di imprenditorialità diffusa sul territorio e la formazione di tecnici di alto livello che saranno necessari per gestire la transizione del sistema energetico. La nuova smart Island si caratterizzerà per sistemi di produzione diffusa di energia che faranno leva sulle risorse naturali e rinnovabili presenti sul territorio; le fasi di installazione delle tecnologie coinvolgeranno la popolazione locale e permetteranno la formazione di figure professionali necessarie ad implementare il progetto. Sarà anche possibile utilizzare e formare cittadini non italiani presenti sul territorio di Lampedusa creando la possibilità di replicare».
Nel complesso Smart Island vuole «Valorizzare a pieno la vocazione di area marina e area naturale protetta delle Isole minore, eliminando o riducendo le fonti inquinanti, promuovendo un’immagine di Isola Verde e potenziando da un lato l’offerta turistica e dall’altro stimolando una domanda di turismo non solo estiva e di massa ma anche fuori stagione puntando al turismo naturalistico internazionale (trekking, bird watching, whale watching, biking, etc.)».
Nel corso del convegno è stato illustrato nel dettaglio il progetto di Conai e ministero dell’ambiente per la raccolta differenziata dei rifiuti a Lampedusa e Linosa, che punta a raggiungere il 65% di differenziata dopo pochi mesi dall’entrata a regime del sistema. Il piano prevede il “porta a porta” per ogni frazione merceologica di rifiuto «Per poter meglio definire il corretto dimensionamento del servizio, stimando il fabbisogno di personale, automezzi, attrezzature e materiale di consumo necessario per l’espletamento del servizio di raccolta. Attraverso i dati raccolti sarà possibile determinare adeguatamente anche il fabbisogno di impianti per il trattamento della frazione organica in loco, mentre, per tutte le altre tipologie di rifiuti si provvederà al dimensionamento dei trasporti dalle due isole agli impianti di conferimento. In base ai fabbisogni, si valuterà il costo annuo complessivo del servizio per il Comune di Lampedusa e Linosa ma anche i ricavi ottenibili in base agli allegati tecnici dell’Accordo Anci – Conai per il conferimento degli imballaggi raccolti alle piattaforme convenzionate».
Il vice presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, ha concluso: «Per combattere i cambiamenti climatici l’Europa si è dotata recentemente di politiche innovative fondate sulla promozione dell’efficienza energetica e sullo sviluppo delle fonti rinnovabili. Ma anche le direttive europee sulla gestione sostenibile dei rifiuti, incentrate sulla prevenzione e sulla massimizzazione del riciclaggio per ridurre ai minimi termini gli smaltimenti soprattutto in discarica, contribuiscono alla riduzione dell’uso delle materie prime e alla lotta ai cambiamenti climatici. E già diversi territori del nostro Paese, che premiamo annualmente come Comuni rinnovabili e ricicloni, contribuiscono al raggiungimento di questi obiettivi. Con il convegno di oggi presentiamo le iniziative sull’energia sostenibile e sul riciclaggio dei rifiuti che vedranno anche Lampedusa e Linosa protagoniste del prossimo futuro».