Le conseguenze indesiderate della soppressione degli incendi (VIDEO)

Gestire in sicurezza gli incendi boschivi in condizioni di incendio moderato è essenziale per ambiente e clima

[26 Marzo 2024]

L’aumento dei mega-incendi a livello globale sta portando a un riesame critico delle strategie di gestione degli incendi e lo studio “Fire suppression makes wildfires more severe and accentuates impacts of climate change and fuel accumulation”, pubblicato su Nature Communications da  un team di ricercatori dell’università del Montana (UM) e dell’Aldo Leopold Wilderness Research Institute rivela qualcosa di controintuitivo che però stava già emergendo con forza dalle osservazioni empiriche e dalle prime ricerche sul tema: «La soppressione degli incendi garantisce che gli incendi brucino in condizioni estreme e di elevata gravità, esacerbando gli impatti del cambiamento climatico e dell’accumulo di carburante».

Lo studio ha utilizzato simulazioni al computer per dimostrare che il tentativo di sopprimere tutti gli incendi provoca incendi con impatti ecologici più gravi, con aumenti accelerati dell’area bruciata oltre quelli previsti dall’accumulo di carburante o dai cambiamenti climatici. E l’autore principale, Mark Kreider Department of Forest Management dell’UM, Kreider scrive su The Conversation che «Negli Stati Uniti, i vigili del fuoco sono in grado di fermare circa il 98% di tutti gli incendi prima che gli incendi abbiano bruciato anche 100 acri. Questo può sembrare confortante, ma decenni di rapida soppressione degli incendi hanno avuto conseguenze indesiderate. Gli incendi sono una parte naturale di molti territori a livello globale. Quando non si permette alle foreste di bruciare, diventano più fitte e rami morti, foglie e altra biomassa si accumulano, lasciando più combustibile per il prossimo incendio. Questo accumulo porta a incendi più estremi che sono ancora più difficili da spegnere . Ecco perché i gestori del territorio impostano incendi controllati e diradano le foreste per eliminare il sottobosco. Tuttavia, l’accumulo di carburante non è l’unica conseguenza della soppressione degli incendi. La soppressione degli incendi riduce inoltre in modo sproporzionato alcuni tipi di incendio». Il nuovo studio mostra come questo “bias di soppressione” provochi un aumento sostanziale della gravità media degli incendi.

Kreider, che ha condotto lo studio come parte del suo dottorato di ricerca, grazie a una borsa di ricerca per laureati della National Science Foundation, fa notare che «Nel corso della vita umana, gli impatti modellizzati del bias di soppressione superano quelli derivanti solo dall’accumulo di carburante o dal cambiamento climatico. Questo suggerisce che la soppressione può esercitare un’influenza significativa e sottovalutata sui modelli di incendi a livello globale».

I ricercatori spiegano che lo studio ha scoperto che «La soppressione degli incendi ha esacerbato i trend già causati dal cambiamento climatico e dall’accumulo di carburante, facendo sì che le aree bruciate aumentassero da 3 a 5 volte più velocemente nel tempo rispetto a un mondo senza soppressione. La soppressione, attraverso la rimozione preferenziale degli incendi di gravità bassa e moderata, ha anche aumentato la gravità media degli incendi di una quantità equivalente a un secolo di accumulo di carburante o di cambiamento climatico».

Kreider, riassume: «Tentando di sopprimere tutti gli incendi, stiamo portando il presente verso un futuro più grave. Il 2% degli incendi che sfuggono alla soppressione sono quelli più estremi e molto più difficili da combattere. Rappresentano circa il 98% dell’area bruciata in un anno normale. In altre parole, cercare di spegnere tutti gli incendi non riduce equamente la quantità totale di incendi, ma limita invece gli incendi a bassa intensità mentre gli incendi estremi continuano a bruciare . Questo effetto è aggravato dal cambiamento climatico».

Un altro autore dello studio,Andrew Larson, professore di ecologia forestale alla UM e del Wilderness Institute, aggiunge che «Questo ha un impatto significativo sugli ecosistemi. La soppressione tradizionale rimuove gli incendi di bassa gravità che aiutano a perpetuare foreste sane consumando combustibili e uccidendo preferenzialmente specie di alberi dalla corteccia sottile. Mi chiedo quanto stiamo alterando la selezione naturale con la soppressione del fuoco. esponendo piante e animali a incendi di gravità relativamente meno bassa e a incendi di gravità relativamente più alta».

Ma i risultati del nuovo studio dimostrano anche che «Consentire un incendio di intensità più bassa e moderata può ridurre o invertire gli impatti della soppressione». Il team ha infatti scoperto che le strategie di soppressione che consentono al fuoco di bruciare in condizioni meteorologiche moderate – pur sopprimendo gli incendi durante condizioni meteorologiche più pericolose – hanno ridotto la gravità media degli incendi e moderato il tasso di aumento dell’area bruciata.

Un altro autore dello studio, Philip Higuera, professore di ecologia del fuoco al Department of Ecosystem and Conservation Sciences della UM conferma: «Può sembrare controintuitivo, ma il nostro lavoro evidenzia chiaramente che parte dell’affrontare la crisi degli incendi nella nostra nazione è imparare ad accettare più incendi che bruciano quando possibile in sicurezza. Questo è importante quanto la riduzione dei combustibili e la lotta al riscaldamento globale».

Kreider conclude: «Lo sviluppo e l’implementazione di tecnologie e strategie per gestire in sicurezza gli incendi boschivi in ​​condizioni di incendio moderato è essenziale. Questo approccio potrebbe essere altrettanto efficace di altri interventi necessari, come mitigare il cambiamento climatico e ridurre gli inneschi involontari legati all’uomo».

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