Le conchiglie di plastica dei paguri eremita dell’Antropocene

L’inquinamento da plastica negli ecosistemi marini e le nuove pressioni evolutive associate all’Antropocene

[26 Gennaio 2024]

I Paguri eremita devono proteggere il loro morbido addome all’interno di conchiglie che trovano sui fondali dove vivono. Ma lo studio “The plastic homes of hermit crabs in the Anthropocene” pubblicato su Science of the Total Environment   da Zuzanna Jagiello e Marta Szulkin dell’Istituto di biologia evoluzionistica della Facoltà di Biologia dell’Università di Varsavia e  da Łukasz Dylewski dell’università di scienze della vita di Poznań, rivela che «Recentemente hanno iniziato a utilizzare la plastica e altri materiali di origine antropica».

Le plastiche costituiscono i rifiuti di origine antropica più comuni presenti nell’acqua di mare,  hanno un effetto molto dannoso sulla fauna selvatica e sull’ambiente e possono anche alterare in modo significativo il comportamento naturale degli animali.

La Szulkin spiega che «I paguri hanno bisogno di proteggere il loro morbido addome. Di solito lo fanno nascondendosi nei gusci lasciati dai crostacei morti. Un nascondiglio del genere non è sufficiente per tutta la vita a causa dello sviluppo del granchio, ma anche a causa della competizione intraspecifica».

Nello studio pubblicato su Science of the Total Environment, i ricercatori polacchi descrivono come, utilizzando nuovi metodi di ricerca dell’ iEcology  – l’ecologia di Internet che usa varie fonti di dati online come strumento nella ricerca ecologica –  «E’ stato dimostrato l’emergere di un nuovo comportamento nei paguri. Gli animali iniziarono a usare la plastica che giaceva nell’acqua come armatura». Gli scienziati hanno analizzato le foto dei paguri della famiglia Coenobitidae pubblicate sui social media e su altre piattaforme online.

La Szulkin sottolinea che «Nelle fotografie abbiamo scoperto un totale di 386 individui che utilizzavano “gusci artificiali” – principalmente tappi di plastica, ma realizzati anche con colli di bottiglie di vetro rotti o estremità metalliche di lampadine. Secondo i nostri calcoli, 10 specie su 16 di paguri terrestri nel mondo utilizzano questo tipo di rifugio. Questo comportamento insolito si osserva in tutte le regioni tropicali della Terra».

Nello studio gli scienziati polacchi presentano le presunte direzioni evolutive delle singole specie di paguri nell’Antropocene. Tra i fattori che influenzano la scelta dei “gusci artificiali” da parte di questi animali, i ricercatori evidenziano: la selezione sessuale, il peso della plastica, gli stimoli olfattivi e la possibilità di mimetizzarsi in ambienti inquinati.

I ricercatori contano di determinare con altre ricerche le ragioni di questo comportamento e il suo impatto sull’evoluzione dei paguri.

La Szulkin  conclude: «Queste analisi approfondiranno la nostra comprensione delle conseguenze dell’inquinamento da plastica negli ecosistemi marini, nonché dell’evoluzione delle specie nel contesto delle nuove pressioni evolutive associate all’Antropocene».